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Picasso: Cubismo o Frantumismo? (1/2)

Pablo Picasso 1906 “Demoiselle d’Avignon”

Postrìbolo s. m. [dal latino tardo prostibŭlum) luogo di incontri con le meretrici», derivato di prostare, inchinarsi, chinarsi o “mettersi in mostra” od essere messo in mostra .
Les Demoiselle d’Avignon di Pablo Picasso, tradotte in lessico italiano “Signorine di Avignon è nel senso di giovani prostitute. Esse sono diventate famose all’Arte in quanto si deduce che questo quadro sia stato il primo tentativo in assoluto verso l’invenzione del Cubismo. E’ poi vero? Vediamolo.

“Mettersi in mostra” o Mostra di Mostri” poco importa alla prima apparizione di questi mostri femminili a Salon di Parigi, Non la nudità , ma la bruttezza dei soggetti fece scalpore, ritenendo quel quadro offensivo all’Arte stessa.

Abbiamo visto in precedenza come il Cubismo fu una corrente storico politica ebraica ed eversiva in Barcellona, abitatori dei Cubi, residenze squadrate a forma di Cubi. urbanistica tipica del centro di Barcellona quindi, con quel quadro raffigurante un Postribolo multietnico, Pablo Picasso dichiarò la sua adesione all’Alleanza e appartenenza al gruppo insurrezionale barcellonese, cominciando a tramare con gli adepti del gruppo, l’esportazione del racket della prostituzione in Parigi, attività fraudolenta atta al buon finanziamento della propria cellula eversiva spagnola, sconfitta dai “fratelli” americani, quindi operazione politica per il rilancio e affermazione al rispetto nel cosmopolitismo internazionale della propria Comunità o Famiglia di appartenenza caduta in disgrazia in Spagna nella tremenda sconfitta subita a Cuba contro gli americani. Piegare uno stato sconfitto non è facile, ci vogliono anni di “riforme” anche se indigeste una delle quali era la messa al bando della monarchia spagnola. Le forze cosmopolite si attivarono nell’ambizioso piano di destituire tutte le monarchie in Europa a vantaggio di una camera dei deputati facilmente manipolabile. Per fare ciò ci volevano ingenti some illegali e finanziamenti occulti. Da dove cominciare l’indagine? Partiremo propria dal “capolavoro” in questione : Les Demoiselle d’Avignon.
Picasso prima di prendere questa decisione fu interpellato da un agente segreto cosmopolita di origine americana di stanza a Parigi. L’agente organizzatrice in questione è la scrittrice Getrude Stein. Tra i due ci fu un incontro preliminare dove l’Agente segreto spiego in 90 giorni circa il piano quinquennale del presidente americano Theodor Roosevelt, piano già avviato da quasi un decennio.

Le merci interessate alla malavita – capaci di eludere il controllo del Fisco – oltre le armi erano: la fotografia pornografica, la prostituzione da bordello, gli stupefacenti e le droghe minori, tossine politico sociali che portano alla dipendenza e quindi annettere come contribuenti fissi i clienti consumatori di tale merce, ma per la portata del piano quel settore era insufficiente. Anche se l’alcol tagliato con cocaina dava ottimi risultati in America, ma quella merce era circoscritta alle aree industriali americane e quindi di scarso interesse europeo che abbondava di ottimi vini. Ci voleva una idea nuova e rivoluzionaria.
Le merci che permettessero di accumulare danaro facile e in contante per operazioni strategiche di conquista commerciale, industriale e politica, non erano molte, bisognava inventare qualcosa di nuovo, di meno rischioso e più proficua, un qualcosa che rientrasse nella legalità apparente a con un ampio margine di evasione.
Questa quinta merce lucrosa (quinto sigillo) era gia presente nella ricca Francia e prese forma illegale già sul finire dell’ottocento, merce capace di movimentare grandi capitali esteri referenziati “estero su estero” con sedi finanziarie sparse nel mondo, di cui, la Svizzera, deterrà per due secoli la garanzia del capitale speso in questa nuova merce: l’ARTE.

Fino al 1905 l’Arte pittorica classica era considerata in Europa ancora un bene personale e quindi esente da tassa Patrimoniale, per cui, gli americani, fautori dei Monopoli, furono i primi a prendere in seria considerazione l’Arte come territorio strategico e mimetico ove portare avanti operazioni d’invasione territoriali col proprio capitale in Dollari. La Svizzera faceva il caso loro nelle transazioni delle valute internazionali. Erano già noti i cestelli auriferi su rotaie nelle ex miniere svizzere che trapassano da un cavò si stato ad un altro, i lingotti, operazioni effettuate lontano dagli sguardi indiscreti.
Detto fatto, cominciarono gli acquisti, e con questi comincia la fortuna di artisti impressionisti come;
Claude Monet, 1840 – 1926 – Edouard Manet, 1832 – 1833. Pierre Auguste Renoir, 1841-1919. Berthe Morisot, 1841-1895, Camille Pissarro, 1830 – 1903. Marie Bracquemond, 1840 – 1916. Edgar Degas, 1834 – 1917. Mary Cassatt, 1844 – 1926. ed altri ancora i quali, noteremo con meraviglia, avere un qualcosa in comune che li lega ai Cosmopoliti, cioè essere rigorosamente ebrei.
Quindi la Comunità ebraica in espansione industriale. utilizzerà questi suoi fedeli pupilli quali ligi guardiani responsabili sul buon andamento finanziario nelle operazioni di volta in volta designate. Da qui il successo finanziario improvviso degli impressionisti diventando stalloni da corsa delle più rinomate scuderie finanziarie americane di origine ebraiche, cosmopoliti alla conquista dell’Europa e della Russia.

Domanda: A questo punto si può liberamente parlare di Arte senza prescinderla dalla Politica?
In queste tipo di operazioni nuziale politico culturale si. Con le “Avanguardie” cosmopolite dell’ottocento e novecento europee, la Politica e l’Arte diventano ambedue inscindibili e nel corso della storia dell’arte moderna diventando tutto ciò materia per una scacchiera ove i pezzi si muovono mimetizzati per fini di sviluppo artistico e culturale ma dalle mosse dei pezzi, come dice Duchamp, esserci “mosse invisibili” che destano una forte curiosità storico politica. (vedi i suoi Ready Made)

Famose erano le casse di spedizione delle sorelle Cone americane (grandi collezioniste) come di altri collezionisti nel mondo, casse spedite dalla Francia. Il bagaglio dei collezionisti non era soggetto a perquisizione e controllo doganale in quanto, una circolare del Ministero del Commercio francese – vista la morbosa passione feticista per l’arte francese da parte di molti collezionisti miliardari americani o associati al “Cartello del Cotone ” e altre lobby favoriva ‘esportazione.

Per tale merce la guardia di finanza marittima aveva un occhio di riguardo o spento per tanto pingue guadagno in entrata in cambio di roba di poco conto e valore artistico.

Picasso, stallone Puro Sangue

Pablo Picasso, purosangue campione di razza spagnola (tale si fa credere), verrà ingaggiato dalla signorina Gertrude Stein ed avrà la sua generosa scuderia finanziaria nell’Illinois, regione Usa con la quale svilupperà proficui rapporti politico finanziario e culturali adottato tra i gangster di Chicago.

La sua famosa opera Les Demoiselle d’Avignon qui otto analisi, è un quadro che mostra cinque prostitute di un bordello anonimo la cui origine del titolo dell’opera è dubbia in quanto l’Avignion francese e l’ Avinyò spagnola, hanno quasi la stessa fonetica, distraendo il ricercatore dal percepire quale delle due fosse stata la vera sede operativa dei Cubisti spagnoli. Si scoprirà che lo saranno tutte e due.(gemellaggio)

La calle Avinyò” (via), è una strada di Barcellona in zona Porto. In quella via si presume sia stato consumato il duplice omicidio con relativo taglio della testa quando un giovane ufficiale di marina francese sceso dalla nave per recarsi dai cubisti per trattare l’egemonia militare e la legalità finita allo sbando, davanti ad una apparizione di tanta crudeltà efferata il capitano svenne. Racconterà di lui Gertrude Stein che un ufficiale le aveva confidato di avere visto le due teste tagliate dei suoi agenti ambasciatori, messe in bella vista sui fanaloni anteriori dell’auto sostata in mezzo alla strada che lo attendeva. Questa esecuzione malavitosa dava subito da intendere ai francesi chi comandava gli affari in Barcellona.

