Le Alleanze barbare contro Roma furono diverse, tante quanto erano i popoli stranieri disposti ad abbattere Roma prendendosi desiderate rivincite storiche (vendette). Anche i separatismi come tattica associale erano perpetuati ad ogni livello. Già la Chiesa Cattolica Romana – per ragioni teologiche – si era spaccata in due imperi distinti, Impero d’Occidente e Impero d’Oriente (come accadde in Egitto)- Il popolo romano d’Occidente manifestava da tempo la netta separazione politico religiosa tra i cittadini pagani e i convertiti al cristianesimo. Tra loro non scorreva più buon sangue.
Di tante Alleanze sotterranee, come le asce che colpo su colpo abbattono alberi secolari, l’ultima ascia, la decisiva, la si ha con Attila detto “il flagello di Dio”,demolitore di mura e torri urbane per il possesso della Stanza del Tesoro sita nei Templi pagani. Il suo esercito di dice fosse immenso e impose il pizzo su tutte le città a nord dell’impero romano d’occidente. Se le città pagane assediate non pagavano i dovuti 250 kg di oro pro capite all’anno (portati fino a 700 chili per Costantinopoli) – le città insolventi venivano rase al suolo e sterminati i suoi abitanti. Una speculativa politica commerciale contro le oppresse comunità costrette a svendere i propri beni e tesori agli strozzini mercanti di passaggio per soddisfare la richiesta onerosa di Attila, accelerando la decadenza dell’impero, scoprendo poi che i mercanti comperavano in oro con monete provenienti dalle casse esattoriali di Attila per farle rientrare coi beni materiali svenduti dai pagani.
Chi manipolava Attila? Poco si sa, ma da certi comportamenti ripetutisi nella storia prima e dopo l’avvento dello “strano” barbaro, oscure Ombre proiettano sui responsabili ingaggiatori di eserciti barbari pagandoli a peso d’oro usandoli come deterrente di conquista subdola e mimetizzata. La politica sulla pretesa del “pizzo” attraverserà l’Italia e l’Europa fino ai nostri giorni, Il pizzo fu una prassi barbara (di Attila) ad opera di soggetti “ombra” atti all’estorsione degli imperi: i Cosmopoliti.
Rivalità etniche.
A Flavio Ezio, ufficiale legionario romano (oggi rumeno), gli fu affidato l’ingrato compito di sbarrare il passo alle calate barbare e sedare gli animi imbelli. Tale compito militare lo vedrà impegnato contro i temibili Unni e il suo Re Attila. La campagna militare contro la disobbedienza alle leggi dello stato da parte della province tassate, evidenziava la crisi dell’Impero d’Occidente ad opera di una nuova cultura mediorientale capace di creare la frattura idealista comune che serve ad uno stato per essere forte, compatto ed inespugnabile se integerrimo. Il “siamo tutti uguali davanti a Dio” fu una operazione cristiana devastante contro i ceti medi e patrizi che godevano di particolari agi al di sopra della plebe.
La campagna contro i barbari disobbedienti durerà 50 anni circa ( dal 400 al 450 d. C. ) che, sommati ai 400 anni dalla fondazione del Cristianesimo ebraico, fanno un totale di 450 anni esatti, data del crollo e conversione totale religiosa di Roma al Cristianesimo e messa fuori legge del popolo pagano come tutte le religioni politeiste. L’Arte Classica verrà distrutta sotto il peso della castità cristiana, seguiranno le conversioni obbligatorie o morte.
Narra il panegirico poeta di Merobaude nel 443 d.C. con le seguenti voci messe in bocca alla dea bellica: ” Mescolerò i popoli fra loro, infrangerò i trattati di pace siglati tra i regni e la nobile corte sarà gettata nel caos dalle mie tempeste.” https://it.wikipedia.org/wiki/Merobaude_(console_377) così avvenne.
La nobile Onoria obbligata a fidanzarsi con il senatore Flavio Basso Ercolano chiederà aiuto ad Attila per liberarsi dai coniugali nodi politici, spedendo ella ad Attila un anello come sigillo reale per una eventuale Alleanza. Attila interpretò quel gesto come una richiesta matrimoniale dei due imperi. Scese a Ravenna per prendersela in sposa con la sua dote pari a mezzo Impero Romano. Onoria, rifiutata le avance brutali di Attila, spiegò il frainteso. Attila offeso se ne torno al suo regno. vendicativo, in seguito si prese ciò che gli aspettava con la forza, la dote romana.
Sotto il dominio devastante di Attila, le colonie pagane del nord Europa cadranno in rovina. Da potente a prepotente il passo è breve e Attila re degli Unni andò oltre il programmato saccheggio e quindi andava fermato. Non fu facile. Per placare le sue ire espansioniste o sconfiggerlo, a fianco del Papa Lone I e il Prefetto Trigezio si presentò una strana armata mai vista prima nella storia delle guerre. Piccola, compatta, a cavallo, rivestita di ferro con lancia arresta, praticamente invulnerabili alle frecce e spade dei prodi cavalieri mediorientali di Attila, la Nuova Tecnologia bellica francese sbarrò le mira al re degli Unni.
Ritiratosi senza “apparente” motivo nelle sue terre nordiche, si dice dagli epitaffi incisi che morì per una emorragia interna digestiva, (avvelenamento certo). Morto il loro “Dio in terra” il suo esercito si placò seppellendo Attila (si dice) in una tomba segreta coi suoi immensi tesori e cimeli di guerra. Si dice anche che per far perdere le tracce della sepoltura i testimoni funerari furono tutti uccisi. Ma sara poi vero? Oppure fu spogliato di tutti ii suoi averi dai suoi ufficiali che credeva suoi e che suoi non erano?
I popoli barbari che si allearono di volta in volta con Roma o contro Roma furono: Franchi, Rezia, Lutungi, Galli, Visigoti, Ostrogoti, Norici, Suebi, Unni, Burgundi, Gallia Belgica, l’Armonica, Cartaginesi, Vandali e Scizi,
I cerchi minori di Hierocles, inglobati in se dal cerchio maggiori imperiale romano, avevano preso possesso dell’intero sistema per volontà di chi? Il Comandamento dei 450 anni come tempo massimo per spogliare il tesoro della Impero altrui fu rispettato alla perfezione. Nel 451 e 452 per mano di Attila decadde il sistema romano per dare il governo assoluto a un Nuovo Ordine Mondiale Catto/Giudeo.
“Cucù! Cucù! Fregati! …”
Questo scherno verbale e proverbiale che girava sulle bocche degli italiani imbroglioni fino allo scorso secolo, è scomparso stiti. Cucù era un tipico scherno proveniente dai ghetti e borghi e che alludevano all’arte del Cuculo trasformista programmatore di “beffe”: appuntate con un beffardo_ “Marameo Cucù! “
I cuculi annidatisi nei Borghi medioevali a seguire dopo l caduta dell’impero, operarono nelle botteghe artigianali e mestieri asserventi i centri residenziali delle signorie locali e Cattedrali; li ritroveremo ancora briganti nelle tattiche di accerchiamento alle residenze di lusso dei centri urbani medioevali, fautori di scrigni e conia di Zecche, capitali personali.
I Fiorini d’oro
La ricchezza se sta ferma nelle grotte di Ali Babà e 40 Ladroni, non genera ricchezza, diventa tesoro morto come quello dedicato ai Faraoni, e quindi, il tesoro rapinato deve essere rimesso in circolazione se si vuole far funzionare bene la macchina del commercio e del lavoro, altrimenti, altrove vanno avanti e qui no. I tesori rubati ai pagani si trasformano in Fiorini d’oro sparsi in tutte le città e capitali europee. Nell’Evo nasce il concetto di Capitale e con esso l’Economia commerciale e industriale da tenere sempre sotto controllo in quanto quell’oro è a prestito… I Velieri solcheranno i mari, diventeranno bastimenti ed infine transatlantici.
Come nella fiaba di “Alì Babà e i 40 Ladroni“, il bottino piace a tutti i componenti della banda. Chi ne è a Capo deve rispondere all’intera organizzazione. I cosmopoliti hanno a monte uomini di alta fede e Sommi Sacerdoti a guardia del Sinodo Bancario e come per Re Mita tutto ciò che toccava diventava oro, al contrario per i Cosmopoliti tutto ciò che l’oro tocca diventa tesoro. Comperare un tesoro costa oro. Quindi le dispute politico economiche sul pianeta non sono finite e con esse neanche le guerre per l’accaparramento del Lavoro e le tecnologie innovative, forza gravitazionale capace di spostare grosse partite d’oro e stili di vita.
Il filosofo greco Hierocles è stato il primo filosofo occidentale di nostra conoscenza – riscoperto nel 1901 – ad aver concepito il Cosmopolitismo. Tracce più antiche erano già presenti nelle modalità d’impiego tra i passi biblici ( vedi la trinità: Abramo, Giuseppe e Mosè Patriarchi alla conquista del tesoro d’Egitto).
Sul Tesoro aurifero dell’Impero egizio, il furto riuscirà a meraviglia, reato per il quale gli ebrei non verranno espulsi ma rincorsi e massacrati a bastonate da circa un milione di picchiatori neri ingaggiati appositamente per liberare l’impero da quella piaga. Gli ultimi fuggiaschi invece verranno rincorsi fino al Mar Rosso defilandosela con un ricco bottino aurifero facendo perdere le proprie tracce nel deserto del Sinai ospitati presso il suocero Sommo Sacerdote Jethrol con il quale Mosè aveva architettato il grande piano e il grande ritorno. Il rito del bastone spacca teste era già in uso in Egitto dove, una volta all’anno, presso alcuni templi sacri, i sacerdoti ingaggiavano dispute contro degli arditi assalitori durante la festa sacra per farsi depredare del tesoro custodito nel tempio respingendoli con nodosi bastoni. Se gli assalitori vincevano l’assalto, avevano il diritto di saccheggiare la ricchezza presente nella stanza cubica del tesoro. Inutile dire che gli assalitori, pur a mani nude, vincevano quasi sempre. il rito era una sorta di finanziamento pubblico indiretto ai più coraggiosi e meritevoli. Ciò fece scattare l’idea a Mosè di rapinare con sotterfugi vari il grande tesoro di stato portando a termine il saccheggio totale dei templi dell’Alto Egitto; palazzi, empori e tombe funerarie comprese fuggendo via una volta scoperti.
Ricapitolando: Abramo tentò la sorte con la bellissima e raffinata sorella Saral data in sposa o concubina al Faraone sperando in un figlio erede celeste andandogli a male il piano in quanto tornata sterile. er coprire l’incesto a seguire cambiò il nome in Sarah una volta sua sposa; Giuseppe “con le sementi” ebbe più fortuna nel baratto fino all’usura, strategia utilizzata dando la colpa della carestia alle “Sette Vacche Grasse e Sette Vacche Magre” sognate dal Faraone, in tal modo schiavizzò i liberi cittadini egizi per fame comperandogli la vita, posizionando in posti strategici i suoi Fratelli di letto e di fede; infine Mosè ebbe la fortuna aurifera meritata ma non politica, in quanto, il suo piano era molto più ambito e cioè: diventare lui stesso il Faraone d’Egitto unendo il Basso Impero e Alto Impero in un unico stato da lui diretto coi suoi cosmopoliti al potere. Il programmato Colpo di Stato a Mosè sfuggi di mano per un soffio. Mosè non verrà incoronato Faraone ma grazie a quel tesoro trafugato fondò un nuovo impero che diverrà nei millenni a seguire ancor più grande di quello d’Egitto: la Diaspora; ovvero, uno stato senza stato alla conquista di tutti i tesori di Stato del pianeta con l’ausilio di eserciti mercenari esterni (pagati in oro) e del suo nutrito esercito invisibile tra gli autoctoni e in abiti civili, esercito di fedeli alla conquista della politica nei vari Imperi ecc… il resto è storia conosciuta.
Teoria dei cerchiHierocles
E’ di Hierocles il concetto di “Cerchio individuale” come figura dell’Uomo singolo intrinseco nel cerchio familiare che a sua volta s’interseca coi cerchi della tribù vicine e poi con quelle di popoli più lontani e che a sua volta dilatandosi, sconfinano nei cerchi di altre città vicine e via via così fino ai confini del mondo. Ciò lo portò a dedurre che le razze umane siano tutte legate fra loro facenti parte di un unica polis mondiale geopolitica appartenente allo stesso Cosmo appunto: Cosmopolita.
Ma i moderni cosmopoliti di nostra conoscenza, (quelli di James, Paul) quando vanno oltre i cerchi razziali per unirci tutti insieme in un solo popolo, prima della fine del mondo si fermano, asserendo che, essendo nominati da Dio amministratori universali del pianeta Terra si confà di James il concetto al punto 2 : ” […] suggerisce che questa socialità dovrebbe essere eticamente o organizzativamente privilegiata rispetto ad altre forme di socialità.” Il fautore di questa ipotesi, in tutta la sua onestà intellettuale, non contempla opposizione ad un simile ambito progetto, promuovendo il cosmopolitismo come l’unica via attuabile, come se, in tali guerre loro non fossero presenti o promotori per eliminazione planetaria di interessi etno/economici e culturali dei vari popoli e religioni. Il difetto finale dei cosmopoliti è che, tutti i cerchi devono confluire dentro un unico cerchio identificato nel Messia quale Signore di tutti gli eserciti e sovrani dell’Universo.
