Red Rose
L’ORFEO
Canto orfico
Così la decantata voce e capo recisi di Orfeo,
lenti scivolavano abbandonati al fiume lento,
i brandelli gettati dalle irose perfide meretrici
che al sesso devote e assassine Orfeo odiarono
il consacrato casto per amore del nero Cigno.
Vollero pie Ninfe circondarlo e sorreggerlo
affinché si udisse della Arpa sua il lamento
che all’Eterno lo accompagnava, addormentato,
fino al delta di Stinge dalle acque nigree e severe
che tutti i defunti porge a cospetto di Persefone
affinché tra le note celesti diamantine Ella
riconosca il volto del fu bendato poeta di Cetra,
educatore in amor che volle condannarsi all’astinenza
per aver dubitato di ADE la promessa per una risorta:
“Euridice dalla chioma d’oro e bel sorriso risorga!”
Orfeo, un poco sospettoso si dice, voltatosi per amore
e dal dubbio assalito, punito gli fu trafitta la gioia,
così volle lasciarsi andare verso gli inferi immortali
per riascoltare di Euridice la dolce voce fine
e farsi processare reo confesso e condannare
per restare accanto a colei che gli impresse in cuore
il calco della beltà, la gioia e innocenti bei sorrisi.
Orfeo:
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ecc
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