Barcellona : zona Porto, calle Avignyò

Il capolavoro picassiano porta invece un titolo in francese, ma se volessimo spostare lo sguardo sul percorso della via Avinyò, quartiere Cubista di Barcellona in direzione porto, l’auto di Francis Picabia (residente in Barcellona) andava direttamente all’ Avignon francese, gemellando le due città.
La strada litorale che dal porto di Barcellona per Picabia porta direttamente ad Avignon , diventa una strada di grande interesse ispettivo, perché strada che collega più basi operative, formazione para intellettuale e paramilitare per la funzionalità nelle cospirazioni dell’Avanguardia francese.

La carrettiera invisibile che darà lustro alla Storia delle Avanguardie francesi, è parte della stessa strada maestra che da Barcellona ad Avignon (FR) converge i traffici presso un piccolo porto che verrà tenuto segreto alla Storia dell’Arte dagli stessi artisti falsari. Questa piccola ma famosa “strada” (percorso automobilistico) tocca diverse importantissime tappe dell’Arte moderna nascente, strada che assegna tanta chiarezza alla Storia del Cubismo e del Surrealismo spagnolo.
La strada interessata è quella che interrompe dal quartiere Hospitaletto in Barcellona verso Figueras, e che passa per le cittadelle Roses e Cadaqués ove erano collocate le sedi operative di Duchamp e Salvador Dalì. Stiamo parliamo della Carrettiera Roses, o via Roses oppure di Roses è la via?. Proseguendo dopo Cadaques, la strada su-su sale verso il confine francese in direzione Avignone. Alla sua sinistra convoglia un’altra strada segreta minore di montagna dove affluiva la merce di Picasso, merce prodotta tra i contrabbandieri baschi, merce “raffinata” e quadri cubisti prodotti nel suo quartiere generale, sede del marchio di fabbrica “Picasso” stabilimenti diretti dall’amico pittore cubista l’ex militare francese George Braque e altri meno noti della stessa scuderia.

Queste mappe geografiche spagnole svelano le triangolazioni di Basi belliche geopolitiche sensibili presso le quali si muovono i grandi artisti di Avanguardia nelle nostre indagini. Le tappe di quella strada toccano i quartieri generali cosmopoliti delle Avanguardia franco spagnole in “operazioni” congiunte prebelliche atte alla pianificazione della prima Guerra Mondiale e quella Civile di Spagna.
Ciò che sembra apparentemente fantapolitica vi assicuriamo che non lo è. Seguiteci.

Qui l’Arte si sporcherà le mani di sangue per la seconda volta sotto il regime espansionista del 26° Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt (1901-1909) ma che tale Presidente americano non vedrà realizzarsi appieno il sogno della sua vita: la conquista della Russia.
Passerà il testimone al Presidente n. 27 William Howard Taft (1909-13) e alla sua tremenda figliola guerrafondaia Alice Roosevelt, ed infine, al Presidente n. 28 Woodrow Wilson (1913-21) che porterà a termine l’impresa di conquista e distruzione della monarchia europea e russa, ma non piegheranno la Russa.
Ai tre i presidenti conquistatori del mondo, la Russia gli sfuggirà ancora per un soffio grazie all’astuzia politica di un simpatico demonio chiamato Stalin già informato sui fatti cosmopoliti, manipolandoli senza rivelarsi.

Il cliché dei Bordelli :

Targa di un Bordello italiano (detto Casino)

Nell’ottocento il Bordello francese, grazie alla Rivoluzione “popolare francese, diventa un modello universale da esportazione. I Bordelli si espansero nelle varie nazioni confinanti laddove le religioni chiudevano un occhio al peccato (ma ai solo militari). La sua ricetta era sempre identica: tre etnie di prostitute straniere e qualche nazionale approvvigionavano i Bordelli della lussuria, donne provenienti da aree poco cristianizzate come la targa insegna di Madama Elvì allegata dimostra. Le prostitute Elvi erano prevalentemente di nazionalità francese, abissine ed emiliane (Italia). Nel capolavoro di Picasso vediamo anche spagnole e marocchine. Ora, se osserviamo le etnie che compongono il bordello di Madama Elvì del 1930 e lo raffrontiamo al capolavoro di Pablo Picasso, notiamo una stana coincidenza etnica tra le prostitute. Se ne deduce che Picasso era già a conoscenza nel 1906/7 di un piano fascista antecedente e prossimo su scala europea, dove era contemplato anche il Bordello quale attacco diretto ai dogmi matrimoniali della Madre Chiesa Romana. Per ciò, esiste una ragione politica che esporremo durante l’analisi della nomenclatura monarca e fascista analizzando la loro opere e Arte.

I viaggi di Picasso in Italia coincidono coi “balletti russi”, una sorta di Congresso itinerante e di coinvolgimento bellico che toccherà diverse tappe militari nelle capitali europee che vedremo alleate nella prima e seconda guerra mondiale per lo stesso identico intento: la Russia.

Quei viaggi di Picasso in Italia lasceranno le impronte digitali del suo passaggio tra gli artisti italiani che aderiranno alla prima guerra e fascismo poi, come altre impronte lascerà sui palcoscenici europei laddove si mettevano in scena gli emblematici “Balletti Russi” (vedi a Napoli sede della Marina Reale, presso Marina Francese e la Marina Inglese.), Picasso fu il fornitore ufficiale degli emblematici “Congressi”.
Chi era veramente Picasso e quale ruolo assunse?

L’Alleanza delle tre armate che formeranno l’esercito del generalissimo Francisco Franco nella guerra Civile di Spagna saranno formate da: spagnoli, abissini, francesi e italiani. Quelle cinque prostitute sono la raffigurazione delle armate chiamate in causa che hanno prestato giuramento offensivo. Nel dipinto mancano le prostitute germaniche. I germanici li ritroveremo invece aviatori alleati ai volontari fascisti italiani nella Guerra Civile, quali sterminatori di anarco/repubblicani insorti a difesa della democrazia.

La Prostituta

Alla data della composizione delle Demoiselle d’Avignon la posizione dell’esercito tedesco non era ancora definita in quanto erano in corso (dal 1906) i preparativi eversivi per l’abbattimento di tutte le Monarchie in Europa. Per la casa reale di Spagna i piani eversivi erano già in pieno svolgimento da un trentennio, sia all’interno del regno, come nelle loro colonie dove si chiedeva ad alta voce l‘Indipendenza e la Libertà dalla Spagna senza nulla sapere sul loro futuro misero e destino.

Picasso e i cubisti rientreranno in questo svolgimento strategico dove, dopo aver visto della Spagna la definitiva caduta secolare, quell’impero monarca spagnolo scomparirà dalla scena geopolitica mondiale per essere diretto dal cosmopoliti promotori di quella disfatta. Con la sconfitta a Cuba, la Spagna perderà l’amministrazione metafisica assegnatale da Cristo per la loro devozione Santissima, (vedi la Santità di Isabella). Per chi mastica un poco di politica sa che i piani trentennali e cinquantennali di Stato vengono stillati dai militari futurologi; la politica poi dovrà scrupolosamente attenersi ai piani segretati coinvolgendo il popolo nelle “riforme” imposte dal Ministero della Difesa o dai conquistatori in caso di fallimento.

Les demoiselles d’Avignon. è datato a un anno dalla guerra Russia/Giappone e preceduto, si dice, da molteplici studi e forse, il suo vero titolo sarebbe stato “Las Señoritas de Avinyò “ non fosse per il fatto che, Parigi essendo la Capitale mondiale della prostituzione fu deputata ideale perché ampiamente cosmopolita e sempre alla Moda.

