Questa prima pagina 1/2 è delicata alla narrazione della “metamorfosi” artistico industriale dei primi novecento che ci porterà piano nel tempo ad a un “calcolatore proibito” italiano. Qui viene svolta la prima fase sull’indagine “arte e spionaggio” e più avanti, il significato che assumerà l’opera “Grande Vetro” di Marcel Duchamp.
L’Olivetti Spa e l’Itala , in quell’opera artistica avranno un ruolo importante e determinante, subendo per castigo la nazione dalla macchina repressiva giudiziaria italiana (Mani Pulite), la morte della Politica parlamentare italiana della Prima Repubblica.
Underwood
La storia del ready made “Underwood”, per noi italiani fu l’inizio di una grande avventura durata un secolo, aprendo in tale occasione una superba azienda italiana di macchine da scrivere e calcolatori: la Olivetti Spa di Ivrea-To. La Olivetti Spa ha esportato per decenni i propri prodotti sui mercati mondiali con grande successo ee interesse al notro prodotto sempre innovativo. Seguirà un declino forzoso ad opera delle concorrenti americane che vedevano nell’ Olivetti una azienda privata troppo avanti nel campo dei grandi calcolatori elettronici gestionali, avvertendola come una potenziale e preoccupante rivale politico-sociale e commerciale.
Fu tale la preoccupazione americana da chiederne il veto al Governo Italiano considerato da loro, “prigioniero di guerra” richiamandoci all’obbedienza. I reparto di eletronica per calcolatori fu espropriato attraverso lo struzionismo delle banchee affiliate alla Banca Mondiale d’America, esportando interi reparti dall’ Olivettii, reparti strategici commerciali potenzialmente militari impiegati nella riscerca di applicazioni elettroniche. Ma un calcolatore di quelli maii sequestrati Elea 9003.
Per un atto di disobbedienza verso la NATO (sgarbo), ovvero, l’aver venduto quel grande calcolatore all’Iraq, l”Olivetti fu costretta a chiudere definitivamente i battenti in quanto ritenuta dalla Nato: “fabbrica inquinata” di socialismo.
Torniamo al readymade in questione:
La Underwood alla fine dell’ottocento era una fabbrica americana costruttrice di macchine da scrivere con un vasto indotto per accessori compatibili come i ricambi per se e altre marche concorrenti.
Nell’anno 1905, in occasione della guerra Russia/Giappone verrà precelta come fabbrica per la produzione e fornitura della Difesa Americana.
La strategia di nascondere dentro innocenti aziende la produzione strategico militare è una prassi ancora in voga oggi in tutti gli stati del mondo che hanno una Difesa propria e un sistema militare offensivo.
Nel 1904 Underwood si aggiudicherà le forniture ufficiali di munizioni agli Stati Uniti d’America prossimamente impegnate in guerre, trasformandosi segretamente da azienda commerciale ad “azienda strategica” impegnandosi nelle avventure belliche americane e produrre munizioni, apparecchiature “sensibili” e altro ancora. Underwood diviene una industria trasformata anche in produttrice di piccole parti meccaniche di fucili a ripetizione come la “Mitragliatrice” , arma segretissima a quei tempi, arma di “distruzione di massa”, che verrà data in dotazione all’esercito giapponese alleatosi con gli USA per portare a termine il piano – mai dichiarato ufficialmente sulla conquista della Russia. Lo svolgimento delle indagini belliche del 1905, sveleranno gli indizi provatòri verso gli Stati Uniti d’America nella figura del banchiere ebreo-tedesco Jacob Schiff, naturalizzato cittadino americano con prestiti pari a 200 milioni di dollari di allora, come reazione ai “Pogrom” russi contro gli ebrei arrestati in Russia per disordini sovversivi e allontanati dalle frontiere con l’Europa indebolendo le trame anti zariste. Uunendo le sinergie interne russo/ebraiche con la guerra giapponese alla presa del potere, scattò la macchina da guerra in quello che diventera per la storia la Guerra Russo/Giappone del 1905.
Quel “prestito” Shiff attrasse l’attenzione di tutto il mondo politico e capoitalista occidentale ed ebbe conseguenze di gran rilievo: il Giappone vinse la guerra grazie all’acquisto di armi e munizioni e l’acquisto di navi da guerra miderne dall’inghilterra.. Alcuni leader giapponesi lo interpretarono come una “Giustta Alleanza” a dimostrazione del potere degli ebrei di possedere in breve tempo tutto il mondo.
Grtazie al readymade “Underwood” scopriremo essere tale opera d’arte un comando politico/militare in codice ben mimetizzato, usato come informazione militare agli Agenti segreti ebreo-europei travestiti da “artisti” , responsabili ogniuno delle loro ” correnti” d’arte e gli attivisti che sotto mentite spoglie di Arte non se ne intendevano.