Questo concetto rese e rende e instabili le politiche mondiali perché ogni popolo ha un suo Dio di riferimento. Purtroppo per i monoteisti, gli Dei sono tanti come i cerchi di Hierocles e ognuno non vuol confluire nel Dio dell’altro per rinunciare al proprio. Quindi in tutti i popoli fondatori di imperi che nell’oro identificano il concetto di “eterno” e quindi metallo di rappresentazione simbolica d’Arte, sono esposti ai rapinatori cosmopoliti in quanto irrispettosi dissacratori. Solo i Pagani (non idolatri) sono esenti da questo concetto e, non a cas,o sono stati i fondatori della “Democrazia Olimpica” unione concatenante di cerchi indipendenti divini come unioni anulari (sposi). Astutamente i cosmopoliti moderni inventano e legalizzano il Divorzio (scioglimento dei nodi di fede) per l’appropriazioni delle patrimoniali facilmente rapinabili se divise e individuali.
Ogni buona politica tende ad esprime attraverso la retorica la promozione di buone leggi per buone convivenzi sociali nel rispetto di chi dovrà adattarsi o subire quelle normative anche se molti sono gli esclusi dai benefizi. Ma la Democrazia essendo una disciplina basata sul valore del salario d’ingresso e la rendita, quando s’invertono i due fattori per la prova del nove, le equazioni non quadrano mai a favore della Ragione stessa. La nascita delle Classi e il perenne conflitto tra esse; esplode allorquando il salario d’ingresso democratico si trasforma in salario d’impiego statale e statico, e, le “rendite” in salario di diritto politico degli eletti che divenendo più ricchi, diventano eredi dello stato stesso. La rendita fu la morte della Democrazia e fortuna dell’Ozio.Tra le due discipline politiche la disputa plurimillenaria non ha mai avuto fine.
continua “Nascita del Cosmo 4”
Proprietà privata dell’Arte e dei mestieri
Sinedrio: Tribunale dei Sommi Sacerdoti
Il comandamento della “Terra promessa“, è l’inganno attraverso il quale il nomadismo ebraico si perpetuò con successo per due millenni. Ogni terra del pianeta, per principio divino gli appartiene perché assegnatagli dal Dio del Creato, “terre momentaneamente occupate da popoli stranieri infedeli a loro e al loro Dio. Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Babilonia e poi Roma, il non aver Patria, scatenerà nei discendenti di Giuda figlio di Giacobbe, l’idea fantastica dei Ghetti e dei Borghi dove vivere santamente nel loro cerchio comunitario e creare Sinagoghe e Sinedri in giro per il mondo laddove la Legge politeista/pagana regnava sovrana.
In Democrazia di Hierocles era per i soli eletti. La conquista dell’elettorato da parte dei cosmopoliti fu l’astuta retorica per controllare i cerchi attraverso gli eletti. La filosofia, arma della Ragione, divenne per gli hierocleisi il campo di battaglia per imporre o modificare e unificare la Ragione dei Cerchi. Non è un caso che tutti i filosofi del Settecento in poi siano quasi tutti Cosmopoliti di fede, fingendo dispute tra loro, oppure, vere guerre ideologiche spacca cavillo.
Ciò che oggi chiamiamo “proprietà privata” – quarta colonna della rivoluzione francese – era un terreno incustodito sul quali nascevano le nuove famiglie diventando tribù. La terra e la caccia erano un bene comune per la sussistenza alimentare delle famiglie. Per un “senza patria”, la terra altrui andava conquistata con le buone o con le cattive oppure, con inganni commerciali aprendo contraddizioni culturali degeneranti in molestie fra i cittadini. Le reciproche molestie commerciali diverranno insanabili per molti secoli. Per una legge imperiale i residenti, siano essi cittadini, nomadi, o residenti senza Patria, tutti dovevano i tributi imposti dallo Stato. Se aggiungiamo a queste l’inasprimento con pesanti sanzioni o sequestri di beni immotivati ai danni delle classi minori o agiate, nascono a difesa le “casse comuni” ebraiche: Arca dell’Alleanza, una sorta di congrega segreta radunatrice di tutte etnie di origine ebraiche “sparse per il mondo” per fare quadrato contro le ingiuste pretese dello stato despota.
L’Alleanza, darà forma ad un patrimonio collettivo enorme, sostenuto dai fedeli e amministrato da libri contabili scrupolosi. Il Patrimonio per non essere tassato o sequestrato ha luogo fuori dallo stato e in luogo segreto. L’Arca dell’Alleanza è una sorta di libro battistero (libra battisterum) dove sono inscritti i nomi di tutti i discendenti etnici facenti part e no dell’organizzazione cosmopolita. Questi, accettando il credo diventano soldati dell’esercito invisibile e invincibile di Geova. (JHWH)
Tornando agli albori storici romani, questi avvalendosi di mercenari e alleanze occasionali coi vicini popoli barbari, programmano la graduale caduta dell’Impero prescelto da abbattere e per fare ciò deve rispettare i famosi tempi biblici dei 450 anni dettati dal comandamento. Le motivazioni di un cosi tanto tempo sono profonde ma anche fortemente strategiche per far sparire le proprie tracce e radici insidiandosi nelle fitte maglie politiche e punti strategici dello stato. (sindrome del cuculo)
Dopo l’Egitto, quel popolo nomade prese di mira i vari imperi regnanti sulla terra di cui il ghiotto e ricco Impero Romano, prepotente conquistatore di popoli e regni. La fortuna accumulata dai romani faceva gola per tanta ricchezza aurifera raggiunta; i suoi ampi territori conquistati; le imposte riscosse, giacenze minerarie e beni artistici, non che murari. Si trattava di spogliare Roma e derubarla con raffinato inganno.
Le Avanguardie
Come fa un pesce piccolo mangiare un pesce gigante? Ci vuole pazienza e perseveranza e una Avanguardia spregiudicata senza paura capace di penetrare il Potere da destabilizzare, per crearne uno nuovo e antagonista all’interno da legalizzare subito per sostituirlo. Il primo step è il Tesoro e il secondo step è il Senato sede della “Legge”. Conquistato il potere legislativo il giochino passa inosservato e legalizzato
L’alleanza tra i Greci sconfitti e lo stato ebraico ridotto in schiavitù è la Diaspora perenne,
Uniti faranno cadere l’Impero Romano erodendolo dall’interno. I greci come insegnanti scolastici gli ebrei come commercianti. Le due forze si unirono facendo nascere il Cristianesimo nelle Università di Grecia ( 4 evangelisti), trattato filosofico, sociologico, teologico, antropologico che rende tutti gli uomini uguali davanti all’Unico Dio (schiavi compresi). Col cristianesimo verranno eliminati tutti i cerchi olimpici di Hierocles indirizzando il popolo plurietnico di schiavi, verso un povero Dio Uomo dei deserti palestinesi, capo popolo crocifisso dalla giustizia romana come un delinquente comune e fuorilegge.
I cerchi hieroclesicidelle tribù di Palestina (o Israele) inglobarono in se Roma. Quindi la teoria di hieroclesicia dei cerchi concentrici comincia a vacillare e cambiare aspetto in quanto quella sua geometria circolare cosmopolita idelista comincia a presentare difetti strutturali. Il nuovo corso del cosmopolitismo cristiano appropriatosi dell’Impero Romano politeista si sgretolerà in quanto essendo il cristianesimo monoteista non ha tutte le risposte che il popolo chiede in materia di credo.
Quindi l’Impero romano fu accerchiato con i dovuti modi in miriadi tranelli. La legge ebraica sulla caduta degli Imperi, come già accennato presedentemente concede un tempo massimo di 450 anni di assedio silenzioso come avvenne in Egitto. La caduta dell’ Impero Romano vedrà la propria Apocalisse sul finire del 450 d.C.e saccheggiata del suo intero tesoro aurifero. Sul finire dell’espansione imperiale, Roma dava già forti segni di decadenza a causa della pessima gestione politica e “corruzione” inarrestabile. Il superamento della paura di morte, grazie alla grande trovata immaginifica di resurrezione dei morti, la giustizia gladiatrice perse tutta la sua spinta di terrore. Con l’avvento del cristianesimo il crudele potere romano non faceva più paura a nessuno. Il popolo schiavo diventava sempre più coraggioso e immortale. Più degli imperatori scannavano cristiani, il martirio prendeva ragione e gioiaL: Lo schiavo disobbediente martirizzato conquistava il diritto di Vita Eterna nei cieli; ma tempi biblici (450 anni) andavano rispettati a tutti i costi, quindi le cospirazioni e le corruzione ebbero buon gioco per qualche secolo. Ma le Conversioni al cristianesimo verso il 400 d.C. accusavano un ritardo storico sul programma indolore, quindi si trattava di passare ai peggiori dei modi: le Guerre, l’Olocausto e lo Sterminio ad opera della Calata dei Barbari invitati come mercenari a far man bassa dell’Impero.
Citazione: “Bisognava riflettere sulla questione della calligrafia. Non dobbiamo mai dimenticare come il solo modo che Picasso ha di parlare, il solo modo che Picasso ha di scrivere, è con i disegni e dipinti. Nel 1914, e d’allora in poi fu sempre così, egli aveva un modo particolare di scrivere i suoi pensieri, di vedere le cose nel modo in cui sapeva di vederle. In questo modo, con la pittura e con il disegno, cominciò a scrivere i suoi pensieri. Gli orientali, gli americani e gli spagnoli non hanno mai del tutto dimenticato che, per scrivere, non è importate usare caratteri. Si può scrivere anche in un altro modo, e Picasso ha capito questo modo, l’ha capito fino in fondo. Per ricapitolare, tra il 1914 1 il 1917 il cubismo si trasformo in superfici abbastanza piane, non era più scultura, era scrittura, e in questo modo Picasso si espresse veramente, perchè scrivere con la scultura non era possibile, assolutamente.” Tratto da “Picasso” di Gertrude Stein- ed. Adelfi.
Juan Gris : Pablo Picasso Comandante
Nel ritratto di Juan Gris a Picasso, questo concetto è espresso in modo palese, ecco perché Picasso odiava a morte Juan Gris. Con quel ritratto Gris non aveva fatto pittura ma scrittura. Juan Gris ci ha “descritto“ il segreto di Picasso, quello di essere un Comandante d’Armata, armata dei suoi Cubisti usando l’Arte per impartire ordini sotto forma di comandi (pizzini).Questi venivano dati ai sottoposti sotto forma di di/segni e disegni. Sul vero linguaggio che movimentava i cubisti nelle loro azioni prebelliche, poco sappiamo e poco si trova in circolazione, come se quel linguaggio sopracitato dalla signora Stein non fosse mai esistito. Sarà proprio lei, la signora Stein, con la propria narrazione e stile di scrittura nelle Biografie degli Artisti a sintetizzare quel linguaggio. In quel suo modo dislessico e disgrafico di comunicare i sottintesi tra i suoi concetti frammentati, ella dirà: “Io sono una scrittrice cubista”
Quando la signora Stein asserisce che: “ Gli orientali, gli americani e gli spagnoli non hanno mai del tutto dimenticato che, per scrivere, non è importate usare caratteri.” apre una grande parentesi dell’Arte, parentesi che stava alla base del concetto verbale del visitatore d’opera moderna dell’ottocento quando si ponevano la domanda: “cosa vuol dire con quel quadro l’autore?” come se in quel voler dire, l’artista avesse voluto sottintendere qualcosa da tenere ancora “censurato” per motivi di forza maggiore, o come se, la motivazione che lo avesse spinto a dipingere tale opera, fosse una motivazione letteraria per una parlata difficile da esprimere con parole ritenute povere, facendo intervenire l’Arte delle illusioni a spiegarle. L’Arte, maestra detentrice dei linguaggi muti che chiamiamo “espressioni” della rappresentazione, è presente in tutte le discipline corporee nell’attività artistica dell’uomo. Le espressioni poco captabili o rare sono rinchiuse nell’attimo fulgente, subito svanito, ma che l’artista ha saputo cogliere come fotogramma, depositandolo nella sua mente (ispirazione) per sviluppare l’immagine segreta poi, con calma, meditandola, immagine enigmatica apparsa per un solo istante, rivelandoci l’artista le tracce di una volontà sensoriale posta nel divenire della Trama o Tragedia rappresentata.
Pizia degli Oracoli
Pizia e Diffidenza: Gertrude Stein va osservata e letta non come lesbica ma come donna, perché Apollo volle alle donne tutte donare il segreto della profezia, (Prizia) dono del captare nell’attimo fulgente tutto ciò che si trama alle spalle altrui determinando o mettendo il luce l’ovvio della trama; l’ovvio della cospirazione; l’ovvio della falsità nella Ragione; l’ovvio della concupiscenza in atti premeditati elaborando la donna stessa una strategia difensiva a lungo termine diventando diffidente per tutto il corso della Tragedia fino all’atto finale, la Morte, che la libera dal sospetto e le nutre di giustizia la Ragione sempre attenta in attesa del Fato percepito, compiuto. Questo concetto classico sulla diffidenza divina delle donne (ERA dea), è percepibile nello sguardo delle donne del sud Italia, donne fortemente severe, classiche, antiche, dove nelle cosche etniche, siano esse di origine greco antiche, saracene, autoctone o ebraiche, quelle donne amministrano socialmente la rettitudine della legge d’onore. Mentre ai maschi è dato di seguire i “traffici” più o meno legali o politici, tra pizzi, pizzini, rosai, matrimoni e funerali, i gesti dettati con le mani o le smorfie del viso sono ed erano linguaggi muti addetti alle comunicazioni, dove era sufficiente una “smorfia” per determinare una alleanza, una trama, una tragedia prossima imminente, una sentenza, o sequele dei drammi meridionali tra la vita e la morte, tra “vida y muerte” in Spagna, ciò per sentenze mai scritte e puntualmente eseguite sempre, e ferocemente, in barba alla giustizia di stato.
