“Lo Spazio è vuoto la materia lo riempie lo anima e lo vive”
L’Arte umana è artificio degli arti?
Oggi, divenuti informatici e quindi privi di manualità (disprassia da ozio), generatori e consumatori di concetti virtuali deleghiamo alle macchine la nostra maestria utensile e sapienza d’Arte avvicinandoci all’Opera Moderna osservandola distaccati. Speriamo di trovare in essa una ragione onnivora astratta, gravitando smarriti nel vuoto in cerca di nuove idee. Allora si torna indietro nel periodo delle ultime illusioni concretizzate per capire dove e cosa abbiamo lasciato indietro e che oggi ci manca.

Gustav Klimt, fu l’ ultimo artista reale rimasto sotto la protezione della Musa dell’Arte. Poi anche egli prese le dovute distanze rincorrendo gli artisti Secessionisti che amavano l’utopia, dove solo l’arte aveva un potere salvifico. Invece ci lascia un malinconico testamento.
I Secessionisti austriaci ambivano alla creazione dell’opera d’arte totale, dove non vi era più distinzione tra le varie discipline, di modo che, tutte potessero dialogare alla pari. Il loro ventre era stato sterilizzato, l’origine inquinata, il separatismo affermato.
Si avviarono verso l’era tecnologica nelle nuove arti generate con gli utensili operosi, arte di spettri generatori di nuove geometrie richieste dalla Tecnica. I disegni tecnici, assunsero una bellezza tale da sbalordire gli artisti. Non più disegni decorativi rappresentano il mondo moderno che avanzava , ma i disegni tecnici progettuali di ingranaggi meccanici si assemblavano tra loro come nuove sculture moderne semoventi in sinergia.

Inno alla Gioia
Nei versi dell’inno alla Gioia di Schiller, il pittore Gustav Klimt interpretò a modo suo senza fallire la mira artistica, il concetto filosofico schilleriano che asserisce: ” le discipline quali la filosofia, la medicina e la giurisprudenza non sono in grado di garantire agli esseri umani una vita piena e felice” e non è a caso che il pittore volle inserire il Mostro dalle pupille bianche – come asseriscono i siciliani ridotti a meschini – avvertendoci: “I mafiosi hanno le “pupille bianche“, Mostro nascosto tra le figure dei gentili, tra le figure laboriose e ignare, oscuro messaggio che anche Gustav Klimt in arte volle lasciarci sotto forma di Rebus d’Arte.
foto: G. Klimt – particolare

Arte: la dolce miopia che aggrazia lo sguardo rendendolo incantevole.
L’artista Gustav Klimt si allontanò entusiasta dall’Arte Reale per abbracciare la moderna corrente austriaca dei Secessionisti. Nel suo percorso pittorico/profetico, la bellezza principesca da lui rappresentata, a causa di quel Mostro le Muse sue divennero sempre più esili e magre fino a diventare figurine denutrite, malate, anoressiche, profetico spettro della caduta dell’Impero Austroungarico entrato in guerra, arresosi per fame.

Secessionisti
La corrente d’Arte Secessionisti austriaca nasce nel 1902 con l’idea di creare un’Esposizione dove: musica, pittura e scultura potessero esprimersi in un unico evento la XIV Esposizione dei Secessionisti viennesi a celebrazione del grande compositore Beethoven. Incarnazione musicale del Genio umano che attraverso la sua opera sublime espresse in assoluto l’esaltazione dell’Amore come mezzo per redimere l’umanità. Come indicatoci da G. Klimt vincerà purtroppo tre anni quel Mostro identificato nell’opera dedicata al capolavoro di Beethoven. Dietro le note del grande compositore si era annidato il Mostro per diffondere tra gli umani Odio e Separazione portando al disastro Austria e Germania diventando inno di gloria dei nazi prepotenti successivamente, per essere ripreso dalla Germania vincente oggi, del quale inno, godiamo solo il solo titolo equivoco di un Europa ancora in possesso del Mostro nascosto tra le arti e mestieri.
Per Klimt quel Mostro s’era incarnato dentro le Avanguardie, e per la sua bruttezza artistica il suo apparire spavento fu Shock-terapia per l’Arte e per l’intera cultura europea ancora in stile sovrano. Il Mostro apparirà tra zolfo, fiamme, bombe e morte, sempre rabbioso in tutta la sua brutalità isterica; dalla sua lampada nel 1916 uscirà: DADA.

Cosi rima con tali parole poetiche Friedrichi Schiller l’Inno alla Gioia:
«Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell‘Eliseo,
noi entriamo ebbri e frementi,
o celeste, nel tuo tempio.
Il tuo incanto rende unito
ciò che la moda rigidamente separò,
i mendichi diventano fratelli dei principi
dove la tua ala soave freme.”
Coro:
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.»
A quel punto in Europa si scatenò il demone “Pandemonio”, mostro riconosciuto da Gustav Klimt nei saggi di Schiller :” le discipline quali la filosofia, la medicina e la giurisprudenza non sono in grado di garantire agli esseri umani una vita piena e felice”
La Francia Borghese demolitrice di antichi Ordini Geometrici, diventerà la centrale giacobina di tutti i disastri europei in avvenire rivelandosi al mondo sotto mentite spoglia del manto ingannatore di Grande Cerimoniere d’Arte
Cosa si scopre di diverso nella seconda “traduzione” letteraria” priva d’interpretazioni del paroliere?
“Gioia, bella scintilla degli dei
Figlia di Elysium, (Eliseo il profeta?)
Entriamo ubriachi di fuoco,
Celeste, il tuo santuario!
I tuoi incantesimi si legano di nuovo
Cosa la moda ha rigorosamente diviso;
I mendicanti diventano fratelli dei principi,
Dove è la tua ala gentile.
coro
Abbracciati, milioni!
Questo bacio al mondo intero!
Fratelli, sopra la tenda stellata
Un caro padre deve vivere.»
Domanda n. 1: chi finanziò l’Operazione Stai Uniti?

Foto 1: prima bandiera americana Unione dei 13 stati 1776

Padre delle Nazioni
Metamorfosi del “cielo stellato”.
Quante stelle siamo ora?

https://www.youtube.com/watch?v=v3tUgQWDwNM
Link : segue pag. 3/3