Parigi, metropoli spumeggiante, accogliente, disinibita ed onorata, fu sede di molteplici intellettuali del mondo. Barcellona invece, decaduta militarmente, non poteva vantare grande disponibilità e nemmeno disobbedire gli ordini della nuova matriarca Gertrude Stein , giovane ambasciatrice in Europa dei cosmopoliti americani, quindi, Barcellona, perse il suo primato anche per il fatto che, gli spagnoli (a quei tempi ) pur essendo stati colonialisti ed imperialisti furono ritenuti dalla signorina Stein ignoranti, svogliati agli studi e agli interessi industriali. (Gertrude Stein: Biografie sugli Artisti).

Le bateau lavoir Paris | Montmartre paris, Bateau lavoir, Vieux paris
Bateau Lavoir

La direzione della prostituzione in Parigi invece, verrà assegnata ad un pittore di modeste capacità pittoriche di origine olandese: Kees van Dongen, uomo alto, sofisticato, presuntuoso, di estrazione borghese, dagli aspetti classici e che ritroviamo non casualmente tra i membri fondatori del Bateau Lavoir sede “collegiale artistica” di Pablo Picasso. Il Battello di Picasso era di fatto una “Base Operativa” militante europea. Da quel momento in poi i pittori di Avanguardia vanno messi sotto lente d’ingrandimento per capire meglio il loro ruolo artistico, politico e organizzativo tra le lesbiche, le prostitute, le modelle e intrattenitrici cosmopolite parigine, arruolate in massa per la causa della rinascita di Israele sancita a Basilea, tutti come agenti devoti e senza scrupoli pronte a spillare sodi ai ricchi turisti russi, per l’autofinanziamento e intrighi politico sindacali in Russia. La lussuria sessuale dei sovrani e nobili russi fu un tema di propaganda moralista dei cosmopoliti russi, tema per la presa del Palazzo d’Inverno, giurando di moralizzarlo.

Scoppiata la prima Guerra Mondiale, tutte le prostitute parigine per ordine militare verranno ingaggiate al fronte per soddisfare le esigenze dei giovani militari , e per tale motivo le entrate “dell’organizzazione” vennero a meno. Di ciò si lamentava Gertrude Stein con Picasso per quella penuria economica di franchi francesi. Pablo Picasso, praticone e determinato, subito trovò la soluzione e rispose sfacciatamente: “Noi in Spagna abbiamo ottimi Tori ben dotati”. Lei sorrise. Da quel momento la prostituzione a Parigi fu allargata agli uomini per soddisfare le esigenze di tante vedove, separate e belle signore borghesi annoiate, mogli di militari e di ufficiali disposte anche a pagare per amore del piacere tanto trascurato… Le casse dell’organizzazione s’impinguarono nuovamente e la gioia sessuale riprese allegramente a suon di marcette libertine a passo di danza.

Tipico Bordello di lusso

Due opere sorelle

Les Demoiselle di Avignon
La danza” di Matisse: un girotondo di armonia in capo al mondo
Enri Matisse: DANZA

Le stesse anomalie delle Demoiselle le troveremo nell’analisi del capolavoro di Enri Matisse “Danza”, opera per la costituzione e finanziamento dell’Armata Rossa non ancora comunista.
L’Opera venduta ad un magnate del Cotone russo e a caro prezzo, era il proprietario del noto cotonificio “Filo Rosso” di Pietrogrado, dove avverrà la prima insurrezione russa nel febbraio 1917. Il Comunismo e la “Stella Rossa” sui berretti militari si realizzerà più avanti sopra le teste dei rivoluzionari riportando ordine tra gli insorti sottomettendo i cosmopoliti al nuovo regime popolare. La Dittatura del Proletariato.




Con Danza e le Demoiselle, siamo in presenza di due quadri PENTAGONALI promotori di alleanze militari protese alla conquista del Mondo industriale diventando icone sacre d’Arte Cosmopolita. (Girotondo introno al mondo)

Le prostitute, le lesbiche, le modelle, le ballerine europee come anche in questo caso in Russia, che tanto hanno contribuito al disfacimento morale dei nobili devoti allo Zar, erano cosmopolite animate per il rastrellamento di capitale e la creazione della “Penuria da Capitale” per poi applicare la Sindrome Cubana.

Con questa operazione intrepida, si era presentata per le donne una occasione politica importantissima: la partecipazione diretta alla politica non come soubrette ma come protagoniste.
Scopriremo anche in Russia nel loro operato per l’autofinanziamento, la creazione di un esercito femminile e femminista di formazione russo-ebraica che s’imporrà in tutti i campi sociali, sghettizzando le donne in marcia verso un nuovo ruolo che le confà.

La parola Liberazione tra le donne prenderà connotati sociali diversi e non più fortemente militari o rivoluzionari. La Liberazione è per le femmine ebree promotrici una promozione in campo alla subalternità dai Fratelli maschi; donne in marcia verso un altro modo di costruire un futuro prossimo industriale che annetti la loro presenza in direzione. Nelle Avanguardie francesi invece, scopriremo nella rivoluzione femminista una, Gertrude Stein Grande Sacerdotessa Matriarca officiante anche funzioni religiose e non solo lei, tenendo nascosto alla storia il proprio ruolo Leader .

archive photo of Picasso at the age of 23 years, in 1904... handsome :) |  Picasso self portrait, Picasso art, Famous artists
Pablo Picasso

1907:
Picasso porta a Parigi le Demoiselle dichiarandole un opera Cubista quando di cubismo nessuno ne capiva una cippa. Parigi comincia a domandarsi cosa fosse il cubismo mormorando l’avvento di un matto più matto di Enri Matisse. Era un nuovo immigrato, un duro e deciso, uno che non si tirava indietro a niente e nessuno e che voleva conquistare un posto al sole a Parigi; praticamente un capobanda cosmopolita spagnolo, uno che non rispetta le vecchie regole imponendo le proprie. Picasso, arruolati i nuovi adepti., fonda Bateau Lavoir imponendo il rispetto per se e il suo monopolio economico in Arte.

1908;
Il gruppo più consistente di artisti stabilitisi quell’anno al Bateau Lavoir di Pablo Picasso è composto da: Georges Braque, Max Jacob, Marie Laurencin, Guillaume Apollinaire, André Salmon, Maurice Raynal, Juan Gris, e poi Fernand Léger, Robert Delaunay, Albert Gleizes, Andre Lhote, Jean Metzinger, Francis Picabia, Alexander Archipenko e Paul Gauguin di ritorno dal suo primo viaggio a Tahiti adunatisi in onore del gran pittore (Patriarca) Rousseau detto il Doganiere.
La cornice evidenzia un “Quadretto di Famiglia” che aduna tutti i componenti di spicco di Avanguardia ed altri artisti che si aggregheranno al gruppo storico.

Quindi, Avanguardia nel 1908 diventa una nuova “formazione artistica”, ovvero, un gruppo omogeneo di artisti rigorosamente della stessa origine etnica anche se di popoli diversi, adunati sotto forma di Clan, Lobby o Mafia. Tutti i componenti di Avanguardia sono rigorosamente di origine ebrea tranne qualche gregario esterno di fede cattolica lasciati perennemente in anticamera. Finti sacerdoti Cattolici e finti Pastori, verranno impegnati nelle scalate religiose per il controllo e dominio delle Chiese come la Culture e Formazione in Francia e più tardi anche del mondo.

Domanda: Qual è il motivo cardine di una simile adunanza in Arte?

Le indagini proseguono a pag. 2/2 sull’origine di frantumismo grafico.


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I Cubisti

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Picasso è nato morto.