Quindi l’uso del disegno nei messaggi segretati era un arte antica ancora dominante nel 1914 quando l’analfabetismo regnava sovrano in Europa, specie nel sud, per trasformarsi velocemente in “letterine anonime” (vedi i dadaisti), messaggi criptati (vedi i cubisti con i caratteri introdotti da Georges Braque) o tra i futuristi italiani come Marinetti, che, dei caratteri ne fece un arte di mestiere ai proclami, dove il diffondersi della scrittura ha cambiato prepotentemente i connotati della pittura spogliandola dell’attimo fulgente per amore del futuro ampiamente tramato scientificamente e in profondità dalla letteratura psicologica dei primi novecento. Lasciata alla sola geometria piana snudata (cubismo piatto) il compito di lanciarsi verso il futuro progettuale, la Geometria studierà in profondità gli aspetti sottili delle forme geometriche (detti spettri) fino allora sconosciuti ed invisibili, staccandosi dalla pittura piana per diventare il rinascente e ragionato Disegno Tecnico, arte non più di/segno ma di disegno, lanciandoci nel mondo moderno governato da spettri metallici politicizzati per trame rimaste nascoste che hanno dato origine alle tragedie delle guerre meccaniche moderne sanguinarie e devastanti.
“Osso di seppia con chiglia”
Osso di seppia.
Se smarrito il linguaggio segreto dei cubisti, le loro tinte mimetiche sui cannoni e divise dei soldati, assumono, le loro opere, un aspetto insignificante, arte senza parte e anima, perché cosi vollero gli autori, quindi, come arte inutile e sciatta la si trattava. Il “cubismo piano” spoglio di tutto, lascia ai posteri la sola estetica enigmatica da ripulire dalle brutture originarie per renderle presentabili; conchiglie morte sulla spiaggia del tempo che narrano la tragedia di una battaglia marina avvenuta per la sopravvivenza o dominanza dei mari, lasciando sulla rena sciacquate dalle onde al sole, le sole prospettive scomposte di cozze, corazze o corazzate frantumate tra ossa di seppie spolpate, souvenir scultorei di spettri che non rivedranno mai più la luce delle loro imprese o sconosciute battaglie. Picasso tornerà all’arte figurativa dopo che concluse in Italia il ciclo Parade, nome in codice segreto della prima guerra mondiale.
Chiunque cospira trami la sua tela artistica. Chi storico sa taccia.
Tornando al Capolavoro Les Demoinselle d’Avignon” dopo aver fatto una analisi politica e storica nel contesto del quale prese forma e luce l’opera, riprendiamo ad analizzare lo “stile” pittorico dell’opera. Osservando l’opera notiamo che stilisticamente di cubistico c’è poco o niente. Le linee sono curve, la profondità è bidimensionale, scarsa è la coloristica. Il quadro si presenta non più come la pittura tradizionale vuole, ma come la nuova grafica moderna esige: essere veloce da eseguire e fumettista. Prima di quel quadro Pablo Picasso ebbe un incontro con Marcel Duchamp allacciando buoni rapporti. Poù avanti Marcel Duchamp prenderà base logistica a Rosesin Spagna, nella sua prima residenza estiva spagnola avuta in concessione da Salvador Dalì. Quel nome “Roses” lo accompagnerà per tutta la vita.
Come e dove nasce l’idea del Cubismo?
C’è un altra premessa da sottoporre, ed è che, la politica che intreccia la storia con l’arte ha una radice profonda. Per sradicare il tronco bisogna zappare in profondità. Come già accennato in un altro articolo, a Picasso l’idea estetica del cubismo pittorico glie la porta Marcel Duchamp suggerendogli il pozzo dove andare ad attingere le idee. Marcel Duchamp incontrò Picasso presso la base logistica degli intellettuali cosmopoliti nella “Sinagoga del sabato sera” in casa Gertrude Stein a Parigi, la quale, su Pablo aveva un forte carisma e simpatia che circuirà. Praticamente Picasso a breve verrà mantenuto di sana pianta da un giro di posta tra i ricchi ebrei americani attraverso i fratelli Stein al fine di mettere in piedi un progetto ambito: Creare il più grande e prestigioso Mercato d’Arte moderna in Francia con base al Salond’Automne. L’ambito progetto era d’impinguire il forziere dei cosmopoliti europei attraverso la più accreditata Borsa al mondo in materia d’Arte Moderna. Al mondo non c”era un simile mercato ufficiale, si trattava di metterlo in piedi e legalizzarlo, cosicché la comunità cosmopolita francese attraverso quei contributi economici dei “Fratelli americani”, li avrebbero finalizzati nelle manovre eversive internazionali da realizzarsi sulla spinta imperialista del 26esimo Presidente americano Theodore Roosevelt, progetto per la rivincita e conquista della Russia aggiungendola alla ista delle battaglie e a tutti gli imperi monarchici d’Europa e nel mondo da conquistare. Per Roosevelt la monarchia doveva sparire dalla politica e la Democrazia, sua sostitutiva, avrebbe regnato il mondo. L’interesse dei cosmopoliti per la Democrazia doveva diventare elemento essenziale per camuffare tutte le manovre ombra per la loro espansione e dominio assoluto.
La base logistica Americana in Europea, come in precedenza, fu ancora la Francia giacobina. La Francia, con la ghigliottina aveva dato modo di farsi rispettare nel mondo come crudele ed intrigante, maestra nella manipolazione intellettuale e regina delle parole eversive.
Con la disfatta della Spagna di fine secolo ottocento, le tratte marittime spagnole conquistate dagli americani e i relativi porti annessi finirono di proprietà Usa, Per una politica di convivenza con gli alleati, molte tratte e rotte furono cedute su licenza agli inglesi.
In casa Gertrude Stein Ci fu una bella discussione animata con Pablo Picasso sull’avvenuta sconfitta della Spagna. Picasso lamentava la prepotenza americana e la fame cui furono sottoposti i cittadini spagnoli a causa del ferreo embargo (strangolamento commerciale) sul furto geopolitico delle colonie asiatiche subìto per mano dei “fratelli giudei americani”, Colonieasiatiche che furono cedute per qualche milione di dollari, danaro che la Spagna dovette restituire con gli interessi per la guerra persa. Gertrude Stein, giudea americana pure lei, faceva notare a Picasso che comunque, tutto ciò che è americano – essendo divenuta l’America un potere ebraico – tutto ciò era anche suo perché ebreo, e quindi, in lui si designava – se disponibile al gioco – la figura del futuro Governatore occulto in Spagna in materia d’arte. Pablo Picasso accettò la sfida e il ruolo. Capito il gioco internazionale dei Fratelli di fede fu per lui una scelta audace e sincera.
Infatti, nel 1936 Picasso diverrà Direttore del Muse Prado, carica che dichiarerà non aver mai professato ma profonde tracce sul contrabbando di Arte classica condurranno a lui come le opere classiche di El Greco ed altri artisti classici spagnoli dichiarate distrutte durante la Guerra Civile spagnola 1936/39 e ritrovate casualmente Chicago. Il ruolo di Direttore del Prado, Picasso lo esercitò da sempre in quanto non diede mai le dimissioni da tale carica fino ed oltre la morte. Sull’amministrazione del Prado, Picasso veniva sempre informato di tutto e tempestivamente.
La copertura sulle transizioni dei capitali illeciti legalizzati, doveva avvenire – come in passato – attraverso Banche straniere o private residenti in Francia. Tale Mercato era diretto da agenti delle finanze al servizio del capitalismo internazionale cosmopolita. Gli insospettabili agenti consenzienti sulle transizioni, erano anche titolari, direttori o manipolatori delle correnti artistiche in voga in Francia. I finanziamenti avvenivano come in passato con gli impressionisti (vedi scheda di Monet e Césanne), che attraverso i loro quadri super pagati, importarono nella economia europea gli illeciti finanziamenti americani. In tal modo veniva eluso per mezzo secolo il controllo fiscale da parte del Ministero della Finanze di Francia sull’Arte.
Questa premessa ispettiva ci conduce al vero inventore del modello pittorico “frantumista” presente nel quadro “Les Demoiselle d’Avignon”. La scoperta partirà da una sbadata soffiata involontaria ad opera di Fancis Picabia (ubriaco e drogato come sempre) dandoci una rivelazione sorprendente che ci permetterà di identificare il Superiore che stava ai vertici dell’organizzazione artistica ” Avanguardia” in Francia.
Chi era?
Isidore Ducasse – Lautreamont
Il nome segreto dell’innominato Leader (poeta), in molti lettori desterà grande sorpresa. Il nome cui Picabia si riferiva era un noto Poeta di fine secolo ottocento che per l’anagrafe francese risultava essere morto. Eppure, tale agente mai morto divenuto “ombra” dirigeva e copriva tutte le malefatte finanziarie delle Avanguardie in Francia. La Talpa, se tale possiamo definirla, era imboscata presso l’Intendenza di Finanza francese, poeta risorto da Francis Picabia spifferandoci il nome del micidiale poeta maledetto Isidore Ducasse conte di Loutreamont compositore dei Canti di Maldoror. Per l’anagrafe francese il cittadino Isidore Ducasse studente universitario già compositore d’opera, risulta essere figlio di un diplomatico francese di stanza a Montevideo, però il signor Isidore Ducasse, da un certificato medico risultava in Francia, malaticcio e morto improvvisamente di febbre. Un documento medico lo attestava, ma poco si sa su chi fosse il medico firmatario. La famosa prassi che i dirigenti cosmopoliti devono frequentare i primi due anni universitari di medicina rimane ancora oggi un mistero insoluto.
Di Isidore Luciern Ducasse poco si sa su vita e morte, tanto meno dove sia stato sepolto. Per gli studiosi di lettere francesi, storici e bibliografi di Isidore Ducasse, nello studio mancano moltissimi indizi per riuscire a ricreare un profilo preciso del poeta. Tutto ciò che sappiamo di lui, sono solo confidenze avute da un suo ex compagno universitario di studi. Dalla narrazione risulta Ducasse essere un personaggio schivo e riservato, mentre seguendo le sue bibliografia studentesche, Ducasse ci svela essere di origine ebrea e lo ammette lui stesso quando dichiara che nella sua università i testi dovevano essere tradotti prima in greco poi in aramaico. Da qui si può risalire sul modello di conduzione universitaria e chi poteva accedere o no alla “prestigiosa” Università Sorbona.
Sempre dalle confidenze dell’amico universitario, pare Ducasse non avesse mai avuto amori e quindi figli, ma da un indagine fisiognomica ci troveremo davanti ad una sorpresa che impegnerà i futuri bibliografi sulla ricostruzione familiare e dinastia di Isidore Ducasse. Pare abbia avuto una figlia fatta adottare in America. Trattasi di una nota spia americana anche lei pervenuta in Europa per “servizi” americani in Francia ed infine punita con l’esproprio totale dei beni personali (quadri e capitali) per ragioni non poco chiare ad opera degli eredi della convivente Gertrude Stein. (controspionaggio scoperto?). Il comportamento spionistico di Alice B. Toklas in Francia si rivelerà importantissimo per le nostre indagini.
Alice Babet Toklas
A questo punto possiamo dedurre che: un “agente ombra” cosmopolita scoperto, dichiarandosi ebreo e quindi senza Patria – deresponsabilizza la nazione dove opera da tutti i mal servizi resi a Stati terzi. Tali servizi, una volta vincitori, se letti al contrario diventano azioni di alto pregio spionistico meritevoli di spregiudicato valore eroico e coraggio. Tali azioni apporteranno grande onore alla sua congrega religiosa (Famiglia) od etnia d’appartenenza come anche un gran rancore negli sconfitti rimasti beffati nel dare fiducia ai traditori per mestiere; da qui il silenzio tombale fino alla morte e oltre delle spie per evitare rappresaglie popolari per le gabelle ricevute.
Confessava Francis Picabia: ” Il vecchio Loutreamont è imboscato nel Ministero della Finanza” . Tale dichiarazione resuscita un morto mai morto. A questo punto, svelato il segreto, la Storia dell’Arte sulle Avanguardie ha bisogno di uno “STOP!” e cominciare a riflettere diversamente. E il nostro Picasso cosa centra in tutto ciò? Centra, Centra perché quella invenzione o tecnica o stile figurativo è pertinente a Lautreamont.
