III°
Arte come Errore amato e armato

Philippe Daverio se ne è ben guardato di andare oltre quella sua scoperta che stava dietro la parola “Avanguardia” inventata da Giulio Cesare per sondare il terreno dei nemici e attacchi di sorpresa. Daverio limitandosi ad accennarla si esonerò dalle responsabilità del caso, come se, in politica tutto ciò fosse non una novità; ma lo fu certamente per il mondo dell’ARTE che sempre tace per non sollevare un polverone storico..
Philippe Daverio rese pubblica la sua scoperta in modo soft, gentile, col sorriso sulle lebbra, ironico, astutamente ingenuo come sempre, come chi ne parla senza ragion di causa come dire: chi vuol intendere intenda, insomma un suggerimento. Ma come asserisce la cosmopolita Rita Levi Montalcini, neurobiologa quando afferma che, l’intelligenza umana sia nata da un errore del cervello evolvendosi, così fu per l’Avanguardia una volta che ebbe profanato l’Arte classica perseguendo nell’errore di genere in un Arte Moderna senza sapere dove ci avrebbe portato.
Di quest’Arte Moderna se ne parla sempre meno e senza capire a fondo di cosa si stia parlando, sostenendola comunque ad’oltranza nell’errore fino al diniego assoluto amato ed armato.
Balla e Despero futuristi: “ costruiremo milioni di animali metallici, per la più Grande Guerra..”.


Citazione:
“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà morale e fisica viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.
Karl Marx, “Miseria della filosofia”
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