Picasso precubista | barbarainwonderlart

Pochi conoscono questo aneddoto sulla vita di Pablo Picasso.
Il giorno che Pablo Picasso fu partorito dalla mamma Maria, la balia dispiaciuta lasciò sul tavolo il fagottino del bambino “nato morto” e se ne andò sconsolata e dispiaciuta. La madre disperava nella tragedia e fece chiamare subito lo zio medico di Pablo, Salvator Riuz Blasco, fratello del marito padre di Picasso: ( Josè Riuz Blasco),. Il medico era in casa pronto ad intervenire in caso di complicazioni da parto.
Arrivato al capezzale della puerpera, ella indicò in lacrime il fagottino sul tavolo col neonato al quale il dottor Salvator Riuz Blasco apprestò le prime cura del caso. Il piccolo non respirava.

Premessa:
Era usanza ai tempi per gli uomini europei più agiati fumare un buon sigaro cubano detto “el Puro” (il migliore per antonomasia) perché il tabacco era ritenuto a quei tempi un perfetto antibatterico odontoiatrico, sia fumarlo ( senza ingerire il fumo) che masticarlo sputando il succo estratto.
Il lezzo del sigaro è notorio, quindi il medico Salvator Riuz Blasco dopo essersi assicurato con la mano e con la guancia che non uscisse alcun spiro d’alito dalle narri del neonato, lanciò una boccata di fumo sul volto del bimbo per notare eventuali movimenti atmosferici dovuti ad eventuale respirazione impercettibile.

Foto: “Tabagista io? Tutta colpa di zio Salvatore.”

Il neonato sentito il lezzo insopportabile, starnutì liberando le vie respiratorie e pianse infastidito. Il bambino s’era risvegliato, animato, risorto, altrimenti buttato via vivo coi panni sporchi da parto. Questo aneddoto che Picasso solea raccontare durante le confidenze, ci da modo di carpire la tempera del suo carattere e la non curanza sui rischi di morte. Ciò fa capire molto sulla sua doppia personalità tra mimesi e realtà. Picasso si rivelerà nelle indagini essere uno sfacciato infingardo e gran bugiardo.


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Cubismo e Picasso

Dada: Nascita del Cosmo 4

I Barbari

Le Alleanze barbare contro Roma furono diverse, tante quanto erano i popoli stranieri disposti ad abbattere Roma prendendosi desiderate rivincite storiche (vendette). Anche i separatismi come tattica associale erano perpetuati ad ogni livello. Già la Chiesa Cattolica Romana – per ragioni teologiche – si era spaccata in due imperi distinti, Impero d’Occidente e Impero d’Oriente (come accadde in Egitto)- Il popolo romano d’Occidente manifestava da tempo la netta separazione politico religiosa tra i cittadini pagani e i convertiti al cristianesimo. Tra loro non scorreva più buon sangue.

Di tante Alleanze sotterranee, come le asce che colpo su colpo abbattono alberi secolari, l’ultima ascia, la decisiva, la si ha con Attila detto “il flagello di Dio”,demolitore di mura e torri urbane per il possesso della Stanza del Tesoro sita nei Templi pagani. Il suo esercito di dice fosse immenso e impose il pizzo su tutte le città a nord dell’impero romano d’occidente. Se le città pagane assediate non pagavano i dovuti 250 kg di oro pro capite all’anno (portati fino a 700 chili per Costantinopoli) – le città insolventi venivano rase al suolo e sterminati i suoi abitanti. Una speculativa politica commerciale contro le oppresse comunità costrette a svendere i propri beni e tesori agli strozzini mercanti di passaggio per soddisfare la richiesta onerosa di Attila, accelerando la decadenza dell’impero, scoprendo poi che i mercanti comperavano in oro con monete provenienti dalle casse esattoriali di Attila per farle rientrare coi beni materiali svenduti dai pagani.

Chi manipolava Attila? Poco si sa, ma da certi comportamenti ripetutisi nella storia prima e dopo l’avvento dello “strano” barbaro, oscure Ombre proiettano sui responsabili ingaggiatori di eserciti barbari pagandoli a peso d’oro usandoli come deterrente di conquista subdola e mimetizzata. La politica sulla pretesa del “pizzo” attraverserà l’Italia e l’Europa fino ai nostri giorni, Il pizzo fu una prassi barbara (di Attila) ad opera di soggetti “ombra” atti all’estorsione degli imperi: i Cosmopoliti.

Rivalità etniche.

A Flavio Ezio, ufficiale legionario romano (oggi rumeno), gli fu affidato l’ingrato compito di sbarrare il passo alle calate barbare e sedare gli animi imbelli. Tale compito militare lo vedrà impegnato contro i temibili Unni e il suo Re Attila.
La campagna militare contro la disobbedienza alle leggi dello stato da parte della province tassate, evidenziava la crisi dell’Impero d’Occidente ad opera di una nuova cultura mediorientale capace di creare la frattura idealista comune che serve ad uno stato per essere forte, compatto ed inespugnabile se integerrimo. Il “siamo tutti uguali davanti a Dio” fu una operazione cristiana devastante contro i ceti medi e patrizi che godevano di particolari agi al di sopra della plebe.

La campagna contro i barbari disobbedienti durerà 50 anni circa ( dal 400 al 450 d. C. ) che, sommati ai 400 anni dalla fondazione del Cristianesimo ebraico, fanno un totale di 450 anni esatti, data del crollo e conversione totale religiosa di Roma al Cristianesimo e messa fuori legge del popolo pagano come tutte le religioni politeiste. L’Arte Classica verrà distrutta sotto il peso della castità cristiana, seguiranno le conversioni obbligatorie o morte.

Narra il panegirico poeta di Merobaude nel 443 d.C. con le seguenti voci messe in bocca alla dea bellica: ” Mescolerò i popoli fra loro, infrangerò i trattati di pace siglati tra i regni e la nobile corte sarà gettata nel caos dalle mie tempeste.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Merobaude_(console_377) così avvenne.

La nobile Onoria obbligata a fidanzarsi con il senatore Flavio Basso Ercolano chiederà aiuto ad Attila per liberarsi dai coniugali nodi politici, spedendo ella ad Attila un anello come sigillo reale per una eventuale Alleanza. Attila interpretò quel gesto come una richiesta matrimoniale dei due imperi. Scese a Ravenna per prendersela in sposa con la sua dote pari a mezzo Impero Romano. Onoria, rifiutata le avance brutali di Attila, spiegò il frainteso. Attila offeso se ne torno al suo regno. vendicativo, in seguito si prese ciò che gli aspettava con la forza, la dote romana.


Sotto il dominio devastante di Attila, le colonie pagane del nord Europa cadranno in rovina. Da potente a prepotente il passo è breve e Attila re degli Unni andò oltre il programmato saccheggio e quindi andava fermato. Non fu facile.
Per placare le sue ire espansioniste o sconfiggerlo, a fianco del Papa Lone I e il Prefetto Trigezio si presentò una strana armata mai vista prima nella storia delle guerre. Piccola, compatta, a cavallo, rivestita di ferro con lancia arresta, praticamente invulnerabili alle frecce e spade dei prodi cavalieri mediorientali di Attila, la Nuova Tecnologia bellica francese sbarrò le mira al re degli Unni.

Ritiratosi senza “apparente” motivo nelle sue terre nordiche, si dice dagli epitaffi incisi che morì per una emorragia interna digestiva, (avvelenamento certo). Morto il loro “Dio in terra” il suo esercito si placò seppellendo Attila (si dice) in una tomba segreta coi suoi immensi tesori e cimeli di guerra. Si dice anche che per far perdere le tracce della sepoltura i testimoni funerari furono tutti uccisi. Ma sara poi vero? Oppure fu spogliato di tutti ii suoi averi dai suoi ufficiali che credeva suoi e che suoi non erano?

I popoli barbari che si allearono di volta in volta con Roma o contro Roma furono: Franchi, Rezia, Lutungi, Galli, Visigoti, Ostrogoti, Norici, Suebi, Unni, Burgundi, Gallia Belgica, l’Armonica, Cartaginesi, Vandali e Scizi,

I cerchi minori di Hierocles, inglobati in se dal cerchio maggiori imperiale romano, avevano preso possesso dell’intero sistema per volontà di chi? Il Comandamento dei 450 anni come tempo massimo per spogliare il tesoro della Impero altrui fu rispettato alla perfezione. Nel 451 e 452 per mano di Attila decadde il sistema romano per dare il governo assoluto a un Nuovo Ordine Mondiale Catto/Giudeo.