Isidore Ducasse Conte di Lautreamont era il Rasputin dell’impero cosmopolita d’Europa. Il suo potere si estese grazie alla diffusione di ottima cocaina a tutti i dirigenti “eletti” nel mondo, rendendoli a lui “dipendenti”. Il suo prodotto era sempre eccellente, puro. Lautreamont come Charles Baudelaire, sperimentò su di se le droghe più potenti dell’epoca (peyote compreso) descrivendo nei suo canti gli effetti collaterali subiti nella psiche per scoprire se ci fosse un Dio oltre l’Io o se ambedue erano lo stesso soggetto.
Tra i suoi Canti c’è un passo che narra le allucinazioni avute davanti ad uno “specchio rotto” dove ogni frammento proiettava quarti di realtà antistante nella stanza, creando più punti prospettici. La frantumazione dello specchio evidenzia all’osservatore dettagli altrimenti invisibili sulla superficie dello “specchio-riquadro” rotto, ma rimasto ancora assemblato. Frantumato lo specchio, oltre a dare origine a nefasti destini malefici, i frammenti dell’immagine frantumata ci presentano prospetti disassati e dislocando in direzione di un altrove, danno origine ad un insieme metafisico dell’ immagine frantumata. Quindi il cubismo del 1906/07 de Les Demoiselle d’Avigno non era ancora cubismo e forse tutta l’arte cubista di Pablo Picasso non lo fu mai stata cubista ma Frantumista.
Barcellona- vista aerea cubista
Il Cubismo prenderà tale nome dall’organizzazione Cosmopolita di Barcellona, corrente politico culturale ebraica per il dominio della Città. Picasso apporterà alla organizzazione – cui aderisce – la prospettiva di avere sotto controllo l’Arte in Francia e anche in futuro nel mondo. Altri fini sotterranei li vedranno strada facendo con Picasso per la creazione di agenti ombra in Russia, filo cubisti, futuristi e no come anche agenti sostenitori del mercato d’arte “Cubista”; inoltre: organizzerà volontari per la prima Guerra Mondiale contro i tedeschi e successivamente nella Guerra Civile di Spagna alleati a fascisti, nazisti e franchisti, sconfiggendo per mezzo secolo ogni forma di Anarchia, Democrazia e Comunismo in Spagna. Il Nazismo porterà a drastiche scelte le posizioni politiche di molti artisti delle Avanguardie in quanto divenuto quello nazista un problema di primaria importanza. Una cosa cui piaceva fare a Picasso, era ascoltare in salotto le imprese belliche dei sui combattenti ombra e reduci cubisti avute nelle due guerre mondiali.
Jan Gris: ritratto di Picasso vestito da Ufficiale
Ufficiale militare.
La strada che aprirà al vero cubismo europeo ha un altra radice ben incanalata e inquadrata nella storia della pittura occidentale. Per parlare di cubismo razionale dovremo partire da un altro pittore Piet Mondriand che aveva capito la differenza tra Frantumismo e Cubismo. A differenza di Picasso nel 1912 Jan Griss forse è il cubista che meglio si sia avvicinato al cubismo pittorico, ma fu castigato da Picasso e dalla comunità per aver svelato un segreto nel ritratto di Picasso: essere un ufficiale d’armata anche se il ritratto risente ancora del frantumismo.
Il cubo magico di Piet Mondriand
Piet Mondrian
da Wikipedia: Pieter Cornelis Mondriaan, meglio conosciuto come Piet Mondrian (Amersfoort, 7 marzo1872 – New York, 1º febbraio1944), è stato un pittoreolandese, fondatore assieme a Theo van Doesburg del “neoplasticismo” (il nome originale è De Stijl, dal nome della rivista De Stijl). Piet Mondrian, sulla falsariga del pittore simbolista russo Malevic è forse il meglio occidentale ad aver capito ed interpretato esteticamente la purezza della “Grafica Futura”. Nonostante le denominazioni diverse imputate alla sua arte per distinguerla dalle altre correnti pittoriche, Mondrian è colui che più si è avvicinato al concetto di “Cubo magico” e quindi cubista. Lui come altri artisti dell’epoca compresi quelli della Bau Hause a seguire, si avvieranno a un pragmatismo presentandosi al mondo come “minimal” spalancando le porte al futuro industriale, origine dell’Arte Moderna. Aderendo al cubismo nel 1912 e staccatosi poi nel 1919, Mondrian a Parig nel 1920 pubblica “Il neoplasticismo”; auto referenziandosi neoplastico. Nella sua Tesi ambienta la sua scoperta non solo nell’arte ma invita a inserirla nel mondo dell’estetica, dell’urbanistica, dell’editoria, settori merceologici ed industriali. Mondrian quando verrà riconosciuto decenni dopo, entrerà ufficialmente nel mondo dell’Arte spalancando le Porte sprangate, permettendo all’Arte di uscire dal tempio ove fu rigidamente imprigionata. e invadere dell’urbano tutto ciò che fa Moda ed Estetica. Lo stile Minimal è ancora oggi il più imitato dai creativi e designer
All’abbandono del cubismo picassiano Mondrian dichiarò :
“A poco a poco mi sono reso conto che il cubismo non presentava le conseguenze logiche delle proprie scoperte; non stava sviluppando l’astrazione verso il suo obiettivo finale: l’espressione della vera realtà “.
Deduzioni finali:
Per chi non conosce i Canti di Maldoror e vuole avvicinarsi per scoprirli a quel poema, ha modo da leggere nell’incredibile opera blasfema suddivisa in vari Canti, Il lettore ritroverà in ognuno di essi tutte le matrici delle invenzioni pittoriche delle Avanguardie e posteri , messe in pratica per tutto il 1900 ( Copy Right) La presunta seconda morte di Lautreamont, avviene nel 1925, anno in cui Marcel Duchamp terminerà la sua esperienza artistica ritirandosi definitivamente a vita dall’Arte. Morto il suo Suggeritore e guida non aveva modo di esprimere più niente di valido. Il padre di Lautreamont lascerà al momento della morte un immensa fortuna alla comunità Cosmopolita di Montevideo e mondiale come ai relativi cartelli per l’approvvigionamento di droghe per le case farmaceutiche, gli eserciti, la politica e malavita.
Se ne deduce che: Les Demoiselle d’Avignon non è un opera Cubista ma Frantumista. Il sovrano in assoluto del Cubismo diverrà l’analitico e modernista architetto Charles-Édouard Jeanneret-Gris, alias Le Corbusier rinnovatore delle nuove “Case Cubo” abitative. Le Corbusier influenzerà tutta l’industria edile, gli arredi e quanto di moderno ci circonda come anche l’urbanistica dell’era moderna.
Nelle Avanguardie, più che parlare di pittori veri e propri o di artisti possiamo parlare di Stilisti. Dopo l’incontro tra la collezionista americana Gertrude Stein e Pablo Picasso avvenuto nell’Atelier dell’artista per eseguire il ritratto della ricca ereditiera e futura Matriarca cosmopolita, il pittore per poter entrare a far parte di una Scuderia d’Arte cosmopolita americana o internazionale, doveva ricercare uno “stile pittorico” unico, riconoscibile, diverso dal modo di dipingere dei concorrenti pittori, tale da improntare ed accedere al Copy Right per tutelare il proprio prodotto (modo di dipingere). Picasso, per essere un vincente, dovevano inventare di sana pianta e un stile proprio, folle, mai prima visto in Arte. Nascono “Les Demoiselles d’Avignon”. Fu scandalo.
Secondo la Stein lo “stile” è un marchio di fabbrica tale da riconoscere un autore dal modo di dipingere o stile anche se il quadro non è firmato in quanto, quello stile essendo una invenzione inconfutabile dell’artista non può e non deve essere copiato altrimenti si apre una vertenza legale contro i millantatori e i copisti.
Più lo “stile” è originale e più alta è la garanzia che non si produca sul mercato una inflazione artistica all’insaputa dell’inventore. Per evitare ciò, e amministrare il grande patrimonio che cresceva di volta in volta, Picasso dispose per tutta la vita di una segretaria di fede, una fedelissima che teneva i registri di vendita dei quadri (numeri di serie) in perfetto ordine anagrafico e ben catalogati. Dora Maar: “ Io non ero la sua amante, lui era il mio padrone”. La catalogazione amministrativa era di pertinenza tra la segretaria dello stilista e dei galleristi distributori. Per proteggere quella invenzione, l’artista doveva iscriversi all’ufficio brevetti e depositare il proprio “Stile”. A questo punto il collezionista si sentiva tutelato sul patrimonio economico sborsato e la futura rendita che questo generava tra cataloghi, esposizioni e gettiti pubblicitari.
La “Firma” sarà il protocollo che permetterà la convalida dello “stile d’autore”. Per il collezionista, un quadro, essendo pagato per una ragione che esula dall’arte, ma acquistato sotto forma di finanziamento legale, o di investimento, oppure per il finanziamento illecito di operazioni commerciali e politiche da non rendere nota la provenienza del finanziatore eversivo, la proprietà restava segreta. Soli il Notaio era a conoscenza, ecco perché molti noti artisti di Avanguardia erano figli di notai.
Questo modo di procedere è annesso alle rivoluzioni politiche e commerciali avvenute in Europa all’inizio del novecento. La rivoluzione industriale, poiché procedeva a passo lesto e quindi poteva sfuggire al controllo dei cosmopoliti, questi dovevano assumersi i rischi finanziari e di monopolio promuovendo rivoluzioni in tutti i settori di controllo di uno stato da conquistare.
Poiché le famiglie cosmopolite nel mondo sono tantissime, disciplinate e ben mimetizzate e alla conquista di tutto ciò di cui possono farne Monopolio, come ad esempio il mondo industriale generatore di Grandi economie mondiali, la copertura finanziaria degli investimenti abbisognava di molte “ricevute bancarie” pari alla portata immensa delle rivoluzioni e guerre programmate in atto.
Il quadro d’autore, riconosciuto come di uno “stilista” meritevole e affidabile, ricevendo una alta somma a prestito per l’Opera, impegna l’artista e il gallerista sulla buona riuscita dell’operazione finanziarie in corso. Per fare ciò ci voleva una “garanzia bancaria”. L’arte diventa Forma, Titolo e Firma; poi, un numero di serie e una banca che attesti il deposito avvenuto per quella operazione imprenditoriale. Essendo il cosmopolitismo un ente internazionale e quindi senza confini, per regolamentare tutto gli abbisognava un mercato regolatore: ecco apparire il Mercato d’Arte Moderna al Salon di Parigi. (fiera del quadro)
Il quadro catalogato, sul nascere, in caso di furto, non seguendo i canali ufficiali di vendita, (Asta) allerta tutti i “collezionisti unificati” a non comperare mai quel prodotto in quanto, la copertura finanziaria veniva sospesa per motivi legali, in caso di ritrovamento dell’opera, il malcapitato che ne aveva fatto acquisto speculativo restava senza copertura finanziaria sborsata. Il quadro catalogato, tornava al legittimo proprietario dopo la convalida dagli ispettori del Mercato. Il quadro ritrovato riprendeva il suo valore originario e diritto diporpietà.
Il Titolo Il “Titolo” e la Firma sono il vero valore del quadro e non l’opera in quanto, esso è la rappresentazione monetaria della conquista avvenuta al Monopolio e che ne determina il Valore; esempio: se nel campo dei petroli, un petroliere finanzia l’operazione di conquista dei pozzi iracheni, quei pozzi diventati di proprietà di una nuova forza esterna conquistatrice, quando vuol vendere le quote di maggioranza, non dice a chi le vende, ma il quadro “Titolo” che ne assume il valore d’investimento bellico passa nelle mani di un nuovo collezionista di titoli. Le quote finanziarie dei quelle pompe di petrolio passano al nuovo acquirente del quadro accollato e ne avrà Titolo e possesso.
Quando all’Asta si vende un quadro di Picasso del valore simbolico 100 milioni di dollari… la domanda è la seguente: ” quale Titolo di Maggioranza è stato venduto a chi? a che copertura? e di che cosa?” Quindi , i capolavori d’arte moderna delle Avanguardie sono “Titoli” di fatto e cedevoli, corrispondenti all’utile di esercizio che quel finanziamento renderebbe sotto forma di Proprietà di Capitale. La copertura politica avvenuta o bellica precedentemente finanziata è da indagare nel cosmopolitismo.
… e l’Arte?
I Critici Ufficiali sprecheranno fiumi di belle parole a sostegno del loro Valore Aggiunto (che gli verrà riconosciuto) ciò, per non fare deprezzare l’Opera in crisi divenuta Critica.
Eppure non erano comunisti di fatto, ma… cosmopoliti si.
Le indagini proseguono: “il collezionista finanziatore”.
“Il cosmopolitismo può essere definito come una politica globale che, in primo luogo, proietta una socialità di impegno politico comune tra tutti gli esseri umani in tutto il mondo e, in secondo luogo, suggerisce che questa socialità dovrebbe essere eticamente o organizzativamente privilegiata rispetto ad altre forme di socialità.” [6] (James, Paul (2014/05/16).
Il concetto mette in luce un difetto: non si capisce perché e per quale motivo devono essere privilegiati i soli cosmopoliti e gli altri no. Da qui partono le indagini per smascherare i falsari del cosmopolitismo che ne hanno deformato il concetto originale a scopo geopolitico.
