Dada: Nascita del Cosmo 4

I Barbari

Le Alleanze barbare contro Roma furono diverse, tante quanto erano i popoli stranieri disposti ad abbattere Roma prendendosi desiderate rivincite storiche (vendette). Anche i separatismi come tattica associale erano perpetuati ad ogni livello. Già la Chiesa Cattolica Romana – per ragioni teologiche – si era spaccata in due imperi distinti, Impero d’Occidente e Impero d’Oriente (come accadde in Egitto)- Il popolo romano d’Occidente manifestava da tempo la netta separazione politico religiosa tra i cittadini pagani e i convertiti al cristianesimo. Tra loro non scorreva più buon sangue.

Di tante Alleanze sotterranee, come le asce che colpo su colpo abbattono alberi secolari, l’ultima ascia, la decisiva, la si ha con Attila detto “il flagello di Dio”,demolitore di mura e torri urbane per il possesso della Stanza del Tesoro sita nei Templi pagani. Il suo esercito di dice fosse immenso e impose il pizzo su tutte le città a nord dell’impero romano d’occidente. Se le città pagane assediate non pagavano i dovuti 250 kg di oro pro capite all’anno (portati fino a 700 chili per Costantinopoli) – le città insolventi venivano rase al suolo e sterminati i suoi abitanti. Una speculativa politica commerciale contro le oppresse comunità costrette a svendere i propri beni e tesori agli strozzini mercanti di passaggio per soddisfare la richiesta onerosa di Attila, accelerando la decadenza dell’impero, scoprendo poi che i mercanti comperavano in oro con monete provenienti dalle casse esattoriali di Attila per farle rientrare coi beni materiali svenduti dai pagani.

Chi manipolava Attila? Poco si sa, ma da certi comportamenti ripetutisi nella storia prima e dopo l’avvento dello “strano” barbaro, oscure Ombre proiettano sui responsabili ingaggiatori di eserciti barbari pagandoli a peso d’oro usandoli come deterrente di conquista subdola e mimetizzata. La politica sulla pretesa del “pizzo” attraverserà l’Italia e l’Europa fino ai nostri giorni, Il pizzo fu una prassi barbara (di Attila) ad opera di soggetti “ombra” atti all’estorsione degli imperi: i Cosmopoliti.

Rivalità etniche.

A Flavio Ezio, ufficiale legionario romano (oggi rumeno), gli fu affidato l’ingrato compito di sbarrare il passo alle calate barbare e sedare gli animi imbelli. Tale compito militare lo vedrà impegnato contro i temibili Unni e il suo Re Attila.
La campagna militare contro la disobbedienza alle leggi dello stato da parte della province tassate, evidenziava la crisi dell’Impero d’Occidente ad opera di una nuova cultura mediorientale capace di creare la frattura idealista comune che serve ad uno stato per essere forte, compatto ed inespugnabile se integerrimo. Il “siamo tutti uguali davanti a Dio” fu una operazione cristiana devastante contro i ceti medi e patrizi che godevano di particolari agi al di sopra della plebe.

La campagna contro i barbari disobbedienti durerà 50 anni circa ( dal 400 al 450 d. C. ) che, sommati ai 400 anni dalla fondazione del Cristianesimo ebraico, fanno un totale di 450 anni esatti, data del crollo e conversione totale religiosa di Roma al Cristianesimo e messa fuori legge del popolo pagano come tutte le religioni politeiste. L’Arte Classica verrà distrutta sotto il peso della castità cristiana, seguiranno le conversioni obbligatorie o morte.

Narra il panegirico poeta di Merobaude nel 443 d.C. con le seguenti voci messe in bocca alla dea bellica: ” Mescolerò i popoli fra loro, infrangerò i trattati di pace siglati tra i regni e la nobile corte sarà gettata nel caos dalle mie tempeste.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Merobaude_(console_377) così avvenne.

La nobile Onoria obbligata a fidanzarsi con il senatore Flavio Basso Ercolano chiederà aiuto ad Attila per liberarsi dai coniugali nodi politici, spedendo ella ad Attila un anello come sigillo reale per una eventuale Alleanza. Attila interpretò quel gesto come una richiesta matrimoniale dei due imperi. Scese a Ravenna per prendersela in sposa con la sua dote pari a mezzo Impero Romano. Onoria, rifiutata le avance brutali di Attila, spiegò il frainteso. Attila offeso se ne torno al suo regno. vendicativo, in seguito si prese ciò che gli aspettava con la forza, la dote romana.


Sotto il dominio devastante di Attila, le colonie pagane del nord Europa cadranno in rovina. Da potente a prepotente il passo è breve e Attila re degli Unni andò oltre il programmato saccheggio e quindi andava fermato. Non fu facile.
Per placare le sue ire espansioniste o sconfiggerlo, a fianco del Papa Lone I e il Prefetto Trigezio si presentò una strana armata mai vista prima nella storia delle guerre. Piccola, compatta, a cavallo, rivestita di ferro con lancia arresta, praticamente invulnerabili alle frecce e spade dei prodi cavalieri mediorientali di Attila, la Nuova Tecnologia bellica francese sbarrò le mira al re degli Unni.

Ritiratosi senza “apparente” motivo nelle sue terre nordiche, si dice dagli epitaffi incisi che morì per una emorragia interna digestiva, (avvelenamento certo). Morto il loro “Dio in terra” il suo esercito si placò seppellendo Attila (si dice) in una tomba segreta coi suoi immensi tesori e cimeli di guerra. Si dice anche che per far perdere le tracce della sepoltura i testimoni funerari furono tutti uccisi. Ma sara poi vero? Oppure fu spogliato di tutti ii suoi averi dai suoi ufficiali che credeva suoi e che suoi non erano?

I popoli barbari che si allearono di volta in volta con Roma o contro Roma furono: Franchi, Rezia, Lutungi, Galli, Visigoti, Ostrogoti, Norici, Suebi, Unni, Burgundi, Gallia Belgica, l’Armonica, Cartaginesi, Vandali e Scizi,

I cerchi minori di Hierocles, inglobati in se dal cerchio maggiori imperiale romano, avevano preso possesso dell’intero sistema per volontà di chi? Il Comandamento dei 450 anni come tempo massimo per spogliare il tesoro della Impero altrui fu rispettato alla perfezione. Nel 451 e 452 per mano di Attila decadde il sistema romano per dare il governo assoluto a un Nuovo Ordine Mondiale Catto/Giudeo.

Cucù! Cucù! Fregati! …”

Questo scherno verbale e proverbiale che girava sulle bocche degli italiani imbroglioni fino allo scorso secolo, è scomparso stiti. Cucù era un tipico scherno proveniente dai ghetti e borghi e che alludevano all’arte del Cuculo trasformista programmatore di “beffe”: appuntate con un beffardo_ “Marameo Cucù! “

I cuculi annidatisi nei Borghi medioevali a seguire dopo l caduta dell’impero, operarono nelle botteghe artigianali e mestieri asserventi i centri residenziali delle signorie locali e Cattedrali; li ritroveremo ancora briganti nelle tattiche di accerchiamento alle residenze di lusso dei centri urbani medioevali, fautori di scrigni e conia di Zecche, capitali personali.

I Fiorini d’oro

La ricchezza se sta ferma nelle grotte di Ali Babà e 40 Ladroni, non genera ricchezza, diventa tesoro morto come quello dedicato ai Faraoni, e quindi, il tesoro rapinato deve essere rimesso in circolazione se si vuole far funzionare bene la macchina del commercio e del lavoro, altrimenti, altrove vanno avanti e qui no. I tesori rubati ai pagani si trasformano in Fiorini d’oro sparsi in tutte le città e capitali europee. Nell’Evo nasce il concetto di Capitale e con esso l’Economia commerciale e industriale da tenere sempre sotto controllo in quanto quell’oro è a prestito… I Velieri solcheranno i mari, diventeranno bastimenti ed infine transatlantici.

Come nella fiaba di “Alì Babà e i 40 Ladroni“, il bottino piace a tutti i componenti della banda. Chi ne è a Capo deve rispondere all’intera organizzazione. I cosmopoliti hanno a monte uomini di alta fede e Sommi Sacerdoti a guardia del Sinodo Bancario e come per Re Mita tutto ciò che toccava diventava oro, al contrario per i Cosmopoliti tutto ciò che l’oro tocca diventa tesoro. Comperare un tesoro costa oro. Quindi le dispute politico economiche sul pianeta non sono finite e con esse neanche le guerre per l’accaparramento del Lavoro e le tecnologie innovative, forza gravitazionale capace di spostare grosse partite d’oro e stili di vita.

Ma i Cuculi che fine hanno fatto?

Segue: Dada Nascita del Cosmo n. 5

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DADA: Nascita del Cosmo n.3

Hierocles

I Cosmopoliti.

Il filosofo greco Hierocles è stato il primo filosofo occidentale di nostra conoscenza – riscoperto nel 1901 – ad aver concepito il Cosmopolitismo. Tracce più antiche erano già presenti nelle modalità d’impiego tra i passi biblici ( vedi la trinità: Abramo, Giuseppe e Mosè Patriarchi alla conquista del tesoro d’Egitto).

Sul Tesoro aurifero dell’Impero egizio, il furto riuscirà a meraviglia, reato per il quale gli ebrei non verranno espulsi ma rincorsi e massacrati a bastonate da circa un milione di picchiatori neri ingaggiati appositamente per liberare l’impero da quella piaga. Gli ultimi fuggiaschi invece verranno rincorsi fino al Mar Rosso defilandosela con un ricco bottino aurifero facendo perdere le proprie tracce nel deserto del Sinai ospitati presso il suocero Sommo Sacerdote Jethrol con il quale Mosè aveva architettato il grande piano e il grande ritorno.
Il rito del bastone spacca teste era già in uso in Egitto dove, una volta all’anno, presso alcuni templi sacri, i sacerdoti ingaggiavano dispute contro degli arditi assalitori durante la festa sacra per farsi depredare del tesoro custodito nel tempio respingendoli con nodosi bastoni. Se gli assalitori vincevano l’assalto, avevano il diritto di saccheggiare la ricchezza presente nella stanza cubica del tesoro.
Inutile dire che gli assalitori, pur a mani nude, vincevano quasi sempre. il rito era una sorta di finanziamento pubblico indiretto ai più coraggiosi e meritevoli. Ciò fece scattare l’idea a Mosè di rapinare con sotterfugi vari il grande tesoro di stato portando a termine il saccheggio totale dei templi dell’Alto Egitto; palazzi, empori e tombe funerarie comprese fuggendo via una volta scoperti.

Ricapitolando: Abramo tentò la sorte con la bellissima e raffinata sorella Saral data in sposa o concubina al Faraone sperando in un figlio erede celeste andandogli a male il piano in quanto tornata sterile. er coprire l’incesto a seguire cambiò il nome in Sarah una volta sua sposa; Giuseppe “con le sementi” ebbe più fortuna nel baratto fino all’usura, strategia utilizzata dando la colpa della carestia alle “Sette Vacche Grasse e Sette Vacche Magre” sognate dal Faraone, in tal modo schiavizzò i liberi cittadini egizi per fame comperandogli la vita, posizionando in posti strategici i suoi Fratelli di letto e di fede; infine Mosè ebbe la fortuna aurifera meritata ma non politica, in quanto, il suo piano era molto più ambito e cioè: diventare lui stesso il Faraone d’Egitto unendo il Basso Impero e Alto Impero in un unico stato da lui diretto coi suoi cosmopoliti al potere. Il programmato Colpo di Stato a Mosè sfuggi di mano per un soffio. Mosè non verrà incoronato Faraone ma grazie a quel tesoro trafugato fondò un nuovo impero che diverrà nei millenni a seguire ancor più grande di quello d’Egitto: la Diaspora; ovvero, uno stato senza stato alla conquista di tutti i tesori di Stato del pianeta con l’ausilio di eserciti mercenari esterni (pagati in oro) e del suo nutrito esercito invisibile tra gli autoctoni e in abiti civili, esercito di fedeli alla conquista della politica nei vari Imperi ecc… il resto è storia conosciuta.