Con Underwood e altri readymade a seguire, Duchamp avvertiva le centrali operative europee sullo svolgimento delle forniture belliche e i relativi piani di rifornimento.
Oltre le Mitragliatrici (Macina Caffè), nel contempo le Università di ingegneria americane portavano a termine la pistola a colpi in ripetizione (Colt), ma anche i primi fucili semiautomatici, e nuovi detonatori. Le Acciaierie finanzziatriici ddelle correnti artistico/militari, portavano avanti anche le grandi costruzioni marziali moderne, cannoni, motori diesel eliche, turbine ecc.. Chiunque ne richiedesse la licenza d’uso o di costruzione, oltre a pagare le royalti alle Università inventrici (arricchendole), trasformavano con tali prodotti i prorpi eserciti, e le Università americcane divennero dei veri e propri potentati Finanziari occulti, ma elargivano invenzioni se il cliente sottoscriveva ol “Patto all’Alleanza”.
Royalty: “Nel linguaggio internazionale, è una parte dell’aliquota di prodotto lordo che le società concessionarie si impegna a corrispondere al concedente in sostituzione o a fianco degli utili netti.”
Proseguendo la narrazione, in materia di polvere da sparo, il famoso Alfred Nobel (ebreo), fondatore del prestigioso Premio Internazionale al quale accedono solo gli affiliati o i sostenitori esterni “alla causa”, in quegli anni in America Nobel brevettava la nuova polvere da sparo che, a differenza della “pirite nera” ottocentesca, questa nello sparo non oscurava la visuale dei fucilieri che potevano in questo modo sparare il colpo successivo sull’avversario centrandolo in pieno e senza aspettare i tradizionali tempi morti di snebbiamento dei fumi neri della pirite e ricarica del colpo in canna . La nuova polvere da sparo dai fumi trasparenti di Novel determonò l’esito vioncente di molte battaglie e guerre agli USA.
Dopo il successo bellico del Giappone contro la Russia dello Zar in Cina e la conseguente disfatta dei gruppi golpisti cosmopiliti contro lo Zar, in vista della rivincita e del “boccone” facile europeo aii danni degli eserciti retrogradi delle fragili monarchia da conquistare, agli USA abbisognava di produrre in grandissima quantità di munizioni in vista della conquista dell’Europa intera, e quindi, ai bandi di forniture dell’Esercito Americano parteciparono molte aziende meccaniche private “consorelle”.
Underwood vide rinnovata la fiducia di fornitore d’armi portando a casa un altra grossa commessa, commessa talmnte grande da sospendere la produzione di macchine da scrivere dandole in concessioone a terzi. Quel readymade di Marcel Duchamp fu dall’artista rivolto agli industriali e artisti cosmopoliti europei, allertandoli dela guerra imminente senza farsi notare dall’esercito francese e tedesco. Ma la Grande Guerrafu una disfatta economica per gli stati belligeranti trovandosi indebitati fortemente con gli “Alleati Americani” spendendo piu del dovito per accedere alle armi moderne a ripetizione come tutte le costose munizioni prodotte.
Prima dello scoppio della grande guerra questi erano gli eserciti precostituiti dentro l’Alleanza. Li ritroveremo tutti “uniti” contro la Russia in ben due guerre consecutive.
Fanti: Inghilterra, America, Canada, India, Germania, Francia, Austria, Italia, Giappone.
1900
READYMADE è Arte o non Arte?
La produzione artistica di Marcel Duchamp fu particolarmente bassa in quanto, come artista “Porta Ordini”, per essere credibile e autorevole, le sue opere dovevano allertare solo novità militari e industriali ai guerrafondai associati europei. Le sue opere dovevano essere uniche, chiare e prive di valore. Una volta recepite, dovevano essere distrutte per non essere identificabili come prove spionistiche, di modo che, esse postessero eludere la sorveglianza dei Sevizi Segreti militari degli stati accerchiatiti, oppure, tali opere dovevano essere percepite come Opere d’Arte, non “Cimeli di Guerra”.
La tattica era: creare una “mossa” che nascondesse l’ordine “invisibile”, una volta fotografata, editata sulle riviste d’arte, poi veniva alloggiata negli archivi fotografici dei servizi segreti americani, archivi diretti dai registi geopolitici nel mondo artistico europeo. Tale archivio – di opere-cimeli europee – era diretto da Man Ray e Alfred Stieglitz. Le centrali erano mimetizzate in gallerie d’arte, riviste di moda, biblioteche geopolitiche e geografiche ecc.
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