Cucù! Cucù! Fregati! …”

Questo scherno verbale e proverbiale che girava sulle bocche degli italiani imbroglioni fino allo scorso secolo, è scomparso stiti. Cucù era un tipico scherno proveniente dai ghetti e borghi e che alludevano all’arte del Cuculo trasformista programmatore di “beffe”: appuntate con un beffardo_ “Marameo Cucù! “

I cuculi annidatisi nei Borghi medioevali a seguire dopo l caduta dell’impero, operarono nelle botteghe artigianali e mestieri asserventi i centri residenziali delle signorie locali e Cattedrali; li ritroveremo ancora briganti nelle tattiche di accerchiamento alle residenze di lusso dei centri urbani medioevali, fautori di scrigni e conia di Zecche, capitali personali.

I Fiorini d’oro

La ricchezza se sta ferma nelle grotte di Ali Babà e 40 Ladroni, non genera ricchezza, diventa tesoro morto come quello dedicato ai Faraoni, e quindi, il tesoro rapinato deve essere rimesso in circolazione se si vuole far funzionare bene la macchina del commercio e del lavoro, altrimenti, altrove vanno avanti e qui no. I tesori rubati ai pagani si trasformano in Fiorini d’oro sparsi in tutte le città e capitali europee. Nell’Evo nasce il concetto di Capitale e con esso l’Economia commerciale e industriale da tenere sempre sotto controllo in quanto quell’oro è a prestito… I Velieri solcheranno i mari, diventeranno bastimenti ed infine transatlantici.

Come nella fiaba di “Alì Babà e i 40 Ladroni“, il bottino piace a tutti i componenti della banda. Chi ne è a Capo deve rispondere all’intera organizzazione. I cosmopoliti hanno a monte uomini di alta fede e Sommi Sacerdoti a guardia del Sinodo Bancario e come per Re Mita tutto ciò che toccava diventava oro, al contrario per i Cosmopoliti tutto ciò che l’oro tocca diventa tesoro. Comperare un tesoro costa oro. Quindi le dispute politico economiche sul pianeta non sono finite e con esse neanche le guerre per l’accaparramento del Lavoro e le tecnologie innovative, forza gravitazionale capace di spostare grosse partite d’oro e stili di vita.

Ma i Cuculi che fine hanno fatto?

Segue: Dada Nascita del Cosmo n. 5

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DADA: Nascita del Cosmo n.3

Hierocles

I Cosmopoliti.

Il filosofo greco Hierocles è stato il primo filosofo occidentale di nostra conoscenza – riscoperto nel 1901 – ad aver concepito il Cosmopolitismo. Tracce più antiche erano già presenti nelle modalità d’impiego tra i passi biblici ( vedi la trinità: Abramo, Giuseppe e Mosè Patriarchi alla conquista del tesoro d’Egitto).

Sul Tesoro aurifero dell’Impero egizio, il furto riuscirà a meraviglia, reato per il quale gli ebrei non verranno espulsi ma rincorsi e massacrati a bastonate da circa un milione di picchiatori neri ingaggiati appositamente per liberare l’impero da quella piaga. Gli ultimi fuggiaschi invece verranno rincorsi fino al Mar Rosso defilandosela con un ricco bottino aurifero facendo perdere le proprie tracce nel deserto del Sinai ospitati presso il suocero Sommo Sacerdote Jethrol con il quale Mosè aveva architettato il grande piano e il grande ritorno.
Il rito del bastone spacca teste era già in uso in Egitto dove, una volta all’anno, presso alcuni templi sacri, i sacerdoti ingaggiavano dispute contro degli arditi assalitori durante la festa sacra per farsi depredare del tesoro custodito nel tempio respingendoli con nodosi bastoni. Se gli assalitori vincevano l’assalto, avevano il diritto di saccheggiare la ricchezza presente nella stanza cubica del tesoro.
Inutile dire che gli assalitori, pur a mani nude, vincevano quasi sempre. il rito era una sorta di finanziamento pubblico indiretto ai più coraggiosi e meritevoli. Ciò fece scattare l’idea a Mosè di rapinare con sotterfugi vari il grande tesoro di stato portando a termine il saccheggio totale dei templi dell’Alto Egitto; palazzi, empori e tombe funerarie comprese fuggendo via una volta scoperti.

Ricapitolando: Abramo tentò la sorte con la bellissima e raffinata sorella Saral data in sposa o concubina al Faraone sperando in un figlio erede celeste andandogli a male il piano in quanto tornata sterile. er coprire l’incesto a seguire cambiò il nome in Sarah una volta sua sposa; Giuseppe “con le sementi” ebbe più fortuna nel baratto fino all’usura, strategia utilizzata dando la colpa della carestia alle “Sette Vacche Grasse e Sette Vacche Magre” sognate dal Faraone, in tal modo schiavizzò i liberi cittadini egizi per fame comperandogli la vita, posizionando in posti strategici i suoi Fratelli di letto e di fede; infine Mosè ebbe la fortuna aurifera meritata ma non politica, in quanto, il suo piano era molto più ambito e cioè: diventare lui stesso il Faraone d’Egitto unendo il Basso Impero e Alto Impero in un unico stato da lui diretto coi suoi cosmopoliti al potere. Il programmato Colpo di Stato a Mosè sfuggi di mano per un soffio. Mosè non verrà incoronato Faraone ma grazie a quel tesoro trafugato fondò un nuovo impero che diverrà nei millenni a seguire ancor più grande di quello d’Egitto: la Diaspora; ovvero, uno stato senza stato alla conquista di tutti i tesori di Stato del pianeta con l’ausilio di eserciti mercenari esterni (pagati in oro) e del suo nutrito esercito invisibile tra gli autoctoni e in abiti civili, esercito di fedeli alla conquista della politica nei vari Imperi ecc… il resto è storia conosciuta.

Teoria dei cerchi Hierocles

E’ di Hierocles il concetto di “Cerchio individuale” come figura dell’Uomo singolo intrinseco nel cerchio familiare che a sua volta s’interseca coi cerchi della tribù vicine e poi con quelle di popoli più lontani e che a sua volta dilatandosi, sconfinano nei cerchi di altre città vicine e via via così fino ai confini del mondo.
Ciò lo portò a dedurre che le razze umane siano tutte legate fra loro facenti parte di un unica polis mondiale geopolitica appartenente allo stesso Cosmo appunto: Cosmopolita.

Ma i moderni cosmopoliti di nostra conoscenza, (quelli di James, Paul) quando vanno oltre i cerchi razziali per unirci tutti insieme in un solo popolo, prima della fine del mondo si fermano, asserendo che, essendo nominati da Dio amministratori universali del pianeta Terra si confà di James il concetto al punto 2 : ” […] suggerisce che questa socialità dovrebbe essere eticamente o organizzativamente privilegiata rispetto ad altre forme di socialità.”
Il fautore di questa ipotesi, in tutta la sua onestà intellettuale, non contempla opposizione ad un simile ambito progetto, promuovendo il cosmopolitismo come l’unica via attuabile, come se, in tali guerre loro non fossero presenti o promotori per eliminazione planetaria di interessi etno/economici e culturali dei vari popoli e religioni. Il difetto finale dei cosmopoliti è che, tutti i cerchi devono confluire dentro un unico cerchio identificato nel Messia quale Signore di tutti gli eserciti e sovrani dell’Universo.