Teoria dei cerchi Hierocles

E’ di Hierocles il concetto di “Cerchio individuale” come figura dell’Uomo singolo intrinseco nel cerchio familiare che a sua volta s’interseca coi cerchi della tribù vicine e poi con quelle di popoli più lontani e che a sua volta dilatandosi, sconfinano nei cerchi di altre città vicine e via via così fino ai confini del mondo.
Ciò lo portò a dedurre che le razze umane siano tutte legate fra loro facenti parte di un unica polis mondiale geopolitica appartenente allo stesso Cosmo appunto: Cosmopolita.

Ma i moderni cosmopoliti di nostra conoscenza, (quelli di James, Paul) quando vanno oltre i cerchi razziali per unirci tutti insieme in un solo popolo, prima della fine del mondo si fermano, asserendo che, essendo nominati da Dio amministratori universali del pianeta Terra si confà di James il concetto al punto 2 : ” […] suggerisce che questa socialità dovrebbe essere eticamente o organizzativamente privilegiata rispetto ad altre forme di socialità.”
Il fautore di questa ipotesi, in tutta la sua onestà intellettuale, non contempla opposizione ad un simile ambito progetto, promuovendo il cosmopolitismo come l’unica via attuabile, come se, in tali guerre loro non fossero presenti o promotori per eliminazione planetaria di interessi etno/economici e culturali dei vari popoli e religioni. Il difetto finale dei cosmopoliti è che, tutti i cerchi devono confluire dentro un unico cerchio identificato nel Messia quale Signore di tutti gli eserciti e sovrani dell’Universo.

Questo concetto rese e rende e instabili le politiche mondiali perché ogni popolo ha un suo Dio di riferimento. Purtroppo per i monoteisti, gli Dei sono tanti come i cerchi di Hierocles e ognuno non vuol confluire nel Dio dell’altro per rinunciare al proprio. Quindi in tutti i popoli fondatori di imperi che nell’oro identificano il concetto di “eterno” e quindi metallo di rappresentazione simbolica d’Arte, sono esposti ai rapinatori cosmopoliti in quanto irrispettosi dissacratori. Solo i Pagani (non idolatri) sono esenti da questo concetto e, non a cas,o sono stati i fondatori della “Democrazia Olimpica” unione concatenante di cerchi indipendenti divini come unioni anulari (sposi). Astutamente i cosmopoliti moderni inventano e legalizzano il Divorzio (scioglimento dei nodi di fede) per l’appropriazioni delle patrimoniali facilmente rapinabili se divise e individuali.

Ogni buona politica tende ad esprime attraverso la retorica la promozione di buone leggi per buone convivenzi sociali nel rispetto di chi dovrà adattarsi o subire quelle normative anche se molti sono gli esclusi dai benefizi. Ma la Democrazia essendo una disciplina basata sul valore del salario d’ingresso e la rendita, quando s’invertono i due fattori per la prova del nove, le equazioni non quadrano mai a favore della Ragione stessa. La nascita delle Classi e il perenne conflitto tra esse; esplode allorquando il salario d’ingresso democratico si trasforma in salario d’impiego statale e statico, e, le “rendite” in salario di diritto politico degli eletti che divenendo più ricchi, diventano eredi dello stato stesso.
La rendita fu la morte della Democrazia e fortuna dell’Ozio.Tra le due discipline politiche la disputa plurimillenaria non ha mai avuto fine.

continua “Nascita del Cosmo 4”

Proprietà privata dell’Arte e dei mestieri

Sinedrio: Tribunale dei Sommi Sacerdoti

Il comandamento della “Terra promessa“, è l’inganno attraverso il quale il nomadismo ebraico si perpetuò con successo per due millenni. Ogni terra del pianeta, per principio divino gli appartiene perché assegnatagli dal Dio del Creato, “terre momentaneamente occupate da popoli stranieri infedeli a loro e al loro Dio.
Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Babilonia e poi Roma, il non aver Patria, scatenerà nei discendenti di Giuda figlio di Giacobbe, l’idea fantastica dei Ghetti e dei Borghi dove vivere santamente nel loro cerchio comunitario e creare Sinagoghe e Sinedri in giro per il mondo laddove la Legge politeista/pagana regnava sovrana.

In Democrazia di Hierocles era per i soli eletti.
La conquista dell’elettorato da parte dei cosmopoliti fu l’astuta retorica per controllare i cerchi attraverso gli eletti. La filosofia, arma della Ragione, divenne per gli hierocleisi il campo di battaglia per imporre o modificare e unificare la Ragione dei Cerchi. Non è un caso che tutti i filosofi del Settecento in poi siano quasi tutti Cosmopoliti di fede, fingendo dispute tra loro, oppure, vere guerre ideologiche spacca cavillo.

Ciò che oggi chiamiamo “proprietà privata” – quarta colonna della rivoluzione francese – era un terreno incustodito sul quali nascevano le nuove famiglie diventando tribù. La terra e la caccia erano un bene comune per la sussistenza alimentare delle famiglie. Per un “senza patria”, la terra altrui andava conquistata con le buone o con le cattive oppure, con inganni commerciali aprendo contraddizioni culturali degeneranti in molestie fra i cittadini. Le reciproche molestie commerciali diverranno insanabili per molti secoli. Per una legge imperiale i residenti, siano essi cittadini, nomadi, o residenti senza Patria, tutti dovevano i tributi imposti dallo Stato. Se aggiungiamo a queste l’inasprimento con pesanti sanzioni o sequestri di beni immotivati ai danni delle classi minori o agiate, nascono a difesa le “casse comuni” ebraiche: Arca dell’Alleanza, una sorta di congrega segreta radunatrice di tutte etnie di origine ebraiche “sparse per il mondo” per fare quadrato contro le ingiuste pretese dello stato despota.

L’Alleanza, darà forma ad un patrimonio collettivo enorme, sostenuto dai fedeli e amministrato da libri contabili scrupolosi. Il Patrimonio per non essere tassato o sequestrato ha luogo fuori dallo stato e in luogo segreto. L’Arca dell’Alleanza è una sorta di libro battistero (libra battisterum) dove sono inscritti i nomi di tutti i discendenti etnici facenti part e no dell’organizzazione cosmopolita. Questi, accettando il credo diventano soldati dell’esercito invisibile e invincibile di Geova. (JHWH)

Tornando agli albori storici romani, questi avvalendosi di mercenari e alleanze occasionali coi vicini popoli barbari, programmano la graduale caduta dell’Impero prescelto da abbattere e per fare ciò deve rispettare i famosi tempi biblici dei 450 anni dettati dal comandamento. Le motivazioni di un cosi tanto tempo sono profonde ma anche fortemente strategiche per far sparire le proprie tracce e radici insidiandosi nelle fitte maglie politiche e punti strategici dello stato. (sindrome del cuculo)

Dopo l’Egitto, quel popolo nomade prese di mira i vari imperi regnanti sulla terra di cui il ghiotto e ricco Impero Romano, prepotente conquistatore di popoli e regni. La fortuna accumulata dai romani faceva gola per tanta ricchezza aurifera raggiunta; i suoi ampi territori conquistati; le imposte riscosse, giacenze minerarie e beni artistici, non che murari. Si trattava di spogliare Roma e derubarla con raffinato inganno.

Le Avanguardie

Come fa un pesce piccolo mangiare un pesce gigante? Ci vuole pazienza e perseveranza e una Avanguardia spregiudicata senza paura capace di penetrare il Potere da destabilizzare, per crearne uno nuovo e antagonista all’interno da legalizzare subito per sostituirlo. Il primo step è il Tesoro e il secondo step è il Senato sede della “Legge”. Conquistato il potere legislativo il giochino passa inosservato e legalizzato

L’alleanza tra i Greci sconfitti e lo stato ebraico ridotto in schiavitù è la Diaspora perenne,

Uniti faranno cadere l’Impero Romano erodendolo dall’interno. I greci come insegnanti scolastici gli ebrei come commercianti. Le due forze si unirono facendo nascere il Cristianesimo nelle Università di Grecia ( 4 evangelisti), trattato filosofico, sociologico, teologico, antropologico che rende tutti gli uomini uguali davanti all’Unico Dio (schiavi compresi). Col cristianesimo verranno eliminati tutti i cerchi olimpici di Hierocles indirizzando il popolo plurietnico di schiavi, verso un povero Dio Uomo dei deserti palestinesi, capo popolo crocifisso dalla giustizia romana come un delinquente comune e fuorilegge.

I cerchi hieroclesici delle tribù di Palestina (o Israele) inglobarono in se Roma. Quindi la teoria di hieroclesicia dei cerchi concentrici comincia a vacillare e cambiare aspetto in quanto quella sua geometria circolare cosmopolita idelista comincia a presentare difetti strutturali. Il nuovo corso del cosmopolitismo cristiano appropriatosi dell’Impero Romano politeista si sgretolerà in quanto essendo il cristianesimo monoteista non ha tutte le risposte che il popolo chiede in materia di credo.

Quindi l’Impero romano fu accerchiato con i dovuti modi in miriadi tranelli. La legge ebraica sulla caduta degli Imperi, come già accennato presedentemente concede un tempo massimo di 450 anni di assedio silenzioso come avvenne in Egitto. La caduta dell’ Impero Romano vedrà la propria Apocalisse sul finire del 450 d.C.e saccheggiata del suo intero tesoro aurifero. Sul finire dell’espansione imperiale, Roma dava già forti segni di decadenza a causa della pessima gestione politica e “corruzione” inarrestabile. Il superamento della paura di morte, grazie alla grande trovata immaginifica di resurrezione dei morti, la giustizia gladiatrice perse tutta la sua spinta di terrore.
Con l’avvento del cristianesimo il crudele potere romano non faceva più paura a nessuno. Il popolo schiavo diventava sempre più coraggioso e immortale. Più degli imperatori scannavano cristiani, il martirio prendeva ragione e gioiaL: Lo schiavo disobbediente martirizzato conquistava il diritto di Vita Eterna nei cieli; ma tempi biblici (450 anni) andavano rispettati a tutti i costi, quindi le cospirazioni e le corruzione ebbero buon gioco per qualche secolo.
Ma le Conversioni al cristianesimo verso il 400 d.C. accusavano un ritardo storico sul programma indolore, quindi si trattava di passare ai peggiori dei modi: le Guerre, l’Olocausto e lo Sterminio ad opera della Calata dei Barbari invitati come mercenari a far man bassa dell’Impero.

segue : I Barbari

DADA: Nascita del Cosmo 2

(seconda parte).

I Cuculi

Il cosmopolitismo può essere definito come una politica globale che, in primo luogo, proietta una socialità di impegno politico comune tra tutti gli esseri umani in tutto il mondo e, in secondo luogo, suggerisce che questa socialità dovrebbe essere eticamente o organizzativamente privilegiata rispetto ad altre forme di socialità.” [6]
 (James, Paul (2014/05/16). 