Ulrich Beck (15 maggio 1944 – 1 gennaio 2015): “Il cosmopolitismo vede il capitale globale come una possibile minaccia per lo stato nazione e lo colloca all’interno di un gioco di meta-potere in cui il capitale globale, gli stati e la società civile sono i suoi attori” “
Vedremo come la manipolazione da parte del Capitalismo, quale unico modello per l’organizzazione sociale, venga utilizzato per l’accerchiamento penetrante e dissolvimento degli stati sovrani. Il Capitale si rivelerà essere la tossina che vedrà gli stati autonomi sottomessi a una organizzazione cosmopolita senza che gli stati stessi se ne accorgano pienamente, fino al momento della disfatta. Usurpata la Corona Reale come valore aurifero e sostituita con uno concetto economico numerico, senza valore reale e puramente simbolico, quindi concettuale, la loro economia propaga in aritmetica ciò che considera un complesso gioco numerico gratificante. Il cosmopolitismo attraverso il danaro, addentratosi nelle maglie della sovranità statale, ne determina la rovinosa caduta, annientandole con la corruzione.
Colpo di Stato: martirio dei Romanov Zar di tutte le russie.
Ciò che avviene in primis dopo la rovinosa sconfitta delle alte sfere olimpiche Sovrane dello stato appena decaduto, è il rito di “sostituto di persona” (il cuculo); mentre il popolo contribuente sottostante e sottacente avverte solo un “sostituto d’Imposta”. Le motivazioni politiche di pagare le nuove imposte al vincitore, inizialmente sono dovute per onorare il risanamento di “debiti” contratti dallo stato Sovrano precedente decaduto, spalmando il debito (colpa da redimere) sull’intero popolo, avviando in tal modo la ricostruzione del nuovo stato divenuto più Sovrano e moderno. (dicono) I Cosmopoliti, da subito trasformano l’economia reale del risparmio familiare in una sorta di prigionia economica senza mai raggiungere la fine del debito, realizzando in questo modo il nuovo Carcere Fiscale finanziatore del Debito Pubblico costante.
Il Debito sarà la “pietra angolare” sulla quale si fonda la società cosmopolita borghese di tipo capitalista, la quale, regnante nel Nuovo Ordine Mondiale delle cose perpetue, pretenderà gli stessi obblighi e privilegi che ebbero le case reali decadute. In nome della Libertà i vincitori si celebrano eroi repubblicani, nuova formula moderna per far depenalizzare il proprio reato politico: l’usurpazione del Potere legislativo col l’utilizzo del Colpo di Stato. Quindi la manipolazione attraverso il Capitale quale metodo di penetrazione delle nazioni si rivelerà vincente. I colpi di stato successivi (riforme) saranno il metodo prescelto della propria espansione e conquista. Per realizzare tutto ciò, al cosmopolitismo abbisogna il consenso ed appoggio delle masse popolari diventando padrone assoluto delle armi e dei corpi d’armata conquistati per attuare la repressione popolare e perseguile gradualmente senza che il popolo avverta la presenza di una trama negativa estranea alle loro spalle.
L’ARCA. l’Arca delle Alleanze sarà il mascheramento ideale per meglio ingannare le masse popolari pur lasciandole nazionaliste, ciò per meglio governale e usarle come un unico esercito mondiale se riunite. Da ciò, le guerre che seguirono furono dirette dall’Alleanza. Essa ha come caratteristica quella di essere Mondiale. La prima di queste a svelare il losco giochino è la Guerra d’Indipendenza americana appoggiata da una coalizione segreta Franco Russa Spagnola contro la Corona d’Inghilterra alleata e spalleggiata dalla corona di Germania.
Tiziano Bonazzi: Rivoluzione americana.
La sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generale GeorgeWashington e dal generale francese Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò la svolta decisiva sulle guerre. Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose fine al conflitto angloamericano. Con la pace, i nuovi Stati Uniti diventano extra europei, e quindi indipendenti dalle corone reali europee. I rivoltosi furono riconosciuti dal Regno Unito che dovette cedere tutto ciò che aveva sul suolo americano e, alla Francia, cedette il Senegal, Santa Lucia e Tobago; alla Spagna La Florida, Minorca e le Provincie Asiatiche allora di pertinenza anglosassone. Il ruolo segreto della Russia fornitrice di derrate e munizioni pervenute alle spalle del territorio americano (Alaska) verrà rivelato circa 200 anni dopo da Putin. Ma per la corona di Francia prima, di Spagna poi e Russia zarista, quella Alleanza sostenuta per l’Indipendenza d’America si rivelerà un tranello micidiale con relativa capitolazione delle tre Corone imperiali ad opera degli emergenti nuovi cosmopoliti americani; cosi avverrà per l’Austria e Germania. L’indipendenza americana fu un tranello mondiale, capolavoro del Cosmopolitismo europeo.
Ciò che avvenne nelle alte sfere degli Olimpi europei Reali, frodati, e che decaderanno di volta in volta, fu un “sostituto di persona” (il cuculo), figura garante e regnante della nuova Assemblea parlamentare nata dalla Carta Costituzionale su modello americano. il “Presidente” (figura politica) sostituiva il RE sovrano. Lo Stato conquistato diventa da RE-Pubblico a Repubblicano, ma per il popolo contribuente sottostante sarà il “Sostituto d’Imposta” il vero flagello e governatore della nuova nazione nella vesti severe del Contabile Borghese esattore d’imposte.
il Notaio
I Notai Le motivazioni politiche a fronte delle nuove imposte al nuovo vincitore per sanare i “debiti” contratti dallo stato monarchico uscente ed avviare la ricostruzione del nuovo stato divenuto or più sovrano, più potente e popolare, i cosmopoliti trasformeranno il nuovo stato economico collettivo in una moderna prigionia economica individuale senza precedenti. Inserendo nel dogma francese rivoluzionario fondativo: Libertà, Legalità, Fratellanza e Proprietà in Francia comincia un nuovo terrorismo di Stato da parte delle Fraternité Giacobine,feroci regimi di cuculi Borghesi notarili decapitalizzanti teste. Il feroce Regime Borghese vedrà una nuova Francia sempre in cerca di nuove conquiste per l’assoggettamento delle vecchie politiche europee coronandosi di successi fino al grado di Nazione Imperatrice perdendo tutto il proprio prestigio politico militare nella guerra Mondiale a Waterloo (Guerra delle nazioni) che vedranno come belligeranti: Francia, Scozia, Regno Unito, Olanda, Prussia, Ossezia ed infine Austria e Russia giunti in ritardo alla guerra per battere Napoleone Bonaparte e gli ingordi Borghesi giacobini.
Il Debito a vita, concetto borghese capitalista, è la pietra fondiaria sulla quale s’innalza la società moderna cosmopolita la quale elargisce “licenze” a chi e disposto a perpetuare il modello capitalista, lo gratifica con gli utili di esercizio se diligente, promuovendolo in campo a salvaguardia del suo sistema di potere. Dare in licenza di vendita ai mercati consenzienti o la produzione che regola la distribuzione delle derrate alimentari e industriale alle masse, se messe sotto il diretto controllo Cosmopolita, tutti i commerci divennero settori strategici per aizzare le masse una volta rese indigenti scagliandole contro eventuali nuove autorità politiche nascenti (Spead). Pur tenuto nascosto il loro modo di essere – per ovvi motivi – scatenerebbe il razzismo nei loro confronti,- quel suo regime etnico- religioso- politico, fiduciario, attarverso il Mercato regola il controllo assoluto in tutti i paesi capitalizzati.
Il Vitalizio è il pasto del cuculo: amministratore e custode dell‘Utile di Esercizio.
Perché Cuculi?
Il termine cuculi in politica è preso a prestito in Natura dal comportamento anomalo dei cuculi – uccelli canterini solitari- i quali non nidificano. Essendo privi di una patria propria (nido), durante la procreazione – dopo aver adocchiato un nido di fringuelli o di altro uccello canoro- colorano per simbiosi le proprie uova simili a quelle presenti nel nido da usurpare. Deposto l’uovo (in genere è il più grosso), il cuculo nato, ancora nudo implume e cieco, appena i genitori si assentano per la caccia, assassini innati, buttano fuori dal nido i nativi autoctoni nudi, sbarazzandosene. I genitori di ritorno col pasto, sapendo il cuculo figlio del proprio uovo, nutrono quel “figlio” anomalo, lo amano con premure come si conviene in natura nei nidi e tane. Il cuculo implume è di una voracità superiore alla razza dei genitori, i quali, si prodigano a portare al nido il cibo necessario per lo sviluppo del nuovo nascituro animandosi disperatamente.
alimentazione vorace: Cucù! Cucù!
La stessa tattica di sopravvivenza e conquista (vincente) viene applicata dai cosmopoliti per accaparrarsi le patrie altrui e nutrirsi delle delle ricchezze. Sulle vere motivazioni di queste invasioni e interesse di gruppo, per il momento sorvoliamo. Osserveremo invece da vicino la tecnica invasiva cosmopolita perché una volta identificati, essi sono smascherabili, dandoci, a loro insaputa, i segni e i disegni dei loro invisibili mantenimenti. Per tale comportamento mistificatore, bisognerà ammetterlo, essere loro dei veri “Artisti” mimetici.
Una volta accomodati come ospiti nel nuovo stato (nido ospite), i cosmopoliti creano con prestiti avuti in affidamento dalla loro cassa centrale (ai tempi era Svizzera) danaro contante per l’accerchiamento discreto. Inizialmente s’interessano degli agrari, poi gli artigiani ed infine i commercianti amicandoseli. Essi s’impegnano ad elevare il grado di professionalità nel mestiere e dei prodotti. Il tempo a disposizione per accaparrare i capitali e beni della nuova comunità assediata, il tempo a disposizione per regola divina essere di 450 anni, a dettato biblico, s’intende, dopo di che, scatta la trappola e caccia del Tesoro centrale.. Un tempo così ampio ai cosmopoliti serve per tessere una ragnatela sociale di amicizie, confidenze, e conoscenze dando un buon servizio a terzi, ciò al fine di non destare sospettati sulla loro provenienza perennemente straniera, chiedendo rispetto per se e per la comunità intera pur restando dei“senza patria” e quindi, senza asilo nido proprio. Noti alla storia come popolo nomade e scacciato perennemente per volere divino, questa favola metafisica popolare si rivelerà di grande astuzia e tecnica mimetica. L’origine monoteista è la tintura che assumono per nidificare in patrie altrui. Se è il caso, pregano anche nei templi altrui invocando ad alta voce grazie divine, ma non al Figlio ma al Padre loro divino. Quindi li troveremo a tramare in tutti gli ordini monoteisti fino a raggiungere come nel caso di Papa Borgia (ebreo marrano), il trono del tempio Centrale del Cristianesimo, mentre la bella figlia sua Lucrezia Borgia, partorirà dal proprio ventre, diversi primogeniti di Casati reali altrui unendole. assoggettandole con nodi nuziali. Accrescendo di numero, l’organizzazione mondiale cosmopolita resterà sempre coesa, nascosta e di difficile riconoscimento, in questo modo farà perdere le proprie stracce nel tempo come le impronte sulla sabbia nei deserti o marine dal vento.
pretesa alimentare
Tutti i cosmopoliti devono concorrere e rispondere di persona alla costruzione del Capitale sociale mai tenuto per se. Il Tesoro collettivo è ben contabilizzato al centesimo di Euro e in tutte le valute mondiali.. Da qui nasce il loro comportamento austero nello spendere il danaro guadagnato, virtù che il cristianesimo chiamerà avarizia, ma che avarizia non è in quanto dimostrazione di alta fede collettiva per la conquista del pianeta Terra attraverso l’impiego del Capitale Sociale. Il progetto non è semplice e ne di facile realizzazione in quanto, con l’avvento della macchina a vapore nell’ottocento e quindi, la grande tecnologia nascente, per i cosmopoliti scrupolosi ed attenti sociologi, si aprirono scenari di enorme portata e studio continuo per tenere sotto controllo la “Crescita della Scienza”. Adottata in primis, ne hanno fatto monopolio e promotori di nuove scienze a seguire (vedi i Nobel), ma la crescita mondiale ha superando le loro aspettative scarseggiando le risorse e quindi, come cuculi svezzati, dovranno abbandonare i nidi e volare con le proprie ali laddove le risorse mondiali ancora vergini i spingeranno a sfamarsi. La questione per l’umanità si sta facendo preoccupante.
In passato la nascita della scienza fu sempre ostacolata dai regimi religiosi che vedevano nel creato la vera espressione divina. Poiché la scienza non fu contemplata opera divina, e quindi inquadrabile da nessuna religione e profezia, essa fu sempre ostacolata come opera demoniaca anti naturale. Ma i miracoli della scienza s’ imposero severamente come un nuovo mondo a supporto del vecchio, apportando miglioramento in tutte le arti e mestieri: ed è per ciò che è amata da chi lavora e fabbrica, accudendola e diffondendola come una piccola orfana priva di protezione. L’Arte sarà la Madre adottiva delle scienze e la Scienza vedrà nell’Arte la sua Madre e Musa protettrice.