Questo concetto rese e rende e instabili le politiche mondiali perché ogni popolo ha un suo Dio di riferimento. Purtroppo per i monoteisti, gli Dei sono tanti come i cerchi di Hierocles e ognuno non vuol confluire nel Dio dell’altro per rinunciare al proprio. Quindi in tutti i popoli fondatori di imperi che nell’oro identificano il concetto di “eterno” e quindi metallo di rappresentazione simbolica d’Arte, sono esposti ai rapinatori cosmopoliti in quanto irrispettosi dissacratori. Solo i Pagani (non idolatri) sono esenti da questo concetto e, non a cas,o sono stati i fondatori della “Democrazia Olimpica” unione concatenante di cerchi indipendenti divini come unioni anulari (sposi). Astutamente i cosmopoliti moderni inventano e legalizzano il Divorzio (scioglimento dei nodi di fede) per l’appropriazioni delle patrimoniali facilmente rapinabili se divise e individuali.

Ogni buona politica tende ad esprime attraverso la retorica la promozione di buone leggi per buone convivenzi sociali nel rispetto di chi dovrà adattarsi o subire quelle normative anche se molti sono gli esclusi dai benefizi. Ma la Democrazia essendo una disciplina basata sul valore del salario d’ingresso e la rendita, quando s’invertono i due fattori per la prova del nove, le equazioni non quadrano mai a favore della Ragione stessa. La nascita delle Classi e il perenne conflitto tra esse; esplode allorquando il salario d’ingresso democratico si trasforma in salario d’impiego statale e statico, e, le “rendite” in salario di diritto politico degli eletti che divenendo più ricchi, diventano eredi dello stato stesso.
La rendita fu la morte della Democrazia e fortuna dell’Ozio.Tra le due discipline politiche la disputa plurimillenaria non ha mai avuto fine.

continua “Nascita del Cosmo 4”

Proprietà privata dell’Arte e dei mestieri

Sinedrio: Tribunale dei Sommi Sacerdoti

Il comandamento della “Terra promessa“, è l’inganno attraverso il quale il nomadismo ebraico si perpetuò con successo per due millenni. Ogni terra del pianeta, per principio divino gli appartiene perché assegnatagli dal Dio del Creato, “terre momentaneamente occupate da popoli stranieri infedeli a loro e al loro Dio.
Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Babilonia e poi Roma, il non aver Patria, scatenerà nei discendenti di Giuda figlio di Giacobbe, l’idea fantastica dei Ghetti e dei Borghi dove vivere santamente nel loro cerchio comunitario e creare Sinagoghe e Sinedri in giro per il mondo laddove la Legge politeista/pagana regnava sovrana.

In Democrazia di Hierocles era per i soli eletti.
La conquista dell’elettorato da parte dei cosmopoliti fu l’astuta retorica per controllare i cerchi attraverso gli eletti. La filosofia, arma della Ragione, divenne per gli hierocleisi il campo di battaglia per imporre o modificare e unificare la Ragione dei Cerchi. Non è un caso che tutti i filosofi del Settecento in poi siano quasi tutti Cosmopoliti di fede, fingendo dispute tra loro, oppure, vere guerre ideologiche spacca cavillo.

Ciò che oggi chiamiamo “proprietà privata” – quarta colonna della rivoluzione francese – era un terreno incustodito sul quali nascevano le nuove famiglie diventando tribù. La terra e la caccia erano un bene comune per la sussistenza alimentare delle famiglie. Per un “senza patria”, la terra altrui andava conquistata con le buone o con le cattive oppure, con inganni commerciali aprendo contraddizioni culturali degeneranti in molestie fra i cittadini. Le reciproche molestie commerciali diverranno insanabili per molti secoli. Per una legge imperiale i residenti, siano essi cittadini, nomadi, o residenti senza Patria, tutti dovevano i tributi imposti dallo Stato. Se aggiungiamo a queste l’inasprimento con pesanti sanzioni o sequestri di beni immotivati ai danni delle classi minori o agiate, nascono a difesa le “casse comuni” ebraiche: Arca dell’Alleanza, una sorta di congrega segreta radunatrice di tutte etnie di origine ebraiche “sparse per il mondo” per fare quadrato contro le ingiuste pretese dello stato despota.

L’Alleanza, darà forma ad un patrimonio collettivo enorme, sostenuto dai fedeli e amministrato da libri contabili scrupolosi. Il Patrimonio per non essere tassato o sequestrato ha luogo fuori dallo stato e in luogo segreto. L’Arca dell’Alleanza è una sorta di libro battistero (libra battisterum) dove sono inscritti i nomi di tutti i discendenti etnici facenti part e no dell’organizzazione cosmopolita. Questi, accettando il credo diventano soldati dell’esercito invisibile e invincibile di Geova. (JHWH)

Tornando agli albori storici romani, questi avvalendosi di mercenari e alleanze occasionali coi vicini popoli barbari, programmano la graduale caduta dell’Impero prescelto da abbattere e per fare ciò deve rispettare i famosi tempi biblici dei 450 anni dettati dal comandamento. Le motivazioni di un cosi tanto tempo sono profonde ma anche fortemente strategiche per far sparire le proprie tracce e radici insidiandosi nelle fitte maglie politiche e punti strategici dello stato. (sindrome del cuculo)

Dopo l’Egitto, quel popolo nomade prese di mira i vari imperi regnanti sulla terra di cui il ghiotto e ricco Impero Romano, prepotente conquistatore di popoli e regni. La fortuna accumulata dai romani faceva gola per tanta ricchezza aurifera raggiunta; i suoi ampi territori conquistati; le imposte riscosse, giacenze minerarie e beni artistici, non che murari. Si trattava di spogliare Roma e derubarla con raffinato inganno.

Le Avanguardie

Come fa un pesce piccolo mangiare un pesce gigante? Ci vuole pazienza e perseveranza e una Avanguardia spregiudicata senza paura capace di penetrare il Potere da destabilizzare, per crearne uno nuovo e antagonista all’interno da legalizzare subito per sostituirlo. Il primo step è il Tesoro e il secondo step è il Senato sede della “Legge”. Conquistato il potere legislativo il giochino passa inosservato e legalizzato

L’alleanza tra i Greci sconfitti e lo stato ebraico ridotto in schiavitù è la Diaspora perenne,

Uniti faranno cadere l’Impero Romano erodendolo dall’interno. I greci come insegnanti scolastici gli ebrei come commercianti. Le due forze si unirono facendo nascere il Cristianesimo nelle Università di Grecia ( 4 evangelisti), trattato filosofico, sociologico, teologico, antropologico che rende tutti gli uomini uguali davanti all’Unico Dio (schiavi compresi). Col cristianesimo verranno eliminati tutti i cerchi olimpici di Hierocles indirizzando il popolo plurietnico di schiavi, verso un povero Dio Uomo dei deserti palestinesi, capo popolo crocifisso dalla giustizia romana come un delinquente comune e fuorilegge.

I cerchi hieroclesici delle tribù di Palestina (o Israele) inglobarono in se Roma. Quindi la teoria di hieroclesicia dei cerchi concentrici comincia a vacillare e cambiare aspetto in quanto quella sua geometria circolare cosmopolita idelista comincia a presentare difetti strutturali. Il nuovo corso del cosmopolitismo cristiano appropriatosi dell’Impero Romano politeista si sgretolerà in quanto essendo il cristianesimo monoteista non ha tutte le risposte che il popolo chiede in materia di credo.

Quindi l’Impero romano fu accerchiato con i dovuti modi in miriadi tranelli. La legge ebraica sulla caduta degli Imperi, come già accennato presedentemente concede un tempo massimo di 450 anni di assedio silenzioso come avvenne in Egitto. La caduta dell’ Impero Romano vedrà la propria Apocalisse sul finire del 450 d.C.e saccheggiata del suo intero tesoro aurifero. Sul finire dell’espansione imperiale, Roma dava già forti segni di decadenza a causa della pessima gestione politica e “corruzione” inarrestabile. Il superamento della paura di morte, grazie alla grande trovata immaginifica di resurrezione dei morti, la giustizia gladiatrice perse tutta la sua spinta di terrore.
Con l’avvento del cristianesimo il crudele potere romano non faceva più paura a nessuno. Il popolo schiavo diventava sempre più coraggioso e immortale. Più degli imperatori scannavano cristiani, il martirio prendeva ragione e gioiaL: Lo schiavo disobbediente martirizzato conquistava il diritto di Vita Eterna nei cieli; ma tempi biblici (450 anni) andavano rispettati a tutti i costi, quindi le cospirazioni e le corruzione ebbero buon gioco per qualche secolo.
Ma le Conversioni al cristianesimo verso il 400 d.C. accusavano un ritardo storico sul programma indolore, quindi si trattava di passare ai peggiori dei modi: le Guerre, l’Olocausto e lo Sterminio ad opera della Calata dei Barbari invitati come mercenari a far man bassa dell’Impero.

segue : I Barbari

Arte e Capitale 2/3

“Lo Spazio è vuoto la materia lo riempie lo anima e lo vive”

L’Arte umana è artificio degli arti?