Il concetto mette in luce un difetto: non si capisce perché e per quale motivo devono essere privilegiati i soli cosmopoliti e gli altri no. Da qui partono le indagini per smascherare i falsari del cosmopolitismo che ne hanno deformato il concetto originale a scopo geopolitico.

Ulrich Beck (15 maggio 1944 – 1 gennaio 2015): “Il cosmopolitismo vede il capitale globale come una possibile minaccia per lo stato nazione e lo colloca all’interno di un gioco di meta-potere in cui il capitale globale, gli stati e la società civile sono i suoi attori”

Vedremo come la manipolazione da parte del Capitalismo, quale unico modello per l’organizzazione sociale, venga utilizzato per l’accerchiamento penetrante e dissolvimento degli stati sovrani. Il Capitale si rivelerà essere la tossina che vedrà gli stati autonomi sottomessi a una organizzazione cosmopolita senza che gli stati stessi se ne accorgano pienamente, fino al momento della disfatta.
Usurpata la Corona Reale come valore aurifero e sostituita con uno concetto economico numerico, senza valore reale e puramente simbolico, quindi concettuale, la loro economia propaga in aritmetica ciò che considera un complesso gioco numerico gratificante. Il cosmopolitismo attraverso il danaro, addentratosi nelle maglie della sovranità statale, ne determina la rovinosa caduta, annientandole con la corruzione.

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Colpo di Stato: martirio dei Romanov
Zar di tutte le russie.

Ciò che avviene in primis dopo la rovinosa sconfitta delle alte sfere olimpiche Sovrane dello stato appena decaduto, è il rito di “sostituto di persona” (il cuculo); mentre il popolo contribuente sottostante e sottacente avverte solo un “sostituto d’Imposta”. Le motivazioni politiche di pagare le nuove imposte al vincitore, inizialmente sono dovute per onorare il risanamento di “debiti” contratti dallo stato Sovrano precedente decaduto, spalmando il debito (colpa da redimere) sull’intero popolo, avviando in tal modo la ricostruzione del nuovo stato divenuto più Sovrano e moderno. (dicono)
I Cosmopoliti, da subito trasformano l’economia reale del risparmio familiare in una sorta di prigionia economica senza mai raggiungere la fine del debito, realizzando in questo modo il nuovo Carcere Fiscale finanziatore del Debito Pubblico costante.

Il Debito sarà la “pietra angolare” sulla quale si fonda la società cosmopolita borghese di tipo capitalista, la quale, regnante nel Nuovo Ordine Mondiale delle cose perpetue, pretenderà gli stessi obblighi e privilegi che ebbero le case reali decadute. In nome della Libertà i vincitori si celebrano eroi repubblicani, nuova formula moderna per far depenalizzare il proprio reato politico: l’usurpazione del Potere legislativo col l’utilizzo del Colpo di Stato. Quindi la manipolazione attraverso il Capitale quale metodo di penetrazione delle nazioni si rivelerà vincente.
I colpi di stato successivi (riforme) saranno il metodo prescelto della propria espansione e conquista. Per realizzare tutto ciò, al cosmopolitismo abbisogna il consenso ed appoggio delle masse popolari diventando padrone assoluto delle armi e dei corpi d’armata conquistati per attuare la repressione popolare e perseguile gradualmente senza che il popolo avverta la presenza di una trama negativa estranea alle loro spalle.

L’ARCA.
l’Arca delle Alleanze sarà il mascheramento ideale per meglio ingannare le masse popolari pur lasciandole nazionaliste, ciò per meglio governale e usarle come un unico esercito mondiale se riunite. Da ciò, le guerre che seguirono furono dirette dall’Alleanza. Essa ha come caratteristica quella di essere Mondiale. La prima di queste a svelare il losco giochino è la Guerra d’Indipendenza americana appoggiata da una coalizione segreta Franco Russa Spagnola contro la Corona d’Inghilterra alleata e spalleggiata dalla corona di Germania.

Tiziano Bonazzi: Rivoluzione americana.

La sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generale George Washington e dal generale francese Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò la svolta decisiva sulle guerre. Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose fine al conflitto angloamericano. Con la pace, i nuovi Stati Uniti diventano extra europei, e quindi indipendenti dalle corone reali europee. I rivoltosi furono riconosciuti dal Regno Unito che dovette cedere tutto ciò che aveva sul suolo americano e, alla Francia, cedette il Senegal, Santa Lucia e Tobago; alla Spagna La Florida, Minorca e le Provincie Asiatiche allora di pertinenza anglosassone. Il ruolo segreto della Russia fornitrice di derrate e munizioni pervenute alle spalle del territorio americano (Alaska) verrà rivelato circa 200 anni dopo da Putin. Ma per la corona di Francia prima, di Spagna poi e Russia zarista, quella Alleanza sostenuta per l’Indipendenza d’America si rivelerà un tranello micidiale con relativa capitolazione delle tre Corone imperiali ad opera degli emergenti nuovi cosmopoliti americani; cosi avverrà per l’Austria e Germania. L’indipendenza americana fu un tranello mondiale, capolavoro del Cosmopolitismo europeo.

Ciò che avvenne nelle alte sfere degli Olimpi europei Reali, frodati, e che decaderanno di volta in volta, fu un “sostituto di persona” (il cuculo), figura garante e regnante della nuova Assemblea parlamentare nata dalla Carta Costituzionale su modello americano. il “Presidente” (figura politica) sostituiva il RE sovrano. Lo Stato conquistato diventa da RE-Pubblico a Repubblicano, ma per il popolo contribuente sottostante sarà il “Sostituto d’Imposta” il vero flagello e governatore della nuova nazione nella vesti severe del Contabile Borghese esattore d’imposte.

il Notaio

I Notai
Le motivazioni politiche a fronte delle nuove imposte al nuovo vincitore per sanare i “debiti” contratti dallo stato monarchico uscente ed avviare la ricostruzione del nuovo stato divenuto or più sovrano, più potente e popolare, i cosmopoliti trasformeranno il nuovo stato economico collettivo in una moderna prigionia economica individuale senza precedenti. Inserendo nel dogma francese rivoluzionario fondativo: Libertà, Legalità, Fratellanza e Proprietà in Francia comincia un nuovo terrorismo di Stato da parte delle Fraternité Giacobine,feroci regimi di cuculi Borghesi notarili decapitalizzanti teste.
Il feroce Regime Borghese vedrà una nuova Francia sempre in cerca di nuove conquiste per l’assoggettamento delle vecchie politiche europee coronandosi di successi fino al grado di Nazione Imperatrice perdendo tutto il proprio prestigio politico militare nella guerra Mondiale a Waterloo (Guerra delle nazioni) che vedranno come belligeranti: Francia, Scozia, Regno Unito, Olanda, Prussia, Ossezia ed infine Austria e Russia giunti in ritardo alla guerra per battere Napoleone Bonaparte e gli ingordi Borghesi giacobini.

Il Debito a vita, concetto borghese capitalista, è la pietra fondiaria sulla quale s’innalza la società moderna cosmopolita la quale elargisce “licenze” a chi e disposto a perpetuare il modello capitalista, lo gratifica con gli utili di esercizio se diligente, promuovendolo in campo a salvaguardia del suo sistema di potere. Dare in licenza di vendita ai mercati consenzienti o la produzione che regola la distribuzione delle derrate alimentari e industriale alle masse, se messe sotto il diretto controllo Cosmopolita, tutti i commerci divennero settori strategici per aizzare le masse una volta rese indigenti scagliandole contro eventuali nuove autorità politiche nascenti (Spead). Pur tenuto nascosto il loro modo di essere – per ovvi motivi – scatenerebbe il razzismo nei loro confronti,- quel suo regime etnico- religioso- politico, fiduciario, attarverso il Mercato regola il controllo assoluto in tutti i paesi capitalizzati.

Il Vitalizio è il pasto del cuculo: amministratore e custode dell‘Utile di Esercizio.

Perché Cuculi?

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Il termine cuculi in politica è preso a prestito in Natura dal comportamento anomalo dei cuculi – uccelli canterini solitari- i quali non nidificano. Essendo privi di una patria propria (nido), durante la procreazione – dopo aver adocchiato un nido di fringuelli o di altro uccello canoro- colorano per simbiosi le proprie uova simili a quelle presenti nel nido da usurpare. Deposto l’uovo (in genere è il più grosso), il cuculo nato, ancora nudo implume e cieco, appena i genitori si assentano per la caccia, assassini innati, buttano fuori dal nido i nativi autoctoni nudi, sbarazzandosene. I genitori di ritorno col pasto, sapendo il cuculo figlio del proprio uovo, nutrono quel “figlio” anomalo, lo amano con premure come si conviene in natura nei nidi e tane. Il cuculo implume è di una voracità superiore alla razza dei genitori, i quali, si prodigano a portare al nido il cibo necessario per lo sviluppo del nuovo nascituro animandosi disperatamente.

alimentazione vorace: Cucù! Cucù!

La stessa tattica di sopravvivenza e conquista (vincente) viene applicata dai cosmopoliti per accaparrarsi le patrie altrui e nutrirsi delle delle ricchezze. Sulle vere motivazioni di queste invasioni e interesse di gruppo, per il momento sorvoliamo. Osserveremo invece da vicino la tecnica invasiva cosmopolita perché una volta identificati, essi sono smascherabili, dandoci, a loro insaputa, i segni e i disegni dei loro invisibili mantenimenti. Per tale comportamento mistificatore, bisognerà ammetterlo, essere loro dei veri “Artisti” mimetici.

Una volta accomodati come ospiti nel nuovo stato (nido ospite), i cosmopoliti creano con prestiti avuti in affidamento dalla loro cassa centrale (ai tempi era Svizzera) danaro contante per l’accerchiamento discreto. Inizialmente s’interessano degli agrari, poi gli artigiani ed infine i commercianti amicandoseli. Essi s’impegnano ad elevare il grado di professionalità nel mestiere e dei prodotti.
Il tempo a disposizione per accaparrare i capitali e beni della nuova comunità assediata, il tempo a disposizione per regola divina essere di 450 anni, a dettato biblico, s’intende, dopo di che, scatta la trappola e caccia del Tesoro centrale..
Un tempo così ampio ai cosmopoliti serve per tessere una ragnatela sociale di amicizie, confidenze, e conoscenze dando un buon servizio a terzi, ciò al fine di non destare sospettati sulla loro provenienza perennemente straniera, chiedendo rispetto per se e per la comunità intera pur restando dei“senza patria” e quindi, senza asilo nido proprio. Noti alla storia come popolo nomade e scacciato perennemente per volere divino, questa favola metafisica popolare si rivelerà di grande astuzia e tecnica mimetica.
L’origine monoteista è la tintura che assumono per nidificare in patrie altrui. Se è il caso, pregano anche nei templi altrui invocando ad alta voce grazie divine, ma non al Figlio ma al Padre loro divino. Quindi li troveremo a tramare in tutti gli ordini monoteisti fino a raggiungere come nel caso di Papa Borgia (ebreo marrano), il trono del tempio Centrale del Cristianesimo, mentre la bella figlia sua Lucrezia Borgia, partorirà dal proprio ventre, diversi primogeniti di Casati reali altrui unendole. assoggettandole con nodi nuziali. Accrescendo di numero, l’organizzazione mondiale cosmopolita resterà sempre coesa, nascosta e di difficile riconoscimento, in questo modo farà perdere le proprie stracce nel tempo come le impronte sulla sabbia nei deserti o marine dal vento.