Per secoli i cosmopoliti cercarono di tenere nascosto i rudimenti di scienza nel ventre dell’Alchimia e questa, diverrà la Fontana ispiratrice di molte scoperte d’Arte e Scienze. Ecco che al momento opportuno la pratica della scienza genererà Tecnologie di successo, come avvenne appunto nella Battaglia di Waterloo quando i due eserciti si scontrarono. Avrà la meglio il Regno Unito contro Napoleone quando entrarono in azione i fucilieri, titolari della canna rigata inglese contro la tradizionale canna liscia francese. La canna rigata (interna), offriva meno resistenza all’attiro, emettendo colpi più precisi, di gittata superiore e controllabile. I vincitori, a questo punto cominciarono il penetramento di tutti i sistemi politici aprendosi i tempi Moderni che abbisognavano di nuove arti, filosofie e scienze moderne. Comincia la corsa alla Difesa Superiore dando inizio a pensieri di onnipotenza, ove potevano morire a Waterloo 45.000 giovani maschi in battaglia in un solo giorno senza che Dio intervenisse. Fu panico. Tutto il resto è Storia, e per essere tale la scienza ebbe bisogno dell’Arte come Musa protettrice ed ispiratrice. La scienza viene ufficializzata e quindi come cuculo, mantenuta e adottata a vita.
Per la rivincita i cosmopoliti francesi cominciarono a rastrellare quanto più capitale potevano perché questo aumentava a dismisura con la nascita delle fabbriche industriali. Il Capitale rastrellato, tolto dalla circolazione, poteva creare “l’astinenza capitale” operazione economica scatenante l’inflazione e il Caos generatore di disordini atti alla preparazione e creazione del nuovo Cosmo imposto con la forza della scienza.
In mano agli uomini, quella potenza emergente si trasformò in breve tempo in prepotenza e in ultima istanza in tracotanza. Il capitale poteva a questo punto non più ordinare o consigliare, ma esigere ogni cosa a qualsiasi costo. La Fisica applicata, aumentando la propria influenza sulle masse lavoratrici, esigeva da sovrana l’altrui devozione e ubbidienza sul lavoro.
Morfeo nell’insonnia agita pensieri meditativi sia demoniaci che paradisiaci e da la sveglia mattutina. Freud metterà fuori gioco il Sogno a favore della Ragione pura (scienza). Ma il Sogno proseguendo il suo viaggio immaginario verso lo sconosciuto, fonde la Ragione pura con la Fantasia generando la prima metafisica tra Arte e Scienza.
Nasce la Fantascienza.
CUCU!
CUCU!
CUCU!
Prosegue: DADA Nascita del Cosmo 3/3 (in cantiere)
prima di parlare di Francis Picabia, uno dei massimi esponenti del Gruppo di Puteaux, penso si debba parlare di sua moglie Gabriële Buffet, che fu senza troppo apparire uno dei personaggi che hanno fatto la storia e la differenza di quel periodo storico ed artistico. Musicista, moglie di Francis Picabia, amante di Marcel Duchamp e […]
Il link porta alla pagina designata di questo articolo (fatto bene) da leggere con comodo e interamente. L’articolo vi introduce alla scoperta superficiale di Gabriële Buffet, personaggio d’Arte del ‘910 che la Storia dell’Arte ha sempre sottaciuto tenendo di lei un profilo storico insignificante in quanto, essendo una manovratrice occulta del Movimento in questione, per regioni non comprensibili nell’articolo, i suoi Fratelli maschi artisti ne hanno parlato come donna e mai come Leader. Una ragione c’è e la scopriremo molto più avanti quando verrà “richiamata in causa” durante la ricerca dei due RE fondatori del Dadaismo nel 1916: Francis Picabia e Marcel Duchamp.
Gabrièle Buffet-Picabia – nota come Gabrielle- (21 novembre 1881-7 dicembre 1985) deceduta all’età di 104 anni ) è stata una critica d’arte e scrittrice francese ingaggiata a dirigere e sostenere il movimento DADA.
Coi quadri cubisti e fauve, alle Aste parigine truccate del Salon d’Automne dei primi novecento, si gettano le basi per un ipotetico preziario d’Asta al rilancio iperbolico di quadri d’Arte Moderna. La manipolazione del Salon da parte delle Avanguardie, dei cataloghi, dei critici prezzolati e collezionisti anonimi, darà inizio alle più grande truffa d’Aste di “arte moderna” ancora oggi persistente che dalla quella avventura non si vuole più tornare indietro. In tal modo il “collezionismo clandestino” del ‘900 verrà legalizzato e ufficializzato potendo in tal modo far girare grossi capitali non più oscurati od “occultati” come ai tempi di Monet, Césanne e inizio Matisse, ma con le Aste del Salon d’Automne si gettavano le basi della nuova economia di Arte Mercato.
Grazie all’Arte i Capitali potevano sconfinare di stato in stato e di mano a mano. Parallelamente le industrie si coalizzavano in cartelli di settore determinando il valore d’arte, ma presto l’Arte pittorica cominciò a perdere il suo fascino congelandone i capitali. Arte. L’industria attraverso le banche e la nuova contabilità Import-Export poteva finanziare grandi operazioni Multinazionali come il sottobosco intellettuale alleandoseli alle nuove conquiste politico commerciali. Quindi ci fu una forte stagnazione per l’Arte durante gli anni 30 fino al 1945 in quanto, essendo vaghe le sorti della seconda guerra mondiale e del potere capitale mondiale, la prudenza la fece da padrone, bloccandosi l’ascesa di Mercato e i prezzi per poi riprendere velocemente il rialzo nel dopoguerra. Per fare ciò bisognava ricostruire a memoria la storia dell’Arte con molti artifizi e nasconderne i propri reati.
Collezionismo malato o affare commerciale?
Non possiamo parlare di sindrome compulsiva dei Fratellii Collyer ma una cosa è certa, i collezionisti d’arte del novecento accumularono spesso le centinaia e centinaia di opere dello stesso artista. A sfatarli da tale malattia, la ricca borghesia industriale cosmopolita giocava sull’astuzia a loro favore che le tele d’arte moderna sbilanciavano le osservazioni delle Guardie di Finanza ritenendo quel collezionismo stravagante: malato, chiudendo un occhio per tanto pingue guadagno da quelle tele stracce senza arte. I Ministeri delle Finanze d’Europa pagheranno a caro prezzo quella loro superficialità.
Tornando a monte, già nel 1910 si era portati a credere che il Danaro fosse l’unico “metro di misura” per giudicare la valuta d’Arte. Con il diffondersi delle società capitaliste industriali, l’espandersi di grandi Capitali alla conquista di nuovi mercati e nazioni, l’Arte moderna va perdendo il suo compito politico culturale per diventare ciò che è oggi un elemento d’arredo che determina lo stile, il cambiamento di Mode, gusti accelerando la modernizzatrice degli ambienti. L’Arte del quadro con Bauhaus, getta le basi di una nuova società astratta, sterilizzata, asettica e clinica, esclusivamente oggettuale.
Con Bauhaus, in un triennio nascerà la società moderna dei nostri giorni, scuola artistica imprenditoriale, tecnologica, erede senza passato storico di riferimento facendo scuola a livello planetario. La Cultura perde la propria memoria storica seguendo un divenire assente. La Geometria si espande, diventa dominante e prende possesso delle superfici. E’ “astrattismo” tecnico e quindi l‘asimmetria torna simmetrica cambiando volto all’Arte.
Sfrattati gli Dei altrui dai templi, bombardate le loro chiese e resi minori gli Dei altrui, l’arte si direziona al Capitale industriale modificando nuovamente gli orientamenti dell’opinione pubblica, sfavorendo il concetto che: “Un capolavoro lo si giuda dal valore estimato all’Asta o al Mercato”, ma in ambedue i casi , cubismo e l’astrattismo, resteranno legati al rendimento capitale. L’Astrattismo essendo un prodotto “vuoto” , stilizzato, abbatteva i costi di produzione seriale esaltando il Design. Si getteranno le basi di un ateismo nichilista moderno, si derubano tele negli stati altrui senza sentire il peso del sacrilegio, si distrugge si devasta, ed è guerra: la Seconda Guerra Mondiale. La cultura e l’Arte si riparano dalle bombe e scendono in cantina.
Ciò porterà a credere che il Danaro se vincente diventerà l’unico “metro di misura” per giudicare con successo e valutare tutte le cose, le persone, le esistenze umane, ma solo se si lasciano nuovamente capitalizzare.
Le Avanguardie che tennero per un ventennio sotto scacco l’Arte, col diffondersi del capitale come meritocrazia popolare che dona premi ai rinnovatori artistici, culturali e sociali, liebera dagli impegni assunti agli inizi del secolo, i quali torneranno pittoricamente al mondo figurativo poetico sfruttando la propria notorietà.
L’astrattismo invece diventerà una icona d’arredo che determina il cambiamento del gusto dettato dalla Moda, modernizzando i costumi e l’ambiente. Con il cubismo reale di Le Corbusier e l’esperienza estetica astratta della Bauhaus, l’arte s’incamminerà verso il concetto che l’Arte è Arte e nient’altro che Arte. Ma avendo perso di vista l’Arte stessa il concetto primordiale artistico (inganno), come disse Lucio Fontana: “Tutto diventa Arte e niente è Arte.” La tecnologia farà esplodere le creatività mondiale di più generazioni di soggetti economicamente deboli in quanto viene a meno la figura mecenate del finanziatore nevrotico alla conquista del mondo commerciale : il Collezionista capitalista animatore delle rivoluzioni industriali moderne. I grandi prezzi sborsati alle aste, nascondono ancora i loro rimpalli di ricevute bancarie e cambiali sotto forma di quadri.
La Cultura Classica perderà la propria memoria storica inseguendo il Capitale. Tutti i suoi artisti rincorreranno un divenire deviato dall’ambito successo speculativo al danaro facile generando prodotti immaginifici irraggiungibili, asimmetrici senza senso. Il capitale che ha animato tutte le rivoluzioni estetiche punterà ancora una volta su di un solo quadro: il Video, (Fanes) generatore di immagini virtuali simmetriche e asimmetriche, finanziando il capitale i propri rampolli artisti etnocosmopoliti che dal video avendone il monopolio, genereranno arte astratta dannandosi felicemente come i giovani artisti del novecento: le Avanguardie, che per raggiungere l’immortalità nella storia dell’Arte si sono lasciati bindolare ubbidienti agiati, altrimenti sterminati.
Nella Lussuria l’Arte torna ad essere generatrice di bellezza virtuale.
Asimmètrico: ciò che presenta asimmetria, che manca di simmetria, di armonica corrispondenza fra le parti. (Vocabolario Treccani) Cubismo vuol dire Asimmetria.
esempio di asimmetria
Picasso, come le sue composizioni le dispose in modo asimmetrico, i volti e le facce le vuole forzatamente mostruose asimmetriche. Nell’asimmetrismo, il cubismo genera se stesso, ma anche nel post cubismo picassiano l’artista impone le sue regole estetiche asimmetriche a suo monopolio . Nessun disegno o quadro o scultura picassiana deve rappresentare cose simmetriche. Il movimento cubista di Barcellona che in passato era l’armonia urbana di rette prospettive simmetriche, con Pablo Picasso, quel principio armonico salta, si “deforma”, spaventa. Quindi il cubismo di Picasso divenne l’antitesi del Cubismo Storico di Barcellona; L’Arte cubista diventerà l’Anticubismo di Picasso. L’Asimmetrismo picassiano non è ciò che l’artista afferma ma è ciò che nasconde il reo deforme.
Nella loro furia distruttiva e invasione di campo, le Avanguardie cubiste cercarono di sostituire le icone romantiche e sacre con nuove figure scarne, rachitiche, approssimative abbozzate come rivoltanti mostri. Nati volutamente brutti per volere dell’artista (sua dichiarazione alla signora Stein) Picasso con una squadra di affiliati molto determinati tramerà contro l’Arte “classica” usando come arma la stessa Arte inscenando la prima “Anti Arte” espressiva in segno di sfida.
Picasso asimmetrico: Ritratto a Dora Maar
Lo sforzo delle Avanguardie per la distruzione sistematica di ogni immagine iconoclasta (religiosa, storica o poetica) a favore della nuova “brutta forma” o “parolaccia”, s’imposero come unica e vera Arte. Infine apriranno una breccia con metodi strafottenti e vincenti.
Tutto ciò li porterà a produrre a livello industriale “cose” e “roba” inanimate o senza anima per invadere e inflazionare il mondo delle Belle Arti, la sfida lanciata ebbe successo grazie alle corazzate economiche americane, contro le quali le esili economie europee poco difesa potevano opporre.
Il 18 Novembre 1901 l’Inghilterra e gli Stati Uniti firmarono Il Trattato Hay-Pauncefote. E’ il preliminare per la costruzione strategica statunitense del Canale di Panama. (trattato di non ingerenza negli affari americani). Tra i due imperi si crea una solida Alleanza che si realizzerà nele manovre congiunte di guerra per il controllo dei mari ed oceani. Ma quei militari volevano di più, volevano espandersi in Asia prendendo di spalle la Russia. L’Arte, come la Cultura europea, divennero parte integrante di quel progetto muto asservendo la causa congiunta.