Oggi, divenuti informatici e quindi privi di manualità (disprassia da ozio), generatori e consumatori di concetti virtuali  deleghiamo alle macchine la nostra maestria utensile e sapienza d’Arte avvicinandoci all’Opera Moderna osservandola distaccati. Speriamo di trovare in essa una ragione onnivora astratta,  gravitando smarriti nel vuoto in cerca di nuove idee. Allora si torna indietro nel periodo delle ultime illusioni concretizzate per capire dove e cosa abbiamo lasciato indietro e che oggi ci manca.

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foto: Gustav Klimt, dettaglio


Gustav Klimt
, fu l’ ultimo artista reale rimasto  sotto la protezione della Musa dell’Arte. Poi anche egli prese le dovute distanze rincorrendo gli artisti  Secessionisti che amavano l’utopia,  dove solo l’arte aveva un potere salvifico. Invece  ci lascia un malinconico testamento.
I Secessionisti austriaci ambivano alla creazione dell’opera d’arte totale, dove non vi era più distinzione tra le varie discipline, di modo che, tutte potessero dialogare alla pari. Il loro ventre era stato sterilizzato, l’origine inquinata, il separatismo affermato.
Si avviarono verso l’era tecnologica nelle nuove arti generate con gli utensili operosi, arte di  spettri generatori di nuove geometrie richieste dalla Tecnica. I disegni tecnici, assunsero una bellezza tale da sbalordire gli artisti. Non più disegni decorativi rappresentano il mondo moderno che avanzava , ma i disegni tecnici progettuali di ingranaggi meccanici si assemblavano tra loro come nuove sculture moderne semoventi in sinergia.

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Gustav Klimt: Fregio a Beethoven (particolare)

Inno alla Gioia 
Nei versi dell’inno alla Gioia di Schiller, il pittore Gustav Klimt interpretò a modo suo senza fallire la mira artistica, il concetto filosofico schilleriano che asserisce: ” le discipline quali la filosofia, la medicina e la giurisprudenza non sono in grado di garantire agli esseri umani una vita piena e felice” e non è a caso che il pittore volle inserire il Mostro dalle pupille bianche – come asseriscono i  siciliani ridotti a meschini – avvertendoci: “I mafiosi hanno le “pupille bianche“, Mostro nascosto tra le figure dei gentili, tra le figure laboriose e ignare, oscuro messaggio che anche Gustav  Klimt in arte volle lasciarci sotto forma di Rebus d’Arte.

foto: G. Klimt – particolare
Arte: la dolce miopia che aggrazia lo sguardo rendendolo incantevole.

L’artista Gustav Klimt si allontanò entusiasta dall’Arte Reale per abbracciare la moderna corrente austriaca dei Secessionisti. Nel suo percorso pittorico/profetico, la bellezza principesca da lui rappresentata, a causa di quel  Mostro le Muse sue divennero sempre più esili e magre fino a diventare figurine denutrite, malate, anoressiche, profetico spettro della caduta dell’Impero Austroungarico entrato in guerra, arresosi per fame.  

Secessionisti

La corrente d’Arte Secessionisti austriaca nasce nel 1902 con l’idea di creare un’Esposizione dove: musica, pittura e scultura potessero esprimersi in un unico evento la XIV Esposizione dei Secessionisti viennesi a celebrazione del grande compositore Beethoven. Incarnazione musicale del Genio umano che attraverso la sua opera sublime espresse in assoluto l’esaltazione dell’Amore come mezzo per redimere l’umanità. Come indicatoci da G. Klimt vincerà purtroppo tre anni quel Mostro identificato nell’opera dedicata al capolavoro di Beethoven. Dietro le note del grande compositore si era annidato il Mostro per diffondere tra gli umani Odio e Separazione portando al disastro Austria e Germania diventando inno di gloria dei nazi prepotenti successivamente, per essere ripreso dalla Germania vincente oggi, del quale inno, godiamo solo il solo titolo equivoco di un Europa ancora in possesso del Mostro nascosto tra le arti e mestieri.

Per Klimt quel Mostro s’era incarnato dentro le Avanguardie, e per la sua bruttezza artistica il suo apparire spavento fu Shock-terapia per l’Arte e per l’intera cultura europea ancora in stile sovrano. Il Mostro apparirà tra zolfo, fiamme,  bombe e morte, sempre rabbioso in tutta la sua brutalità isterica; dalla sua lampada nel 1916 uscirà: DADA.

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Foto: Gustav Klimt, Fregio a Beethoven Inno alla Gioia

Cosi rima con tali parole poetiche Friedrichi Schiller l’Inno alla Gioia:

«Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell‘Eliseo,
noi entriamo ebbri e frementi,
o celeste, nel tuo tempio.
Il tuo incanto rende unito
ciò che la moda rigidamente separò,
i mendichi diventano fratelli dei principi
dove la tua ala soave freme.”

Coro:

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.»

A quel punto in Europa si scatenò il demone “Pandemonio”, mostro riconosciuto da Gustav Klimt nei saggi di Schiller :” le discipline quali la filosofia, la medicina e la giurisprudenza non sono in grado di garantire agli esseri umani una vita piena e felice”

La Francia Borghese demolitrice di antichi Ordini Geometrici, diventerà la centrale giacobina di tutti i disastri europei  in avvenire rivelandosi al mondo sotto mentite spoglia del manto  ingannatore di Grande Cerimoniere d’Arte

Cosa si scopre di diverso nella seconda “traduzione” letteraria” priva d’interpretazioni del paroliere?

“Gioia, bella scintilla degli dei
Figlia di Elysium, (Eliseo il profeta?)
Entriamo ubriachi di fuoco,
Celeste, il tuo santuario!
I tuoi incantesimi si legano di nuovo
Cosa la moda ha rigorosamente diviso;
I mendicanti diventano fratelli dei principi,
Dove è la tua ala gentile.

coro

Abbracciati, milioni!
Questo bacio al mondo intero!
Fratelli, sopra la tenda stellata
Un caro padre deve vivere

Domanda n. 1: chi finanziò l’Operazione Stai Uniti?

Bandiera Betsy Ross in vendita, bandiera Betsy Ross

Foto 1: prima bandiera americana Unione dei 13 stati 1776

Foto 2 ; Passaggio successivo alla “Guerra Civile americana “:
Padre delle Nazioni

Metamorfosi del “cielo stellato”.
Quante stelle siamo ora?

Link : segue pag. 3/3


Poesia cosmica n. 74

Alle Belle Arti.

Bella la si sapeva e a lui bellissimo ella s’addiceva
e sguardo miopie evaso le rendeva la dolcezza più soave.
Tenero volto su alto collo esaltava in capo la pittrice
una crocchia virginea cinta di nastri rossi adorni ove
infilzava i pennelli indisusi tra i suoi capelli d’oro.

Si volse come richiamata da sguardo su di lei fisso
e meravigliata all’imbambolato dona un sorpreso lampo;
Putto l’ arciere dalle punte dorate entrambi li trafisse, e,
pur non conoscendosi in quell’istante tutto di loro infuse.

Sfugge allibita lo sguardo la bella osservata intimidita
e all’angolo opposto perplessa lo pone senza moto, sospesa
poi, riaccomoda delicata su di lui il punto fisso incuriosita, e,
tutta si sente avvampare e il desiderio di conoscerlo accrebbe.