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pretesa alimentare

Tutti i cosmopoliti devono concorrere e rispondere di persona alla costruzione del Capitale sociale mai tenuto per se. Il Tesoro collettivo è ben contabilizzato al centesimo di Euro e in tutte le valute mondiali..
Da qui nasce il loro comportamento austero nello spendere il danaro guadagnato, virtù che il cristianesimo chiamerà avarizia, ma che avarizia non è in quanto dimostrazione di alta fede collettiva per la conquista del pianeta Terra attraverso l’impiego del Capitale Sociale.
Il progetto non è semplice e ne di facile realizzazione in quanto, con l’avvento della macchina a vapore nell’ottocento e quindi, la grande tecnologia nascente, per i cosmopoliti scrupolosi ed attenti sociologi, si aprirono scenari di enorme portata e studio continuo per tenere sotto controllo la “Crescita della Scienza”.
Adottata in primis, ne hanno fatto monopolio e promotori di nuove scienze a seguire (vedi i Nobel), ma la crescita mondiale ha superando le loro aspettative scarseggiando le risorse e quindi, come cuculi svezzati, dovranno abbandonare i nidi e volare con le proprie ali laddove le risorse mondiali ancora vergini i spingeranno a sfamarsi. La questione per l’umanità si sta facendo preoccupante.

In passato la nascita della scienza fu sempre ostacolata dai regimi religiosi che vedevano nel creato la vera espressione divina. Poiché la scienza non fu contemplata opera divina, e quindi inquadrabile da nessuna religione e profezia, essa fu sempre ostacolata come opera demoniaca anti naturale. Ma i miracoli della scienza s’ imposero severamente come un nuovo mondo a supporto del vecchio, apportando miglioramento in tutte le arti e mestieri: ed è per ciò che è amata da chi lavora e fabbrica, accudendola e diffondendola come una piccola orfana priva di protezione. L’Arte sarà la Madre adottiva delle scienze e la Scienza vedrà nell’Arte la sua Madre e Musa protettrice.

Per secoli i cosmopoliti cercarono di tenere nascosto i rudimenti di scienza nel ventre dell’Alchimia e questa, diverrà la Fontana ispiratrice di molte scoperte d’Arte e Scienze. Ecco che al momento opportuno la pratica della scienza genererà Tecnologie di successo, come avvenne appunto nella Battaglia di Waterloo quando i due eserciti si scontrarono. Avrà la meglio il Regno Unito contro Napoleone quando entrarono in azione i fucilieri, titolari della canna rigata inglese contro la tradizionale canna liscia francese. La canna rigata (interna), offriva meno resistenza all’attiro, emettendo colpi più precisi, di gittata superiore e controllabile. I vincitori, a questo punto cominciarono il penetramento di tutti i sistemi politici aprendosi i tempi Moderni che abbisognavano di nuove arti, filosofie e scienze moderne. Comincia la corsa alla Difesa Superiore dando inizio a pensieri di onnipotenza, ove potevano morire a Waterloo 45.000 giovani maschi in battaglia in un solo giorno senza che Dio intervenisse. Fu panico. Tutto il resto è Storia, e per essere tale la scienza ebbe bisogno dell’Arte come Musa protettrice ed ispiratrice. La scienza viene ufficializzata e quindi come cuculo, mantenuta e adottata a vita.

Per la rivincita i cosmopoliti francesi cominciarono a rastrellare quanto più capitale potevano perché questo aumentava a dismisura con la nascita delle fabbriche industriali. Il Capitale rastrellato, tolto dalla circolazione, poteva creare “l’astinenza capitale” operazione economica scatenante l’inflazione e il Caos generatore di disordini atti alla preparazione e creazione del nuovo Cosmo imposto con la forza della scienza.

In mano agli uomini, quella potenza emergente si trasformò in breve tempo in prepotenza e in ultima istanza in tracotanza. Il capitale poteva a questo punto non più ordinare o consigliare, ma esigere ogni cosa a qualsiasi costo. La Fisica applicata, aumentando la propria influenza sulle masse lavoratrici, esigeva da sovrana l’altrui devozione e ubbidienza sul lavoro.

Morfeo nell’insonnia agita pensieri meditativi sia demoniaci che paradisiaci e da la sveglia mattutina. Freud metterà fuori gioco il Sogno a favore della Ragione pura (scienza). Ma il Sogno proseguendo il suo viaggio immaginario verso lo sconosciuto, fonde la Ragione pura con la Fantasia generando la prima metafisica tra Arte e Scienza.

Nasce la Fantascienza.

CUCU!

CUCU!

CUCU!




Prosegue: DADA Nascita del Cosmo 3/3 (in cantiere)


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Dada




Gabriële Buffet o “il cervello erotico” dice Francis Picabia — Cucinando poesie

prima di parlare di Francis Picabia, uno dei massimi esponenti del Gruppo di Puteaux, penso si debba parlare di sua moglie Gabriële Buffet, che fu senza troppo apparire uno dei personaggi che hanno fatto la storia e la differenza di quel periodo storico ed artistico. Musicista, moglie di Francis Picabia, amante di Marcel Duchamp e […]

Gabriële Buffet o “il cervello erotico” dice Francis Picabia — Cucinando poesie

Il link porta alla pagina designata di questo articolo (fatto bene) da leggere con comodo e interamente.
L’articolo vi introduce alla scoperta superficiale di Gabriële Buffet, personaggio d’Arte del ‘910 che la Storia dell’Arte ha sempre sottaciuto tenendo di lei un profilo storico insignificante in quanto, essendo una manovratrice occulta del Movimento in questione, per regioni non comprensibili nell’articolo, i suoi Fratelli maschi artisti ne hanno parlato come donna e mai come Leader. Una ragione c’è e la scopriremo molto più avanti quando verrà “richiamata in causa” durante la ricerca dei due RE fondatori del Dadaismo nel 1916: Francis Picabia e Marcel Duchamp.

Gabrièle Buffet-Picabia – nota come Gabrielle- (21 novembre 1881-7 dicembre 1985) deceduta all’età di 104 anni ) è stata una critica d’arte e scrittrice francese ingaggiata a dirigere e sostenere il movimento DADA.


Buona lettura

Arte e Capitale 3/3

III°
Arte come Errore amato e armato

Philippe Daverio
Philippe Daverio splendido critico d’Arte italiano.

Philippe Daverio se ne è ben guardato di andare oltre quella sua scoperta che stava dietro la parola “Avanguardia” inventata da Giulio Cesare per sondare il terreno dei nemici e attacchi di sorpresa. Daverio limitandosi ad accennarla si esonerò dalle responsabilità del caso, come se, in politica tutto ciò fosse non una novità; ma lo fu certamente per il mondo dell’ARTE che sempre tace per non sollevare un polverone storico..
Philippe Daverio rese pubblica la sua scoperta in modo soft, gentile, col sorriso sulle lebbra, ironico, astutamente  ingenuo come sempre, come chi  ne parla senza ragion di causa come dire: chi vuol intendere  intenda, insomma un suggerimento. Ma  come asserisce la cosmopolita  Rita Levi Montalcini, neurobiologa quando afferma che, l’intelligenza umana sia nata da un errore del cervello evolvendosi, così fu per l’Avanguardia una volta che ebbe profanato l’Arte classica perseguendo nell’errore di genere in un Arte Moderna senza sapere dove ci avrebbe portato.
Di quest’Arte Moderna se ne parla sempre meno e senza capire a fondo di cosa si stia parlando, sostenendola comunque ad’oltranza nell’errore fino al diniego assoluto amato ed armato.

Balla e Despero futuristi: “ costruiremo milioni di animali metallici, per la più Grande Guerra..”.
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Citazione:

Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà morale e fisica viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.

Karl Marx, “Miseria della filosofia”

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Arte Capitale 1/3

Arte Capitale

Saranno proprio i finanziamenti illeciti delle “Lobby del Cotone” di fine ottocento a cambiare il corso della storia e dell’Arte con “investimenti” clandestini per tele senza valore artistico, tele trasformate in carte di credito o titoli senza scadenza sotto l’aspetto di  quadri. Finanziamenti occulti  per operazioni di arrembaggi contro le Monarchie europee da eliminare fisicamente, ivi compresa le case Reali d’Europa e Russia. Un progetto ambito ma possibile.

Tale valore economico truffaldino, fuori da ogni considerazione e controllo,  faranno smarrire gli artisti classici del novecento e il corso del collezionismo mondiale. Gli artisti, per accedere ai falsi lucrosi guadagni dalle Aste d’Arte, dovranno  scimmiottare le Avanguardie sperando di attirare l’interesse di quegli strani  collezionisti “generosi” finendo invece tutti in miseria, senza commesse, senza capire cosa fosse quel modernismo d’Arte senza figure umane che tanto piaceva ai ricchi, quadri “inespressivi” ,scarabocchi infantili come eseguiti da invalidi di guerra o da rinchiusi in manicomi e cottolenghi.
La Psiche chiederà il suo  giusto spazio nell’arte moderna diranno, mentre  i critici abbelliranno i concetti  con retoriche ritorte contorte, a volte armoniose ed eleganti, altre volte non credibili definendole Astratte e quindi di non facile comprendonio.

Bianco è Moderno

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Era la censura biblica contro l’idolatria pagana. Le Cattedrali Protestanti, le Assemblee pastorali, gli ordini scissionisti, le Sinagoghe e le Moschee, decapiteranno con un taglio netto il capo all’Arte Iconoclasta sfrattandola dai  Templi, ma non solo dal mondo religioso. Il loro veto si estese anche negli ambienti borghesi dove nessun simbolo politico e religioso o ideologico prevalesse su altri.

La Geometria verrà riconosciuta quale Musa dell’Ordine Numerico e la scrittura a seguire. Come arte concettuale per la realizzazione di tesi filosofiche o psicologiche, l’arte moderna cancella tutto nel suo processo distruttivo verso il nulla, dove diventerà l’espressione del “quadro bianco” o pura imbiancatura. Tale concetto libererà lo spazio dalle immagini inospitali esaltando la sola architettura dalla forma inutile. L’esercizio d’impiego ne determinerà il valore commerciale e sociale.

Viaggio nelle 12 più belle Chiese abbandonate in Italia: Cristo ...

I “molti punti prospettici” esaltati da Picasso alla nascita del Cubismo (1905) spariranno anche loro dall’Arte. La fede, l’ideologie, la poetica, diverranno prive di prospettive. Il materialismo storico industriale si impose e si scrollò di dosso anche il mantello decorativo indicando nel suo prodotto nudo le future prospettive universali preferendo le vie prospettiche modulate dalle fabbrica determinando le prospettive urbane, unificandole in seriali. Con un giro concettuale di parole, la metafisica iconoclasta si spense e con sé le teologie di genere. L’Ateismo, parte integrante dell’industrialismo, attraverso i miracoli della moltiplicazione della tecnica sopperiva a tutte le domande metafisiche possibili; la quantità delle merci era il vero “miracolo economico” e quindi l’industria poteva sostituire anche alla domanda del Cristo dei Miracoli.
L’arte monoteista astratta, priva di immagini, aveva vinto trasformandosi in ateismo, ma poi, lo stesso monoteismo verrà surclassato con l’avvento dell’indisciplina sociale nichilista
Con due potenti guerre sanguinarie, l’ateismo aveva annullato tutte le periferie religiose e gli ordini che le costituivano. L’Ateismo industriale si impose come oggetto non creato da Dio ma dall’intelletto umano. Il Capitale diventerà la Religione capace di governare i popoli e mestieri, determinare mode e Arte. Il valore dell’Arte sarà misurabile solo in valore monetario d’Asta o di Mercato.

