Dallo spazio: A Barcellona.
Le città sono fatte di odori;
da qui l’odore del mare sale
si sente con gli occhi in cielo.
Guardate! Guardate come è bello il mare…
Colori, tante lingue, arriva umanità varia
come vari sono i pesci nel mare di Barcellona.
Il cemento si impasta con l’acqua
e l’acqua si cementa a blocchi,
deve essere per questo che qui sotto
ci sono numerose cliniche dentali:
il sorriso qui non manca,
è la cosa più importante.
Si sorride a Barcellona, i denti costano
e i Conto Correnti postali si svuotano.
Reina Isabella ancora qui sul mare
sei lembo di vestaglia a fiori tra le vie,
dedali senza entrate e a uscire si spinge:
così dice Franca Massaiu che parla e canta
ad orecchio dal rosone della Cattedrale.
Poetessa, non vuole più self specchianti,
mi chiama al cellulare: “Enea, sei tu?
Volevo sentire la tua voce, mi basta.”
“Poetessa, ti vedo presso la macelleria:
comperi carne vero? Alza gli occhi al cielo
e guardami… vedo i tuoi seni scollati da qui,
coprili con la mano, ti fanno più bello il volto
da ritrarre in estasi al cielo rivolto.
Barcellona: riso, sorriso costoso e carne:
niente pesce intorno, non c’è più mare.
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