Tolta l’anima e l’animato all’arte, tolto il soggetto figurativo cui l’Arte ci aveva abituati ad essere rappresentati nei secoli osannandoci, tolto l’essere ispirante nei quadri iconoclasti tutto era ridotto al solo “oggetto”, sotto forma di “cosa” o “roba” senza mestiere e parte. Essendo i grandi “collezionisti” delle Avanguardie uniti dalla pretesa politica di dominare ogni forma di commerci, per i finanziatori dell’illecito in arte quei quadri erano oggetti di transizione di capitali in attesa di rimborso (con interessi) a OperAzione conclusa e nazione conquistata. Con le Avanguardie Il quadro diventa una cambiale, un titolo al portatore, una quota di borsa, un pegno al Banco, un prestito a vista, un investimento a lunga scadenza ed altro ancora di finanziario. L’investimento nelle Avanguardie non sarà per l’Arte ma pegno per l’operato bellico degli “artisti” fratelli delle correnti cui facevano parte.
Con questa concezione etnoeconomica, la Fratellanza diventa ufficialmente Cosmo-polita e i cubisti di Spagna attueranno i principi insurrezionali dietro la spinta della nuova Arte moderna venduta ancora prima di essere prodotta. I cubisti spazzeranno via i vecchi impressionisti, appropriandosi del capitale organizzativo a loro destinato, finanziamento sospeso dopo la fallita insurrezione del 1905 in Russia. La Rivincita o Nuova Rivoluzione da imbastire aveva bisogno di nuovi volti, di una nuova generazione sconosciuta.
Gli impressionisti erano bruciati perché scoperti quali responsabili dei motti del 1905. Con tali principi e fini di conquista, la nuova organizzazione escludeva dal nuovo comando tutti coloro che non erano designati o scelti, generandosi nuovi quadri monotematici e monocromatici arruolati ed istruiti facenti parte della stessa generazione. Per attuare in simile piano i giovani artisti ed intellettuali dovevano avere in comune la stessa fede ed orgoglio di fare meglio dei loro predecessori uscenti. Non potevano fallire.
A sua volta i perdenti non devono venire a conoscenza della ragnatela, i punti che univano la nuova organizzazione artistica ed essere più riservati. Per l’effetto sorpresa, nelle manovre strategiche preparatrici dei nuovi colpi di stato, garantiva al “collezionista” un ritorno sicuro al danaro sborsato non sentendosi esposti. Scopriremo più avanti che Avanguardia era un “sistema” di successo per la creazione di un vasto moto politico cosmopolita, un vero Esercito Civile di volontari molto ampio di senza Patria.
Picasso: figura asimmetrica (particolare)
In una società capitalista moderna progettata dai guru della finanza, non era più possibile contemplare la circolazione di simulacri religiosi divinatori anche se capolavori storici. L’arte doveva diventare Merce per il culto Capitale. L’arte classica sarebbe stata capitalizzata solo se sottomessa a giudizio di valore dal Mercato a condizione che, l’arte sacra fosse sfrattata dai suoi templi sacri per divenire oggetto non più divino ma di culto turistico apportando capitale ai botteghini dei Musei d’Arte e dunque, assoggettata ad una commissione economica speciale sottoposta ad Assicurazioni.
Asta e Mercato
Asta d’Arte
Sfrattati gli Dei dagli altari, l’Arte si direziona e polarizza verso l”oggetto super valutato, super capitalizzato, modificando gli orientamenti dell’opinione pubblica a favore di un concetto che: ” Il capolavoro lo si giudica innanzitutto dal prezzo estimato all’Asta o dal Mercato.” L’arte torna a diventare iconoclasta nei nuovi Templi Museali ed essere oggetto di culto pilotato aumentandone la stima e fama mondiale.
Postrìbolo s. m. [dal latino tardo prostibŭlum) luogo di incontri con le meretrici», derivato di prostare, inchinarsi, chinarsi o “mettersi in mostra” od essere messo in mostra . Les Demoiselle d’Avignon di Pablo Picasso, tradotte in lessico italiano “Signorine di Avignon è nel senso di giovani prostitute. Esse sono diventate famose all’Arte in quanto si deduce che questo quadro sia stato il primo tentativo in assoluto verso l’invenzione del Cubismo. E’ poi vero? Vediamolo.
“Mettersi in mostra” o Mostra di Mostri” poco importa alla prima apparizione di questi mostri femminili a Salon di Parigi, Non la nudità , ma la bruttezza dei soggetti fece scalpore, ritenendo quel quadro offensivo all’Arte stessa.
Abbiamo visto in precedenza come il Cubismo fu una corrente storico politica ebraica ed eversiva in Barcellona, abitatori dei Cubi, residenze squadrate a forma di Cubi. urbanistica tipica del centro di Barcellona quindi, con quel quadro raffigurante un Postribolo multietnico, Pablo Picasso dichiarò la sua adesione all’Alleanza e appartenenza al gruppo insurrezionale barcellonese, cominciando a tramare con gli adepti del gruppo, l’esportazione del racket della prostituzione in Parigi, attività fraudolenta atta al buon finanziamento della propria cellula eversiva spagnola, sconfitta dai “fratelli” americani, quindi operazione politica per il rilancio e affermazione al rispetto nel cosmopolitismo internazionale della propria Comunità o Famiglia di appartenenza caduta in disgrazia in Spagna nella tremenda sconfitta subita a Cuba contro gli americani. Piegare uno stato sconfitto non è facile, ci vogliono anni di “riforme” anche se indigeste una delle quali era la messa al bando della monarchia spagnola. Le forze cosmopolite si attivarono nell’ambizioso piano di destituire tutte le monarchie in Europa a vantaggio di una camera dei deputati facilmente manipolabile. Per fare ciò ci volevano ingenti some illegali e finanziamenti occulti. Da dove cominciare l’indagine? Partiremo propria dal “capolavoro” in questione : Les Demoiselle d’Avignon. Picasso prima di prendere questa decisione fu interpellato da un agente segreto cosmopolita di origine americana di stanza a Parigi. L’agente organizzatrice in questione è la scrittrice Getrude Stein. Tra i due ci fu un incontro preliminare dove l’Agente segreto spiego in 90 giorni circa il piano quinquennale del presidente americano Theodor Roosevelt, piano già avviato da quasi un decennio.
Le merci interessate alla malavita – capaci di eludere il controllo del Fisco – oltre le armi erano: la fotografia pornografica, la prostituzione da bordello, gli stupefacenti e le droghe minori, tossine politico sociali che portano alla dipendenza e quindi annettere come contribuenti fissi i clienti consumatori di tale merce, ma per la portata del piano quel settore era insufficiente. Anche se l’alcol tagliato con cocaina dava ottimi risultati in America, ma quella merce era circoscritta alle aree industriali americane e quindi di scarso interesse europeo che abbondava di ottimi vini. Ci voleva una idea nuova e rivoluzionaria. Le merci che permettessero di accumulare danaro facile e in contante per operazioni strategiche di conquista commerciale, industriale e politica, non erano molte, bisognava inventare qualcosa di nuovo, di meno rischioso e più proficua, un qualcosa che rientrasse nella legalità apparente a con un ampio margine di evasione. Questa quinta merce lucrosa (quinto sigillo) era gia presente nella ricca Francia e prese forma illegale già sul finire dell’ottocento, merce capace di movimentare grandi capitali esteri referenziati “estero su estero” con sedi finanziarie sparse nel mondo, di cui, la Svizzera, deterrà per due secoli la garanzia del capitale speso in questa nuova merce: l’ARTE.
Fino al 1905 l’Arte pittorica classica era considerata in Europa ancora un bene personale e quindi esente da tassa Patrimoniale, per cui, gli americani, fautori dei Monopoli, furono i primi a prendere in seria considerazione l’Arte come territorio strategico e mimetico ove portare avanti operazioni d’invasione territoriali col proprio capitale in Dollari. La Svizzera faceva il caso loro nelle transazioni delle valute internazionali. Erano già noti i cestelli auriferi su rotaie nelle ex miniere svizzere che trapassano da un cavò si stato ad un altro, i lingotti, operazioni effettuate lontano dagli sguardi indiscreti. Detto fatto, cominciarono gli acquisti, e con questi comincia la fortuna di artisti impressionisti come; Claude Monet, 1840 – 1926 – Edouard Manet, 1832 – 1833. Pierre Auguste Renoir, 1841-1919. Berthe Morisot, 1841-1895, Camille Pissarro, 1830 – 1903. Marie Bracquemond, 1840 – 1916. Edgar Degas, 1834 – 1917. Mary Cassatt, 1844 – 1926. ed altri ancora i quali, noteremo con meraviglia, avere un qualcosa in comune che li lega ai Cosmopoliti, cioè essere rigorosamente ebrei. Quindi la Comunità ebraica in espansione industriale. utilizzerà questi suoi fedeli pupilli quali ligi guardiani responsabili sul buon andamento finanziario nelle operazioni di volta in volta designate. Da qui il successo finanziario improvviso degli impressionisti diventando stalloni da corsa delle più rinomate scuderie finanziarie americane di origine ebraiche, cosmopoliti alla conquista dell’Europa e della Russia.
Domanda: A questo punto si può liberamente parlare di Arte senza prescinderla dalla Politica? In queste tipo di operazioni nuziale politico culturale si. Con le “Avanguardie” cosmopolite dell’ottocento e novecento europee, la Politica e l’Arte diventano ambedue inscindibili e nel corso della storia dell’arte moderna diventando tutto ciò materia per una scacchiera ove i pezzi si muovono mimetizzati per fini di sviluppo artistico e culturale ma dalle mosse dei pezzi, come dice Duchamp, esserci “mosse invisibili” che destano una forte curiosità storico politica. (vedi i suoi Ready Made)
Famose erano le casse di spedizione delle sorelle Cone americane (grandi collezioniste) come di altri collezionisti nel mondo, casse spedite dalla Francia. Il bagaglio dei collezionisti non era soggetto a perquisizione e controllo doganale in quanto, una circolare del Ministero del Commercio francese – vista la morbosa passione feticista per l’arte francese da parte di molti collezionisti miliardari americani o associati al “Cartello del Cotone ” e altre lobby favoriva ‘esportazione.
Per tale merce la guardia di finanza marittima aveva un occhio di riguardo o spento per tanto pingue guadagno in entrata in cambio di roba di poco conto e valore artistico.
La Vergine di Francis Picabia_ FiloRosso (Red Rose) Gruppo ironici italiani: Bauli CONE – Spedizioni marittime da Barcellona via USA Illinois.
Picasso, stallone Puro Sangue
Pablo Picasso, purosangue campione di razza spagnola (tale si fa credere), verrà ingaggiato dalla signorina Gertrude Stein ed avrà la sua generosa scuderia finanziaria nell’Illinois, regione Usa con la quale svilupperà proficui rapporti politico finanziario e culturali adottato tra i gangster di Chicago.
La sua famosa opera Les Demoiselle d’Avignon qui otto analisi, è un quadro che mostra cinque prostitute di un bordello anonimo la cui origine del titolo dell’opera è dubbia in quanto l’Avignion francese e l’ Avinyò spagnola, hanno quasi la stessa fonetica, distraendo il ricercatore dal percepire quale delle due fosse stata la vera sede operativa dei Cubisti spagnoli. Si scoprirà che lo saranno tutte e due.(gemellaggio)
La calle Avinyò” (via), è una strada di Barcellona in zona Porto. In quella via si presume sia stato consumato il duplice omicidio con relativo taglio della testa quando un giovane ufficiale di marina francese sceso dalla nave per recarsi dai cubisti per trattare l’egemonia militare e la legalità finita allo sbando, davanti ad una apparizione di tanta crudeltà efferata il capitano svenne. Racconterà di lui Gertrude Stein che un ufficiale le aveva confidato di avere visto le due teste tagliate dei suoi agenti ambasciatori, messe in bella vista sui fanaloni anteriori dell’auto sostata in mezzo alla strada che lo attendeva. Questa esecuzione malavitosa dava subito da intendere ai francesi chi comandava gli affari in Barcellona.
Barcellona : zona Porto, calle Avignyò
Il capolavoro picassiano porta invece un titolo in francese, ma se volessimo spostare lo sguardo sul percorso della via Avinyò, quartiere Cubista di Barcellona in direzione porto, l’auto di Francis Picabia (residente in Barcellona) andava direttamente all’ Avignon francese, gemellando le due città. La strada litorale che dal porto di Barcellona per Picabia porta direttamente ad Avignon , diventa una strada di grande interesse ispettivo, perché strada che collega più basi operative, formazione para intellettuale e paramilitare per la funzionalità nelle cospirazioni dell’Avanguardia francese.
La carrettiera invisibile che darà lustro alla Storia delle Avanguardie francesi, è parte della stessa strada maestra che da Barcellona ad Avignon (FR) converge i traffici presso un piccolo porto che verrà tenuto segreto alla Storia dell’Arte dagli stessi artisti falsari. Questa piccola ma famosa “strada” (percorso automobilistico) tocca diverse importantissime tappe dell’Arte moderna nascente, strada che assegna tanta chiarezza alla Storia del Cubismo e del Surrealismo spagnolo. La strada interessata è quella che interrompe dal quartiere Hospitaletto in Barcellona verso Figueras, e che passa per le cittadelle Roses e Cadaqués ove erano collocate le sedi operative di Duchamp e Salvador Dalì. Stiamo parliamo della Carrettiera Roses, o via Roses oppure di Roses è la via?. Proseguendo dopo Cadaques, la strada su-su sale verso il confine francese in direzione Avignone. Alla sua sinistra convoglia un’altra strada segreta minore di montagna dove affluiva la merce di Picasso, merce prodotta tra i contrabbandieri baschi, merce “raffinata” e quadri cubisti prodotti nel suo quartiere generale, sede del marchio di fabbrica “Picasso” stabilimenti diretti dall’amico pittore cubista l’ex militare francese George Braque e altri meno noti della stessa scuderia.