“Chi offre di più?”

Nel suo processo di smaterializzazione dei contenuti d’Arte, oggi, nelle dimore umane, lo schermo è il “quadro” più animato e adorato della storia dell’Arte. Basta un solo quadro per vedere dei vari mondi le illusioni come i sogni creati al limite della fantascienza.
Nasce dalla robotica dello schermo ipnotico che un giorno si dissolverà in sculture animate, composte di solo luce.

L’Arte si trasformerà in trucco magistrale simile al reale. Il “falso simili al vero”, la manipolazione cerebrale, la deviazione culturale e concettuale saranno di proprietà. Come asserviva Picasso, in arte: è tutto un “copiare e rubare” distruggere per ricreare il medesimo distrutto: “simile ma non uguale”,

continua: segue 2/3


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Arte: La perfezione (1/2)

Ecco!

La “Perfezione”. Fu chiamata in causa dalle Avanguardie per essere distrutta in quanto, la perfezione è lo stato di qualità di ciò che è eccellente, altero, esente da difetti, sovrana, non suscettibile di miglioramenti. Eccellente è un prodotto portato a termine dalla completezza (cura dei dettagli)

La Perfezione essendo un voce irraggiungibile al rachitismo, le Avanguardie pensarono di manifestare tutto il loro disprezzo e dissenso verso ciò che sarebbe stato un impedimento frustrante durante la creazione di cose nuove e diverse nel proseguire sulla strada dell’Arte. Tutto ciò in vista di un nuovo mondo tecnologico da inventare e nuovi committenti da soddisfare.

Il mondo industriale chiedeva una interruzione drastica , uno stop assoluto col passato, per riflettere sulla creazione del nuovo avvenire dove la Tecnica e la Tecnologia volevano inscrivere le loro idee nuove su di un foglio bianco, immacolato, capace di dare vita ad un altro Mondo; il Laico o se meglio gradite l’Ateo, in quanto essendo creatori , potevano sostituire il vecchio Creare immutato della Natura divina.
Li avvenne la frattura dei due sistemi creativi; il Biologico e l’Artificiale. L’Arte fu chiamata in causa a sostegno del secondo Mondo dissociandosi dalla Teologia del Divino Creatore di ogni cosa. L’uomo, nutritosi del frutto delle scienze diventa Creatore con artificio.

L’Avanguardie è l’imperfetto.

Con la rivoluzione industriale s’innesca una trasformazione sociale epocale. I centri direzionali cosmopoliti avevano già elaborato i prossimi cinquanta anni post/bellici e tutti in salita.

Lo sviluppo sarebbe stato affiancato da un universo di materiali inesauribili: Acciai, potassa, rame, alluminio, petrolio, cotone, carbonio. utensili al vidiam, punte temperate e gomma; legna stagionata , ceramiche, cromo, zinco, laterizi vari, chimica , farmaci ecc. elementi naturali e no per asservire il mondo magico dell’industria animato da una corrente elettrica a 380 volt, erogata da grandi generatori e corpi illuminati, linee elettriche di rame interminabili.

cntrale elettrica

Il rame divenne un elemento strategico come lo fu per gli egiziani antichi nel fondare il loro impero prima della scoperta del bruno ferro. Quindi Oro ferro e rame era sinonimo di modernismo. Con la forza motrice (elettrica) era possibile entrare prepotentemente nell’Era del gigantismo produttivo con macchinari sempre più enormi dall’aspetto spaventoso. Sculture semoventi
Nella Cosmologia astrale, sul disco della propria galassia (vedi Via Lattea), il pianeta Terra si trovava precisamente al punto opposto delle Ere dei dinosauri. Si poteva iniziare a costruire per riflesso le grandi opere. La stella Polare si trovava perfettamente all’opposto della grande stella Vega. (ex magnete polare primordiale)
I centri universitari filosofici e sociologici in Germania, nelle loro analisi scoprirono esserci due coefficienti fastidiosi da rimuovere per il buon esito delle operazioni rivoluzionarie, elementi che avrebbero impedito o rallentato lo slancio progressivo industriale magico. I due elementi fortemente impedenti erano: Le Masse sindacalmente organizzate e le antiche Case Reali.

I Re e gli Imperatori e la Corte di vassalli avevano finito il loro compito di Storia, si prospettava per loro un tramonto tragico rosso come il sangue. Per gli agguerriti industriali emergenti, quelle dinastie andavano rimosse al più presto, sia politicamente o con la forza bruta (guerra), e con loro, i sudditi non più gestibili come popoli ma come futuri contribuenti, specie quelli fuori controllo demografico.
Tutto andava amministrato diversamente. e nessun altro esempio o sperimento sociale dava soluzioni imminenti se non il modello industriale capitalista angloamericano già collaudato.
Gli imprenditori, fornitori delle monarchie, compresero l’esigenza di far nascere al più presto nuovi soggetti industriali, altrimenti travolti da una valanga estera modernissima. Ma le monarchie non seppero adeguarsi velocemente come lo furono gli stati borghesi uniti, restando diffidenti e frastagliati tra loro. Subirono per ciò: guerre di confine, rivoluzioni borghesi interne e proletarie, distruzione, fame e sonore sconfitte.

fabbrica di cannoni

La quantità di merce prodotta nel mondo industriale stava rivoluzionando i modelli di vita in cammino verso un benessere futuro e di massa. Nulla faceva presagire diversamente, proprio nulla.
Per i cosmopoliti, il futuro sarebbe stato governato da un unica direzione d’impresa monetaria a modello capitalista, sovrana in tutti i Mercati.

riserva aurifera

Sul finire del secolo ottocento, le primitive banche indipendenti e sparpagliate sul territorio americano rastrellatici delle pepite minerarie per farne gioielli , durante la guerra civile di fine ottocento cominciarono a formarsi in loro l’idea di adunarsi tutte sotto un unico monopolio pilota: La Banca Centrale d’America e farne lingotti.

Con la guerra civile americana (Guerra del Cotone) l’America convogliò i propri coloni al progetto di una Unione di Stati autonomi riuniti sotto una sola bandiera nazionale con l’unico Governo Centrale. La fine della guerra civile adunò gli stati perdenti nel progetto U.S.A. e le loro industrie si dovettero adunare nelle Lobby esistenti nordamericane perche già internazionali. Le Banche progressiste resero possibile la nascita di quell’impero democratico coprendone tutti i reati e le spese.

Chicago capitale economica

Alla fine dell’ottocento con le buone o con le cattive gli Stai Uniti d’America erano pronti ad esportare il proprio modello di successo in tutto il mondo. Nell’Olimpo delle Nazioni era nata una nuova potenza divina: gli USA, divinità che detterà i suoi ordini a tutte le agende e cancellerie mondiali per tutto il XX° secolo restando perennemente in Guerra. L’industria lo permetteva.

Correva l’anno 1897. L’analogia del Primo Congresso Sionista coincise con la scoperte di una stele in Siria che confermava un alluvione avvenuto del tutto simile a quello di Noè. Per la casa d’Israele la stele fu un segnale divino come le tavole di pietra di Mosè (a Stele). La Stele siriana non si sa bene per quale motivo associabile, divenne un forte segnale di fede monoteista che il Messia sarebbe venuto a governare tutti i popoli del mondo entro e non oltre l’anno 2.000. A Basilea dal 29 al 31 Agosto del 1897 il Congresso in oggetto adunava tutte le famiglie e tribù ebraiche per un giuramento collettivo di conquista del Mondo preparando il Regno al loro Dio Unico nella prassi consolidata storicamente come Nuovo Ordine Mondiale (NOM) riscontrabile come portatore di disordini e guerre come testimonia la lunga storia travagliata d’Europa e d’America.

Il Duemila è l’anno dell’arrivo del Signore. Tutti i Re della Terra deporranno


Per chiunque studi la Storia o da qualsiasi angolo possibile ponga il suo punto di vista nell’osservarla, deve tenere sempre presente questo passaggio importantissimo in quanto gli permette di aprire (senza scardinare) tutti i sigilli che racchiudono i segreti storici d’Occidente.
La grande comunità dei senza patria, per secoli hanno governato nel bene o nel male in tutti i paesi in cui furono ospiti vivendo e dirigendo la storia d’Europa da invisibili dal regno delle ombre (anonimato)
L’ebraismo è un prodotto umano disciplinate e costruttore di ottimi Leader spregiudicati, compito non facile al quale si sono messi alla prova. Le prove di ciò che si sostiene sono nella Storia dell’Arte perché generatrice del creato Artificiale. L’ansia da prestazione per chi vuole dirigere il mondo da un solo punto di vista sta nella ostinata “Perfezione”.


Picasso: Guernica è Arte?

Per chi sì appresta la prima volta a visitare il famoso quadro Guernica di Pablo Picasso resta un poco basito sulla dimensione, la tecnica d’esecuzione  e narrazione. La prima domanda che si pone lo spettatore è la seguente: “Questa opera è Arte o un disegno a fumetti gigante? “

Siamo nel 1939 a un passo dalla seconda guerra mondiale con l’ordine internazionale cosmopolita di reprimere con la forza ogni forma di ribellione al capitalismo quale modello sociale unico ed universale, reprimendo con la forza estrema ogni forma di rivoluzione sociale che permetta l’espansione del comunismo sovietico o l’anticapitalismo in Europa.

Ricostruzione storica?
Guernica, la cittadella disobbediente, fu bombardata ripetutamente tre volte in un giorno durante il mercato del bestiame per distruggere i rifornimenti alimentari ai democratici spagnoli in rivolta contro il Colpo di Stato dei Militari contrari alla democrazia. La scena del quadro si svolge nelle cantine usate come precari rifugi antiaerei e distrutte con bombe incendiarie ad opera di fascisti italiani e nazisti tedeschi in aiuto alle camicie nere spagnole. Il Nero è il colore di queste organizzazioni militari criminali che sperimentavano l’esportazione della guerra tradizionale di trincea con la nuova da espandere anche alle metropoliti. L’esperimento di Guernica spingerà l’architettura a progettare nuovi e immediati rifugi antiaerei robusti e in tutti i quartieri d’Europa. Il Sacrilegio era stato commesso. Le civiltà mondiali furono allertate perché minacciate.

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Che la parola Arte sia stata inflazionata non è un opinione e nemmeno una novità. E’ sufficiente che appaia un’immagine colorata su di un quaderno o rivista commerciale, come un “graffito” sul muro o immagine su di un monitor, che subito la parola Arte si intrufola con tutta la presunzione che il caso impone a priori dell’essere una “Opera d’Arte” chiedendone immediato rispetto e il dovuto valore.

Lo specchio Magico.
Che l’Arte sia sempre stata una sorta di specchio magico che riflette sulla propria  superficie un aldilà immaginario oltre la realtà apparente, ogni autore dell’immaginario proprio tende a quella pretesa. Che la Critica sia l’ultima spartiacque capace di risvegliare dall’incantesimo lo spettatore attonito, è pari al diritto di uno storico che abbia la pretesa di dire la verità senza nulla sapere sulle intenzioni macchinose che hanno dato origine agli eventi bellici o rivoluzionari sconvolgenti. Alcuni casi bellici si presentano semplici epigrammi, scaramucce, altri invece sono veri e propri teoremi rompicapo in quanto occultano le prove evidenti. Tutto ciò che conosciamo sulla nostra storia è relativo al nostro sapere formale, se indagata invece….

Storia senza ragione.
La presunzione modernista non vuole sentire critiche contro il suo operato nell’interpretare le parole storiche deformate a fini speculativi, per ciò, tale presunzione di fatto genera una sorta di mala-educazione linguistica o distanziale dovuta alla perdita del senso della ragione nella parola stessa e  il suo significato ancestrale. Il disegno, l’illustrazione, la grafica, fatte entrare prepotentemente nel tempio dell’Arte si sono accomodate spesse volte non sui banchi di orazione o sui muri illustrati, ma direttamente sugli altari divenendo gli artisti stessi la divinità a riferimento guida.

Illustrazione e Arte.
Il confine tra Illustrazione e Arte e fievole, quasi impalpabile se non si conosce l’argomento, e la Storia dell’Arte fu la prima responsabile nel aver dissociato la sacralità dall’opera iconoclasta per contemplarla a motivo di studi ispettivi e sua storicizzazione. Chiamare certe narrazioni artistiche Arte  definendole piuttosto opere “figurative” o “raffigurative” o “rappresentative” di un mistero, la storia accademica  commise un grave errore metafisico imperdonabile scinderle a priori dalla loro funzione.
Da quel momento in poi, scissa  dalla realtà oggettiva tra spettatore  e mistero metafisico rappresentato, il mistero steso si spegne divenendo sempre più fievole, invisibile, fino a scomparire. A quel punto l’Arte maiuscola diventa atea o quadro, lasciando spazio sulle  nuove tele per la  raffigurazioni del nuovo stile e dare più importanza alla ideologia da difendere piuttosto che al mistero nascosto nell’evento accaduto raffigurato.

“Simile non uguale”

Il “simile non uguale” produce un faxsimile  e cioè, ciò che i pittori da cavalletto hanno prodotto per quasi due secoli: Decorazioni.
Dopo che le Avanguardie di fine ottocento hanno cominciato allontanarsi dal vero aprendo la strada agli artisti del primo novecento adunati in Sette Segrete, decretarono “critica mente” che una  immagine qualsiasi,  essendo una “manifesta/azione” della creatività umana, anche se brutta, ciò è inevitabilmente un Opera d’Arte. a Questo punto ogni cosa che esce dalle loro mani viene santificata come Arte,

Capolavoro:
Così come ci  è stato insegnato nelle Accademie, il Capolavoro  era  l’espressione massima e verticista di un mestiere altamente raffinato e professionale che ha saputo offrire prodotti  al limite della perfezione estetica, appunto: “Simile ma non Uguale”. Da qui nasceva la scuola di pensiero che sapesse produrre artisti dalle opere Ideali, mete Ideali, fini Ideali. Ciò spinse  le nuove forze Critiche concettuali a sostenere che: ” E’ l’Idea che fa l’Arte non l’artista”. da qui il dogma moderno: “Arte è Idea.”
Su queste disquisizioni si sono mossi eserciti di Critici che hanno riempito scaffali di Cataloghi d’Arte e di Filosofia Critica che hanno prodotto una ampia collezione di concetti autostradali con barriere controllate in entrata e in uscita, prerogativa per soli addetti o eletti. (Monopolio del Mercato d’Asta e Collezionismo).

Ritorno al figurativo.
Che le Avanguardie sul calare delle esperienze patriottiche cosmopolite di appropriazione indebita delle russie e la  preparazione bellica negli anni a seguire il 1917 (o abbiano inscenato altre nuove guerre), abbandonato in parte la conflittualità politica contro l’arte figurativa in favore all’astrattismo muto e inespressivo, capita anche la trappola cosmopolita in  cui tutti gli artisti erano finiti dentro, il bisogno del ritorno , della riscoperta graduale della figura umana (vedi i surrealisti pittori e dadaisti illustratori), ciò fu riacquistare credibilità nella comunicazione diretta per tornare in tal modo di parlare alle masse, fu uno scatto doveroso quel tornare indietro verso la figura umana mentre gli oltranzisti dadaisti e futuristi estremisti continuavano imperterriti le loro scaramucce espressive in bianco nero e grigio.

Arte e ipnosi.
Non c’è da meravigliarsi se davanti ai disastrosi anni prebellici  organizzati e diretti da autorità senza testa negli anni ’20 si siano dimostratisi poi dei macellai scellerati ideologici e colonialisti in divisa nera o grigioverde militare, artisti da caserma per tragedie umane belliche dall’esito devastante. L’Arte venne spazzata via dalla nuova Arte più ipnotica della pittura e  della illustrazione: La RADIO e il Cinema. .

Per la Radio  è imminente la propria brutalità risolutiva, come la caduta rovinosa della pittura e del pensiero intellettuale divenuti inutile macerie ai processi istruttivi degli storici radiofonici, i quali, nascosero e negarono il futuro promesso dai  senz’anima, che portò molti dei loro adepti arruolarsi per  sconvolgersi in lutti subiti. Riscopriranno dopo la guerra nel figurativo il bisogno poetico  di rivolgersi con immagini di eroi e condottieri stampati su immaginette, a chi devastato potesse riprendere fiducia nel l’uomo e non nelle geometrie, tenendo nei taschini interni e portafogli le immagini iconoclaste di santini, genitori e futuri amori.

Riscopriranno gli artisti delusi le vecchie linee guida abbandonate o negate durante i grandi  moti,  onda d’urto generata dallo “Specchio infranto”  cubista. Quel ritorno, per molti artisti voleva dire riscoprire del mondo primitivo gli idoli antichi (scultura), o i mondi silenziosi che stavano oltre la cornice argentata o dorata, dove il quadro riflette una realtà umana portatrice di eros e sentimenti disconosciuti alla psicanalisi logica moderna e geometrica. La Critica li condannerà e li esiliò perché al futuro, come dice Orfeo non si deve voltare le spalle per rivedere l’inferno che abbiamo lasciato indietro.

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Foto: vista aerea di Guernica bombardata.  

Guernica non è un opera cubista perché Guernica essendo una cittadella Basca non è mai stata cubista come Barcellona, neanche come architettura, anzi, subendola molto spesso. Bisogna fare molta attenzione col passato storico di Picasso perché spesse volte è ingannevole come lui stesso.

Questa opera pittorica, per cominciare a capirne il senso, va considerata come gran bozzetto o “cartone” per la realizzazione di un quadro in stile surrealista. E’ opera  apparentemente sobria e  incompleta come se gli abbisognasse ancora di essere colorata per diventare un vero quadro,  ma che quadro è già, finito pur  presentandosi incompleto. Guernica è una grande illustrazione per stampe in bianco e nero a tiratura economica e divulgativa. La macchina pubblicitaria cosmopolita di sinistra divulgherà il quadro nel mondo con la notizia dell’eccidio di strage, olocausto risolutore di un azione bellica, negando lo stesso Picasso con quel quadro le sue responsabilità dirette. L’opera divulgata farà tremare le sinistre europee perché  una notizia simile, con quella illustrazione allegata, serviva ad incoraggiare le destre europee ad andare oltre.

L’opera  profetizza l’evento stragista alla compagine marxista spagnola, in trappola, incastrata, come dire : “Questa volta non si scherza, questa è la tua fine” perché in guerra i colori svaniscono tutto resta in bianco nero e grigio e marrone cupo . Per chi era ebreo oppositore al capitalismo,  quel quadro senza colori,  dalle teste rasate fu una dichiarazione di olocausto imminente: fu Nazi reato (opera di purificazione biblica ) che da il diritto di uccidere la carne impura dopo essersi rasati completamente testa e viso)… e così  sarà.

I non colori.
I colori fondamentali del quadro sono: Nero, Bianco, Grigio e poca Ocra. Questi non colori, non nascono in Guernica  per una esigenza estetica dell’artista (che la stampa editoriale allora esigeva) ma per l’artista Picasso ciò  fu per motivi religiosi. La cosa può sembrare strana, tendenziosa, maldicente visto che su Picasso non si hanno notizie in merito sulle sue scelte religiose. Vediamolo.

Innanzitutto è difficile trovare nella sua vastissima collezione (120.000 opere) un osanna all’erotismo sexy tipico dei pittori per generare incanti nell’ipnosi, lui no. Le sue nudità, come si dimostrano essere  Les Damoiseles d’Avignon, 1907, non sono erotiche, anzi, pietose, orribili, sia per le pose che per la grossolanità anti estetica dei corpi. L’arte di Picasso, spogliandola a dovere, risulta essere profondamente casta.
La castità sessuale denota l’appartenenza ad una corrente religiosa monoteista profondamente etica.  Già questa osservazione  dovrebbe mettere in allarme i galleristi e critici d’Arte. Picasso non è ateo, anzi, pur possedendo una forte tempera sessuale l’artista è profondamente religioso, monogamo e di rispettosa fede coniugale. L’avere avuto diverse compagne dopo il primo matrimonio denota la sua condotta morale essere retta nello sposare poi le proprie nuove compagne. L’ombra sospetta sui suicidi delle mogli avute, apre un argomento scottante ma che esula dall’Arte, come i figli legittimi mai abbandonati  al loro destino o diseredati a cagione delle loro madri.  I suoi divorzi sono sempre stati consenzienti o finiti in modo tragico, quindi risolutivi.
Tornando ai tre colori base in Guernica, Picasso lo si  evidenzia rigorosamente religioso proprio per la scelta dei tre colori  di base, e, per meglio capire questo concetto, prendiamo da un passo tratto  dall’Autobiografia di una nota Modella francese del tempo, modella  per fotografi e pittori Kiki di  Montparnasse quando parla di Man Ray pittore dice:

Man Ray non ha mai smesso di dipingere pur dedicandosi alla fotografia. Anche i suoi quadri sono straordinari. Come nelle sue foto,  usa tre colori soltanto, il nero, il bianco e il grigio. Quello che fa disperare Man Ray è che io abbia gusti da negra.Vado matta per i colori sgargianti. Tuttavia a lui i negri piacciono. 

da: “MEMORIA DI UNA MODELLA” di  Kiki di Montarnasse (pref. di Ernest Hemingway)  ed: Castelvecchi

Cosa hanno in comune Pablo Picasso e Man Ray da usare gli stessi colori? Una cosa limpida e una nascosta: la limpida  è che Picasso sceglie la prima moglie ebrea, mentre Man Ray  è americano di origine russa sceglie Kiki l’ebrea (come anche altri nell’Avanguardia francese), ma la cosa che li rende comuni tra loro nelle abitudini coloristiche è che sono ambedue monoteisti e di fede ebraica. Quando le stranezze sono affini, denota che: Man Ray fotografo, di nudità femminili abbonda, spingendosi oltre,  quasi al limite della pornografia, mentre come pittore non dipinge mai esseri con l’anima dichiarandosi astrattista parando dietro  la monocromia la sua fede religiosa come Picasso. 
Domanda: Come mai questa differenza tra fotografia e pittura dove la prima è un arte permissiva nel nudo e l’altra si rivela casta?