Queste mappe geografiche spagnole svelano le triangolazioni di Basi belliche geopolitiche sensibili presso le quali si muovono i grandi artisti di Avanguardia nelle nostre indagini. Le tappe di quella strada toccano i quartieri generali cosmopoliti delle Avanguardia franco spagnole in “operazioni” congiunte prebelliche atte alla pianificazione della prima Guerra Mondiale e quella Civile di Spagna. Ciò che sembra apparentemente fantapolitica vi assicuriamo che non lo è. Seguiteci.
Qui l’Arte si sporcherà le mani di sangue per la seconda volta sotto il regime espansionista del 26° Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt (1901-1909) ma che tale Presidente americano non vedrà realizzarsi appieno il sogno della sua vita: la conquista della Russia. Passerà il testimone al Presidente n. 27 William Howard Taft (1909-13) e alla sua tremenda figliola guerrafondaia Alice Roosevelt, ed infine, al Presidente n. 28 Woodrow Wilson (1913-21) che porterà a termine l’impresa di conquista e distruzione della monarchia europea e russa, ma non piegheranno la Russa. Ai tre i presidenti conquistatori del mondo, la Russia gli sfuggirà ancora per un soffio grazie all’astuzia politica di un simpatico demonio chiamato Stalin già informato sui fatti cosmopoliti, manipolandoli senza rivelarsi.
Il cliché dei Bordelli :
Targa di un Bordello italiano (detto Casino)
Nell’ottocento il Bordello francese, grazie alla Rivoluzione “popolare francese, diventa un modello universale da esportazione. I Bordelli si espansero nelle varie nazioni confinanti laddove le religioni chiudevano un occhio al peccato (ma ai solo militari). La sua ricetta era sempre identica: tre etnie di prostitute straniere e qualche nazionale approvvigionavano i Bordelli della lussuria, donne provenienti da aree poco cristianizzate come la targa insegna di Madama Elvì allegata dimostra. Le prostitute Elvi erano prevalentemente di nazionalità francese, abissine ed emiliane (Italia). Nel capolavoro di Picasso vediamo anche spagnole e marocchine. Ora, se osserviamo le etnie che compongono il bordello di Madama Elvì del 1930 e lo raffrontiamo al capolavoro di Pablo Picasso, notiamo una stana coincidenza etnica tra le prostitute. Se ne deduce che Picasso era già a conoscenza nel 1906/7 di un piano fascista antecedente e prossimo su scala europea, dove era contemplato anche il Bordello quale attacco diretto ai dogmi matrimoniali della Madre Chiesa Romana. Per ciò, esiste una ragione politica che esporremo durante l’analisi della nomenclatura monarca e fascista analizzando la loro opere e Arte.
I viaggi di Picasso in Italia coincidono coi “balletti russi”, una sorta di Congresso itinerante e di coinvolgimento bellico che toccherà diverse tappe militari nelle capitali europee che vedremo alleate nella prima e seconda guerra mondiale per lo stesso identico intento: la Russia.
Quei viaggi di Picasso in Italia lasceranno le impronte digitali del suo passaggio tra gli artisti italiani che aderiranno alla prima guerra e fascismo poi, come altre impronte lascerà sui palcoscenici europei laddove si mettevano in scena gli emblematici “Balletti Russi” (vedi a Napoli sede della Marina Reale, presso Marina Francese e la Marina Inglese.), Picasso fu il fornitore ufficiale degli emblematici “Congressi”. Chi era veramente Picasso e quale ruolo assunse?
L’Alleanza delle tre armate che formeranno l’esercito del generalissimo Francisco Franco nella guerra Civile di Spagna saranno formate da: spagnoli, abissini, francesi e italiani. Quelle cinque prostitute sono la raffigurazione delle armate chiamate in causa che hanno prestato giuramento offensivo. Nel dipinto mancano le prostitute germaniche. I germanici li ritroveremo invece aviatori alleati ai volontari fascisti italiani nella Guerra Civile, quali sterminatori di anarco/repubblicani insorti a difesa della democrazia.
La Prostituta
Alla data della composizione delle Demoiselle d’Avignon la posizione dell’esercito tedesco non era ancora definita in quanto erano in corso (dal 1906) i preparativi eversivi per l’abbattimento di tutte le Monarchie in Europa. Per la casa reale di Spagna i piani eversivi erano già in pieno svolgimento da un trentennio, sia all’interno del regno, come nelle loro colonie dove si chiedeva ad alta voce l‘Indipendenza e la Libertà dalla Spagna senza nulla sapere sul loro futuro misero e destino.
Picasso e i cubisti rientreranno in questo svolgimento strategico dove, dopo aver visto della Spagna la definitiva caduta secolare, quell’impero monarca spagnolo scomparirà dalla scena geopolitica mondiale per essere diretto dal cosmopoliti promotori di quella disfatta. Con la sconfitta a Cuba, la Spagna perderà l’amministrazione metafisica assegnatale da Cristo per la loro devozione Santissima, (vedi la Santità di Isabella). Per chi mastica un poco di politica sa che i piani trentennali e cinquantennali di Stato vengono stillati dai militari futurologi; la politica poi dovrà scrupolosamente attenersi ai piani segretati coinvolgendo il popolo nelle “riforme” imposte dal Ministero della Difesa o dai conquistatori in caso di fallimento.
Les demoiselles d’Avignon. è datato a un anno dalla guerra Russia/Giappone e preceduto, si dice, da molteplici studi e forse, il suo vero titolo sarebbe stato “Las Señoritas de Avinyò “ non fosse per il fatto che, Parigi essendo la Capitale mondiale della prostituzione fu deputata ideale perché ampiamente cosmopolita e sempre alla Moda.
Parigi, metropoli spumeggiante, accogliente, disinibita ed onorata, fu sede di molteplici intellettuali del mondo. Barcellona invece, decaduta militarmente, non poteva vantare grande disponibilità e nemmeno disobbedire gli ordini della nuova matriarca Gertrude Stein , giovane ambasciatrice in Europa dei cosmopoliti americani, quindi, Barcellona, perse il suo primato anche per il fatto che, gli spagnoli (a quei tempi ) pur essendo stati colonialisti ed imperialisti furono ritenuti dalla signorina Stein ignoranti, svogliati agli studi e agli interessi industriali. (Gertrude Stein: Biografie sugli Artisti).
Bateau Lavoir
La direzione della prostituzione in Parigi invece, verrà assegnata ad un pittore di modeste capacità pittoriche di origine olandese: Kees van Dongen, uomo alto, sofisticato, presuntuoso, di estrazione borghese, dagli aspetti classici e che ritroviamo non casualmente tra i membri fondatori del Bateau Lavoir sede “collegiale artistica” di Pablo Picasso. Il Battello di Picasso era di fatto una “Base Operativa” militante europea. Da quel momento in poi i pittori di Avanguardia vanno messi sotto lente d’ingrandimento per capire meglio il loro ruolo artistico, politico e organizzativo tra le lesbiche, le prostitute, le modelle e intrattenitrici cosmopolite parigine, arruolate in massa per la causa della rinascita di Israele sancita a Basilea, tutti come agenti devoti e senza scrupoli pronte a spillare sodi ai ricchi turisti russi, per l’autofinanziamento e intrighi politico sindacali in Russia. La lussuria sessuale dei sovrani e nobili russi fu un tema di propaganda moralista dei cosmopoliti russi, tema per la presa del Palazzo d’Inverno, giurando di moralizzarlo.
Scoppiata la prima Guerra Mondiale, tutte le prostitute parigine per ordine militare verranno ingaggiate al fronte per soddisfare le esigenze dei giovani militari , e per tale motivo le entrate “dell’organizzazione” vennero a meno. Di ciò si lamentava Gertrude Stein con Picasso per quella penuria economica di franchi francesi. Pablo Picasso, praticone e determinato, subito trovò la soluzione e rispose sfacciatamente: “Noi in Spagna abbiamo ottimi Tori ben dotati”. Lei sorrise. Da quel momento la prostituzione a Parigi fu allargata agli uomini per soddisfare le esigenze di tante vedove, separate e belle signore borghesi annoiate, mogli di militari e di ufficiali disposte anche a pagare per amore del piacere tanto trascurato… Le casse dell’organizzazione s’impinguarono nuovamente e la gioia sessuale riprese allegramente a suon di marcette libertine a passo di danza.
Tipico Bordello di lusso
Due opere sorelle
Les Demoiselle di Avignon
Enri Matisse: DANZA
Le stesse anomalie delle Demoiselle le troveremo nell’analisi del capolavoro di Enri Matisse “Danza”, opera per la costituzione e finanziamento dell’Armata Rossa non ancora comunista. L’Opera venduta ad un magnate del Cotone russo e a caro prezzo, era il proprietario del noto cotonificio “Filo Rosso” di Pietrogrado, dove avverrà la prima insurrezione russa nel febbraio 1917. Il Comunismo e la “Stella Rossa” sui berretti militari si realizzerà più avanti sopra le teste dei rivoluzionari riportando ordine tra gli insorti sottomettendo i cosmopoliti al nuovo regime popolare. La Dittatura del Proletariato.
Con Danza e le Demoiselle, siamo in presenza di due quadri PENTAGONALI promotori di alleanze militari protese alla conquista del Mondo industriale diventando icone sacre d’Arte Cosmopolita. (Girotondo introno al mondo)
Le prostitute, le lesbiche, le modelle, le ballerine europee come anche in questo caso in Russia, che tanto hanno contribuito al disfacimento morale dei nobili devoti allo Zar, erano cosmopolite animate per il rastrellamento di capitale e la creazione della “Penuria da Capitale” per poi applicare la Sindrome Cubana.
Con questa operazione intrepida, si era presentata per le donne una occasione politica importantissima: la partecipazione diretta alla politica non come soubrette ma come protagoniste. Scopriremo anche in Russia nel loro operato per l’autofinanziamento, la creazione di un esercito femminile e femminista di formazione russo-ebraica che s’imporrà in tutti i campi sociali, sghettizzando le donne in marcia verso un nuovo ruolo che le confà.
La parola Liberazione tra le donne prenderà connotati sociali diversi e non più fortemente militari o rivoluzionari. La Liberazione è per le femmine ebree promotrici una promozione in campo alla subalternità dai Fratelli maschi; donne in marcia verso un altro modo di costruire un futuro prossimo industriale che annetti la loro presenza in direzione. Nelle Avanguardie francesi invece, scopriremo nella rivoluzione femminista una, Gertrude Stein Grande Sacerdotessa Matriarca officiante anche funzioni religiose e non solo lei, tenendo nascosto alla storia il proprio ruolo Leader .
Pablo Picasso
1907: Picasso porta a Parigi le Demoiselle dichiarandole un opera Cubista quando di cubismo nessuno ne capiva una cippa. Parigi comincia a domandarsi cosa fosse il cubismo mormorando l’avvento di un matto più matto di Enri Matisse. Era un nuovo immigrato, un duro e deciso, uno che non si tirava indietro a niente e nessuno e che voleva conquistare un posto al sole a Parigi; praticamente un capobanda cosmopolita spagnolo, uno che non rispetta le vecchie regole imponendo le proprie. Picasso, arruolati i nuovi adepti., fonda Bateau Lavoir imponendo il rispetto per se e il suo monopolio economico in Arte.
1908; Il gruppo più consistente di artisti stabilitisi quell’anno al Bateau Lavoir di Pablo Picasso è composto da: Georges Braque, Max Jacob, Marie Laurencin, Guillaume Apollinaire, André Salmon, Maurice Raynal, Juan Gris, e poi Fernand Léger, Robert Delaunay, Albert Gleizes, Andre Lhote, Jean Metzinger, Francis Picabia, Alexander Archipenko e Paul Gauguin di ritorno dal suo primo viaggio a Tahiti adunatisi in onore del gran pittore (Patriarca) Rousseau detto il Doganiere. La cornice evidenzia un “Quadretto di Famiglia” che aduna tutti i componenti di spicco di Avanguardia ed altri artisti che si aggregheranno al gruppo storico.
Quindi, Avanguardia nel 1908 diventa una nuova “formazione artistica”, ovvero, un gruppo omogeneo di artisti rigorosamente della stessa origine etnica anche se di popoli diversi, adunati sotto forma di Clan, Lobby o Mafia. Tutti i componenti di Avanguardia sono rigorosamente di origine ebrea tranne qualche gregario esterno di fede cattolica lasciati perennemente in anticamera. Finti sacerdoti Cattolici e finti Pastori, verranno impegnati nelle scalate religiose per il controllo e dominio delle Chiese come la Culture e Formazione in Francia e più tardi anche del mondo.
Domanda: Qual è il motivo cardine di una simile adunanza in Arte?
Le indagini proseguono a pag. 2/2 sull’origine di frantumismo grafico.