Casto e no.
Il meccanismo sta nel principio della “Creazione”.
La Pittura “crea”, la Fotografia “riproduce”, quindi quando Man Ray ebreo pittore crea si attiene scrupolosamente alle regole religiose della castità della sua tribù d’appartenenza, quando invece è fotografo, ogni sua modella risponde personalmente e secondo coscienza della propria nudità. Il Fotografo è un acuto maneggiatore della Luce in quando progettista di “scena composta”.
Ecco perché nel mondo ebraico la forbice dalla Castità  e Prostituzione (sacro e profano) si spalancano  ampiamente, perché tra il sesso maschile e il sesso femminile nel loro mondo avviene una separazione concettuale profonda, due mondi completamente diversi dove: l’uomo è Sacro e la Donna è profana, quindi il corpo della donna ebrea non dissacra la religione se scomposta mentre l’uomo è direttamente responsabile delle proprie azioni ed intenzioni. Se Man Ray sceglie per se una compagna di fede ma di facili costumi che  le inscena forti rimproveri di gelosia in pubblico sulla smodatezza erotica di Kiki, in privato, l’ama nella  perversione più spinta fino al sadomaso venerando il Marchese de Sade suo Gran Maestro ed ispiratore.

Picasso ebreo invece, pur pittore e anche lui fotografo, esige per se donne pubblicamente caste, donne da tenere segregate nella fede ma, di forte appetito sessuale, arte  da non lasciare trapelare pubblicamente, non rispondendo mai sul vociare a suo carico. Sulle allusioni giornalistiche e maldicenze, Picasso non le confermerà e smentirà mai perché  ciò accresce la vanità sessuale senza peccare di tradimento, ma solo dopo  separazione dichiarata.  

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Il titolo Guernica.
Osservando il quadro Guernica di Pablo Picasso il titolo  è solo pretestuale in quanto non c’è nessun simbolo inconfutabile che confermi o ricordi minimamente la città martire spagnola bombardata. Le scene, i personaggi,  si presentano come sequele di disegni ritagliati e incollati dando vita a un collage o coupage in linea allo stile cubista, dadaista e surrealista, correnti attigue. Interessante è anche la fase preparatoria di  fogli di giornali, dipinti a ornamento e riempiendoli sembrano forme ritagliate anch’esse, tipica  tecnica sulla preparazione di quinte teatrali o muri privati di casa con fodere economiche per la  sovrapposta tappezzeria o grandi manifesti come i trompe-l’œil scenografie che permettono di ripulire facilmente le superfici decorate al cambio scena da riutilizzare più volte gli stessi fondali,  tecnica utilizzata anche per la creazione  pupazzi animati in cartapesta  di carri carnevaleschi o carri allegorici. Guernica si manifesta carro allegorico. 

Tecnica.
Vero è anche che la tecnica di sovrapporre più immagini disgrafiche tra loro con la dissolvenza delle prospettive multiple ed aeree, sono di pertinenza picassiane in quanto è stato il primo ad utilizzarle , ma indagando a fondo,quell’invenzione pittorica scopriamo che, lo stile multi prospettico a dissolvenza nello spazio, essere appartenenti  ad un  genio poetico  del Male, il Poeta ebreo “Isidore Luciern Ducasse” conte di Loutreamont, ispiratore e guida di tutte le Avanguardie ebraiche francesi della prima metà del Novecento. (fonte bibbia per i pittori , intellettuali adepti di allora). Anche Loutreamont ispiratore, come i nostri due artisti allievi in causa,  predilige nelle sue composizioni i tre colori del male: Nero Bianco e Grigio 

Cubismo o Tromp-oil?
Il trompe-l’œil dal francese “inganna l’occhio”, (inganna lo spettatore) induce all’osservatore l’illusione di vedere oggetti reali  dipinti a parete. Il trompe-l’œil consiste  nel dipingere un soggetto in modo sufficientemente realistico da far apparire alla vista e in parete, l’esistenza di ciò che non c’è o far scomparire ciò che non si vuole che si veda (porte armadi finestre ecc). 

Il “Cubismo” invece si rivelerà essere una organizzazione eversiva  Cosmopolita con sede in Barcellona, (cubismo a motivo urbano), organizzazione massonica precedente la nascita di Pablo Picasso tra le cui fila cospiravano per la caduta del Re di Spagna anche tutte le famiglie “Riuz” di cui Picasso faceva parte per discendenza paterna ( Don José Ruiz y Blasco suo padre) e tra i parenti, che negherà appartenere, risultava esserci un omonimo Riuz, adulator politico insurrezionale fatto imprigionare e fucilato dai sovrani per  presunti  collegamenti con l’attentatore mancato alla vita del Re di Spagna durante la cerimonia nuziale.
Tale attentato avvenuto del 1906, mirava all’eliminazione fisica della casa reale di Spagna con un Colpo di Stato  finale a seguire mai avvenuto. L’occasione del Colpo di Stato si ripresenterà un  decennio dopo per mano di  Emilio Mola, e portato a termine dal crudele Generalissimo  Francisco Paulino Hermenegildo Teódulo Franco y Bahamonde (Dux: il Caudillo ) decorato in campo.

L’attentato fu simile a quello di Sarajevo. L’attentato al Re di Spagna serviva per punire tutti i cugini congiunti alla casa reale di Russia dello Zar Nicola II° . Il  31 maggio 1906 Re Alfonso XIII° sposò la principessa Vittoria Eugenia di Battenberg (1887-1969), nipote di Edoardo VII del Regno Unito: Altezza Serenissima per nascita; ella fu creata Altezza Reale un mese prima delle nozze affinché queste fossero tra eguali. Quando i due sposi di rientro dalla cerimonia nuziale sfuggirono all’attentato da parte dell’anarchico bombarolo Mateu Morral, adepto dell’organizzazione eversiva “Mano Nera”,  si scatena la rappresaglia contro le fazioni anti monarche.

La sindrome di Cuba
Il disegno di Guernica è tipicamente picassiano: è una ripetizione estetica drammatica quale sintesi di una esperienza che ha le sue origini nell’opera Les Damoiseles d’Avignon del 1907 durante la guerra africana per la spartizione tra Francia e Spagna del Marocco. Per la Spagna, la trascorsa  sindrome di Cuba fu una ferita non ancora marginata. Uno spettro si aggirava all’interno dello Stato spagnolo per far decadere la Spagna sovrana anche al suo interno, mutando completamente l’assetto geopolitico spagnolo da stato sovrano a nullità, stato completamente cancellato dalla Storia per 50 anni ancora fino alla morte del dittatore Franco.

La Spagna che abbiamo conosciuto sotto il tallone crudele di Francisco Franco non era già più la Spagna classica, ma un altra cosa, un altra entità sottomessa e schiavizzata e culturalmente lobotomizzata alla quale hanno annullato tutta la sua straordinaria memoria storica imperiale. 

Pablo Picasso
Fu un personaggio politico e militare che seppe nascondere bene la propria identità. E che dire sui due aerei da guerra donati al Re di Spagna per fermare le rivolte democratiche? Erano presenti anche loro allo scempio di Guernica?
Link alla scoperta degli aerei da guerra di Picasso: https://filorosso.art.blog/2019/01/28/laviazione-di-picasso/

Guernica fu un manifesto minatorio contro chiunque si fosse opposto all’asse:  Roma- Tokio -Berlino.
Il resto è storia, ma che sotto sotto …tra i tre dell’Asse c’è altro da sapere. FiloRossoArt sta indagando in merito riservandovi grosse sorprese…

Chi ha fondato e diretto i Fasci, i Nazi e i Jap e perché  hanno poi disobbedito alle loro autorità Cosmopolite?

La Storia dell’Arte ci rivelerà tutto questo ed altro ancora…


Cubismo
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Kiki e Man Ray primo incontro

Man Ray lascia l’America e arriva a Parigi IL CAPPELLINO

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Man Ray agente secreto americano arrivato a Parigi da qualche giorno, entrato in un locale parigino (Birreria) per una consumazione breve, fu testimone di uno scontro  verbale tra  una “gentile” signorina  e il cameriere, il quale, invitava la signorina Alice ( futura Kiki)  ad abbandonare il proprio onorato locale per l’atteggiamento scandaloso di lei. La giovane ragazza inscenò una piazzata contro il cameriere asserendo  che non avrebbe abbandonato il locale dopo un simile trattamento, volendo spiegazioni sul disprezzo nei suoi confronti. Il cameriere rispose seccato che nel suo onorato locale erano interdette le puttane! Infuriata, la signorina Kiki chiese immediate e pubbliche scuse: “Cosa le fa pensare che io sia una puttana?” Il cameriere in tutta solennità pinguina le rispose:  ” Signorina, lei non porta alcun cappellino e quindi…”. Prontamente Kiki preso il  cappellino  dal capo dell’amica, accomodatolo in testa, tiratasi su la sottana, si accomodò scomposta portando un piede su di una sedia vicina l’altra gamba sul tavolino mettendo in bella vista la propria patatina depilata e priva di mutandine, e, di risposta: “Egregio signore, ora col cappellino le sembro meno puttana?”.

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Foto: 1 -Le Moulin de la Galette   2-  Parapioggia  by Pierre Auguste Renoir

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Per il fotografo Man Ray fu un colpo di fulmine, immortalando la posa,  innamorandosene immediatamente è perdutamente. Per sei anni la vorrà sua modella preferita e amante prediletta finendo quel pomeriggio stesso a letto insieme. Ma  a causa del carattere indipendente di KIKI, ghiotta di erotismo, arrivò a farsi strada la gelosia e quindi Man Ray, non solo la sgridava  pubblicamente – se troppo osè – ma la gelosia lo portò a picchiarla anche in pubblico a causa di quella sua dissolutezza erotica  indipendente:  ” Puttana va bene, ma solo con me!”. KIKI, rivendicando il proprio orgoglio e rispetto alla indipendenza, di risposta lo prendeva a calci e borsettate, tornando a casa insieme a braccetto.

                                                                                                                                     foto: Kiki – La robe rouge-1933 by Moïse Kisling

Kiki ai tempi del cappellino

Man Ray, reporter, cosa scoprì in KIKI che le altre modelle non possedevano ancora? Le-Violon-dIngres KIKI. Regima di Montparnassse

Modella e Musa di tanti fotografi e artisti del quartiere Montparnasse,  Kiki resterà un personaggio storico memorabile offrendoci il massimo del suo splendore erotico in perfor-mance fotografiche e cinema di straordinaria semplicità e simpatia.

Foto:  “Violon d’Ingres” 1924 Kikki de Montparnass by Man Ray

Le indagini continuano…


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Kiki e Tsuguharu Foujita

Lolita prodigio e Musa

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Alice Prin, soprannominata Kiki de Montparnasse.

Kiki, per un periodo  di tempo fu amata e adulata dal “pittore” giapponese Tsuguharu Foujita, personaggio doppiogiochista legato ai servizi segreti franco-giapponesi in servizio per conto del  proprio paese durante la preparazione della Seconda Guerra Mondiale come agente degli “Alleati” e anche per conto dei servizi tedesco-giapponesi. Un patto segreto univa i democratici con le nuove destre europee nel piano comune di aggredire l’URSS. Durante il percorso storico che porterà alla Seconda Guerra Mondiale, la Germania, il Giappone e l’Italia si staccheranno dall’Alleanza Cosmopolita angloamericana creandone una alternativa: l’Asse Roma,  Berlino, Tokio..
L”URSS verrà aggredita e, per la quarta volta con una “Guerra ampo” contro di lei., ma che  falli miseramente anche questa volta, allungandosi i tempi di ben 6 anni, spezzandosi in più fronti estendendosi la guerra anche alle colonie arabo/africane.  Tsuguharu Foujita vista la malaparata dei tedeschi e del suo paese, porterà a termine i suoi Servizi per conto della sola Francia. Infine verrà insignito al valore militare da Francia e Belgio nel cospirare da giapponese contro l’asse Roma-Berlino-Tokio.

Nei grandi eventi bellici, gli Agenti segreti spesso cambiano umore con le vicissitudini che la guerra prende.  Kiki fu per lui un amore insano ma di grande  rispetto verso colei che le fu Musa  posandogli modella per molto tempo, cadendo ambedue nel gioco sottile dei sentimenti. Il compito di Kikki era di istruirlo e sorvegliarlo svelandogli il mondo seducente della cultura francese, ammaliandolo non poco, dandogli in uso non solo il corpo ma anche l’anima. Si lasceranno quando i rischi di guerra si fecero pericolosi.  Tsuguharu Foujita capito il mondo femminile francese si adeguerà a quel modello di vita difendendolo. Avrà altri due incontri delicati prima dell’approdo definitivo che gli darà figli legittimi.

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Chi è Tsuguharu Foujita?

Spia non ben identificata ma ben collocata fin dall’inizio del suo Servizio, lavorerà per conto dell’ambasciata belga e francese. T. Foujita era un residuo bellico dei trattati diplomatici franco/giapponesi sotto la regia di Claude Monet il Gran Giardiniere risalenti alla preparazione della Guerra Russia-Giappone del 1905 che univa nell’Alleanza: Usa, Inghilterra, Francia e Giappone.
Tsuguharu Foujita restò un perfetto anello di congiunzione diplomatico durante la rottura del Giappone con l’USA nel ’35, preferendo la via occidentale  e abbandonò  il suo popolo.
La Germania era più generosa  rispetto gli USA e anche più malleabile nel rilasciare licenze tecnologiche e concessione e bassi tassi di interesse rispetto il Capitalismo strangolante americano rivelatosi poco affidabile alle promesse fatte.

Tsuguharu Foujita, fu accolto subito nelle sfere  cosmopolite dell’Avanguardia e imparò a dipingere uno stile personale su commissione (Copyright)  utilizzando anche lui l’Arte come portafoglio per i  finanziamenti illeciti per la sussistenza del suo “gruppo di fuoco” spionistico ben inserito in Giappone e Germania. Nel periodo che precedette la guerra si rilassò imparando a dipingere utilizzando il colore a “lavatura” come fosse china diluita. La tecnica è giapponese classica. Le sue opere avranno un impennata proporzionata all’impegno militare preso. Scoveremo dietro la sua arte pittorica i movimenti dei finanziamenti illeciti a beneficio della sua “Sezione” di agenti giapponesi presso l’ Accademia della  “Ecole de Paris”.  Questa era una accademia concettuale composta prevalentemente da ebrei facenti parte sei servizi segreti Cosmopoliti di tutta europa, non francesi, che perpetuavano la tradizionale esperienza di truccarsi da artisti per altri scopi e fini politico/eversivi. Praticamente La Scuola di Parigi era un centro direzionale di finanziamento e organizzazione eversiva occultato detto: Avanguardie per gli stili d’intervento a guida delle varie centrali operative. 

Tsuguharu Foujita  fece scalpore la priva volta al Salon d’Automne – Parigi 1922 col suo quadro che ritraeva Kiki nel “Nu couché à la toile de Jouy,” acquistato per oltre 8.000 franchi di allora. Kiki gli fece da madrina.  Kiki fu colei che gli apriva le “porte del cielo” e Tsuguharu Foujita in cambio eseguiva scrupolosamente  gli ordini ricevuti dalla centrale delle Avanguardie riportandoli o depistando o favorendo il proprio paese e i suoi agenti in Germania senza sapere bene da quale centrale partissero gli ordini. Doveva informare Kiki la quale provvedeva a girare le informazioni.  Per l’occasione, e per essere meglio affiliato al progetto di adesione germanico, si fece crescere i baffetti a “mosca” sotto il naso con Hitler.  Era la guerra a volerlo, e lui, attore doveva adeguarsi al gioco in quanto era a conoscenza dell’esito finale vincente. Il suo Stato, il Giappone, finn dal principio fu vincolato all’Alleanza USA per amministrare il dominio dell’Asia. Tutto ebbe un corso regolare senza troppi scossoni fino a quando…

I giovani  europei  crescevano ignari; marciavano in fila per due, scolaretti dai canti di gloria alla Patria, in divisa militare e finti moschetti sulle spalle pronti a combattere e morire per la Patria che aberrava il mondo socialista di altra scelta, atea e comunista amica dei cinesi detti “Pericolo Giallo” senza sapere die essere parte integrante del vecchio piano Théodore Roosevelt, enigma irrisolto di una partita militare rimasta in sospesa a ‘inizio secolo: conquistare la  Russia. Il piano verrà portato avanti da Franklin Roosevelt

Tornando al Salon d’Automne e i meccanismi che lo governavano, nell’Autobiografia di Alice T. Toklas, la scrittrice ci racconterà in un brevissimo dialogo a tre: Alice Toklas, Gertrude Stein e Pablo Picasso, sulle motivazioni e fini del   Salon d’Automne, in quello che non doveva essere un normale “Salon d’Arte” per cui fu fondato, ma una volta conquistato dal capitalismo, essere la base logistica dei finanziamenti illeciti passati attraverso la copertura di Aste d’Arte.  (una sorta di Borse dell’Arte)
Quei finanziamenti, tenuti sotto controllo da prima di Monet in poi, ci porteranno  a comprendere perché l’Arte francese moderna si espanse nel mondo in modo così rapido e anomalo con l’ausilio delle Avanguardie.
Le “Avanguardie” la “Ecole de Paris” come la “Session d’Or” spagnola, avevano il compito di spacciare brutte opere d’arte in opere “tres magnifique”,
dove i collezionisti finanziatori erano tutti rigorosamente Cosmopoliti cospiratori a parte qualche piccolo malcapitato  che ci era cascato, strapagando uno scarabocchio artistico senza copertura finanziaria futura americana o Svizzera in quanto non coperto dalla “Organizzazione” etnica mondiale.

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Foto: Kiki in “Nu couché à la toile de Jouy,” by Tsuguharu Foujita, ( 8.000 franchi)

La lieve peluria sul pube di Kiki è un arbitrio dettato dalla morale giapponese che ne vieta l’esposizione pubica in quanto a riprova lei  narrerà nella sua biografia di modella su quelle sessioni di posa nel  1929:
piedi sporchi

“… posai anche per Foujita. Ciò che lo stupì di me era il mio sesso depilato. Veniva spesso a metterci il naso per vedere se i peli  non crescessero durante la posa! disse… “Questo è più igolo … senza peli!
Perché hai i piedi sporchi? “.
Avevo l’abitudine di camminare a piedi nudi ed egli si era dimenticato di mettere i tappeti … “

 

La prima moglie di Tsuguharu Foujita fu giapponese, le altre due francesi. Sul finire del suo impegno, davanti al disastroso risultato della Seconda Guerra Mondiale, come altri artisti abbandonerà l’organizzazione e subirà la conversione al Cattolicesimo assumendo il nome di Leonard Tsuguharu Foujita. Le conversioni ebraiche in cristiane o cattoliche non sono ben viste tra gli ebrei, per loro è una sorta di tradimento mentre per gli interessati, è un addio ufficiale al mondo dei Fratelli e Patriarchi in quanto non più d’accordo sui metodi e la gestione dei risultati. Ciò accade sempre in tarda età quando gli uomini sapendosi prossimi al trapasso, prepara l’anima per il grande viaggio senza ritorno verso un altro mondo non più Cosmopolita.

Nonostante i servizi resi alla Francia, solo nel 1955 riceverà la Medaglia d’Onore, il grado di Ufficiale dell’Esercito Francese e la cittadinanza francese.

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Nel dopoguerra, il suo tour in sud america sarà un tripudio artistico di pubblico e vendite, ma sapendo il sud america essere diventata la seconda patria delle destre eversive europee esiliate senza subire un regolare processo, qualcosa non “quadra” nei suoi “disegni” eversivi.

Morirà di cancro in Svizzera nel 1968 quando le destre  internazionali cominciarono a rialzare la testa. Leonard Tsuguharu Foujita, lasciamolo sepolto in pace con la seconda moglie francese tumulati insieme nella cappella di famiglia da lui stesso progettata e costruita, ultimo suo “sforzo artistico” completato prima di riposare in pace. Dentro, sui muri, è possibile ammirare la sua sacralità affrescata dove evidenzia ancora  tutto l’orrore subito in guerra, morendo nel rancore per aver combattuto per una fede a lui mai ben compresa, (Atomica) esaltando l’armonia delle madonne, condannando la cattiveria degli uomini assassini.

Una cosa è possibile ammirare all’interno della cripta, ed è, che, nonostante tutte le pressioni subite dalla rivoluzionaria “Arte Moderna”, vedrete  l’esperienza interna sua d’Arte concludersi nell’ultimo respiro pittorico nel risorgere  tutta la sacralità della bistrattata “Arte Iconoclasta” combattuta per un intera vita, per poi tornare a decorare intimamente nella sua cripta, la spiritualità che torna a narrare i Segreti dell’Arte nel figurativo pregno di umani  o gloriosi difetti, espressioni che sui volti beati o dannati si manifestano senza parlare.

link: Cappella Tsuguharu Foujita
accenni artistici in lingua francese: di T. Fujita: 

leonard_tsuguharu_foujita_madonna con bambino

Dopo che divenne cittadino francese nel 1955, iniziò a seguire le lezioni di cattolicesimo, convertendosi infine nel 1959. Al suo batte-simo prese il nome aggiuntivo Léonard come riferimento sia al martire giapponese Leonard Kimura sia in omaggio a Leonardo da Vinci. Durante il suo periodo di istruzione cattolica, Papa Benedetto XV ha aperto le porte delle collezioni vaticane all’artista giapponese. Era particolarmente ammirato dalle opere di Giotto e dai murales della Cappella Niccolina.

Le opere di Foujita includevano sempre più scenari religiosi con un fascino particolare per la madre col bambino.

 

Kiki ?
Della nostra simpatica “Regina di Montparnasse ” che ne fu?
Ebrea come Man Ray come tutto il gruppo delle Avanguardie, è loro abitudine religiosa lanciare il sasso e poi scappare  trasferendosi per sicurezza personale negli Stati Uniti d’America come tanti altri altri artisti lapidatori intellettuali legati ai Servizi Segreti Cosmopoliti, fautori della Seconda Guerra Mondiale.
Ella morirà in sovrappeso avvelenata da alcol e droghe a Parigi, girando tra i tavolini misera come nell’infanzia zingaresca a leggere la mano dei clienti, lei , che dell’Arte fu una Musa prescelta, poi spia diseredata per aver rinnegato  l’operato della sua intera organizzazione.

Tsuguharu Foujita dei “fratelli” d’avventura delle Avanguardie nei bei tempi bohemien  e amanti di letto di una “sorellina” considerata meno di due di picche e da tutti, fu l’unico che si presentò silenzioso e sommesso ai funerali di Kiki, la modella dai piedi sporchi che si vendeva per poco: un letto caldo, una cipolla, un po di pane e una bottiglia di vino.

E del nostro Man Ray nel frattempo che ne fu?… Figura poliedrica è sotto indagine.

images.jpg3      kiki3                     MAN RAY                                                                                 KIKI

la ricerca continua …


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