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enea anchise

Poesia cosmica n. 90

(foto: Eva Tomei – Insegnate d’Arte – Roma)

A colloquio

l’Arte, io l’amo
lei mi mal sopporta
e non so perché
credo di non saperlo
forse perché non so amare.

si, credo di non saperla amare
perché non sono mai stato amato
mai corrisposto
mai ricercato
e non so come si possa amare
chi non ti ama,
non so
ditemelo voi
tiene le distanze
è severa con me.

mi guarda
mi scruta
e tace
non dice niente
fa finta di niente
sta sulle sue
quindi vivo senza lei
anche senza lei

eppure,
quando non mi guarda
giuro, solitario la cerco
la osservo posseduta da altri
e mi guarda, la guardo e penso:
“meriti di meglio”

lei zitta mi scruta severa
poi me ne vado
come tanti mai corrisposti
in cerca di un arte d’amare
che non troveranno, mai.

Picasso: Ossa di Seppie 1923/25


Citazione:
“Bisognava riflettere sulla questione della calligrafia. Non dobbiamo mai dimenticare come il solo modo che Picasso ha di parlare, il solo modo che Picasso ha di scrivere, è con i disegni e dipinti. Nel 1914, e d’allora in poi fu sempre così, egli aveva un modo particolare di scrivere i suoi pensieri, di vedere le cose nel modo in cui sapeva di vederle. In questo modo, con la pittura e con il disegno, cominciò a scrivere i suoi pensieri. Gli orientali, gli americani e gli spagnoli non hanno mai del tutto dimenticato che, per scrivere, non è importate usare caratteri. Si può scrivere anche in un altro modo, e Picasso ha capito questo modo, l’ha capito fino in fondo. Per ricapitolare, tra il 1914 1 il 1917 il cubismo si trasformo in superfici abbastanza piane, non era più scultura, era scrittura, e in questo modo Picasso si espresse veramente, perchè scrivere con la scultura non era possibile, assolutamente.”
Tratto da “Picasso” di Gertrude Stein- ed. Adelfi
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Juan Gris : Pablo Picasso Comandante

Nel ritratto di Juan Gris a Picasso, questo concetto è espresso in modo palese, ecco perché Picasso odiava a morte Juan Gris. Con quel ritratto Gris non aveva fatto pittura ma scrittura. Juan Gris ci ha “descritto“ il segreto di Picasso, quello di essere un Comandante d’Armata, armata dei suoi Cubisti usando l’Arte per impartire ordini sotto forma di comandi (pizzini).Questi venivano dati ai sottoposti sotto forma di di/segni e disegni.
Sul vero linguaggio che movimentava i cubisti nelle loro azioni prebelliche, poco sappiamo e poco si trova in circolazione, come se quel linguaggio sopracitato dalla signora Stein non fosse mai esistito. Sarà proprio lei, la signora Stein, con la propria narrazione e stile di scrittura nelle Biografie degli Artisti a sintetizzare quel linguaggio. In quel suo modo dislessico e disgrafico di comunicare i sottintesi tra i suoi concetti frammentati, ella dirà: “Io sono una scrittrice cubista”

Quando la signora Stein asserisce che: “ Gli orientali, gli americani e gli spagnoli non hanno mai del tutto dimenticato che, per scrivere, non è importate usare caratteri.” apre una grande parentesi dell’Arte, parentesi che stava alla base del concetto verbale del visitatore d’opera moderna dell’ottocento quando si ponevano la domanda: “cosa vuol dire con quel quadro l’autore?” come se in quel voler dire, l’artista avesse voluto sottintendere qualcosa da tenere ancora “censurato” per motivi di forza maggiore, o come se, la motivazione che lo avesse spinto a dipingere tale opera, fosse una motivazione letteraria per una parlata difficile da esprimere con parole ritenute povere, facendo intervenire l’Arte delle illusioni a spiegarle. L’Arte, maestra detentrice dei linguaggi muti che chiamiamo “espressioni” della rappresentazione, è presente in tutte le discipline corporee nell’attività artistica dell’uomo. Le espressioni poco captabili o rare sono rinchiuse nell’attimo fulgente, subito svanito, ma che l’artista ha saputo cogliere come fotogramma, depositandolo nella sua mente (ispirazione) per sviluppare l’immagine segreta poi, con calma, meditandola, immagine enigmatica apparsa per un solo istante, rivelandoci l’artista le tracce di una volontà sensoriale posta nel divenire della Trama o Tragedia rappresentata.

Pizia degli Oracoli

Pizia e Diffidenza:
Gertrude Stein va osservata e letta non come lesbica ma come donna, perché Apollo volle alle donne tutte donare il segreto della profezia, (Prizia) dono del captare nell’attimo fulgente tutto ciò che si trama alle spalle altrui determinando o mettendo il luce l’ovvio della trama; l’ovvio della cospirazione; l’ovvio della falsità nella Ragione; l’ovvio della concupiscenza in atti premeditati elaborando la donna stessa una strategia difensiva a lungo termine diventando diffidente per tutto il corso della Tragedia fino all’atto finale, la Morte, che la libera dal sospetto e le nutre di giustizia la Ragione sempre attenta in attesa del Fato percepito, compiuto.
Questo concetto classico sulla diffidenza divina delle donne (ERA dea), è percepibile nello sguardo delle donne del sud Italia, donne fortemente severe, classiche, antiche, dove nelle cosche etniche, siano esse di origine greco antiche, saracene, autoctone o ebraiche, quelle donne amministrano socialmente la rettitudine della legge d’onore. Mentre ai maschi è dato di seguire i “traffici” più o meno legali o politici, tra pizzi, pizzini, rosai, matrimoni e funerali, i gesti dettati con le mani o le smorfie del viso sono ed erano linguaggi muti addetti alle comunicazioni, dove era sufficiente una “smorfia” per determinare una alleanza, una trama, una tragedia prossima imminente, una sentenza, o sequele dei drammi meridionali tra la vita e la morte, tra “vida y muerte” in Spagna, ciò per sentenze mai scritte e puntualmente eseguite sempre, e ferocemente, in barba alla giustizia di stato.

Quindi l’uso del disegno nei messaggi segretati era un arte antica ancora dominante nel 1914 quando l’analfabetismo regnava sovrano in Europa, specie nel sud, per trasformarsi velocemente in “letterine anonime” (vedi i dadaisti), messaggi criptati (vedi i cubisti con i caratteri introdotti da Georges Braque) o tra i futuristi italiani come Marinetti, che, dei caratteri ne fece un arte di mestiere ai proclami, dove il diffondersi della scrittura ha cambiato prepotentemente i connotati della pittura spogliandola dell’attimo fulgente per amore del futuro ampiamente tramato scientificamente e in profondità dalla letteratura psicologica dei primi novecento.
Lasciata alla sola geometria piana snudata (cubismo piatto) il compito di lanciarsi verso il futuro progettuale, la Geometria studierà in profondità gli aspetti sottili delle forme geometriche (detti spettri) fino allora sconosciuti ed invisibili, staccandosi dalla pittura piana per diventare il rinascente e ragionato Disegno Tecnico, arte non più di/segno ma di disegno, lanciandoci nel mondo moderno governato da spettri metallici politicizzati per trame rimaste nascoste che hanno dato origine alle tragedie delle guerre meccaniche moderne sanguinarie e devastanti.

“Osso di seppia con chiglia”

Osso di seppia.

Se smarrito il linguaggio segreto dei cubisti, le loro tinte mimetiche sui cannoni e divise dei soldati, assumono, le loro opere, un aspetto insignificante, arte senza parte e anima, perché cosi vollero gli autori, quindi, come arte inutile e sciatta la si trattava. Il “cubismo piano” spoglio di tutto, lascia ai posteri la sola estetica enigmatica da ripulire dalle brutture originarie per renderle presentabili; conchiglie morte sulla spiaggia del tempo che narrano la tragedia di una battaglia marina avvenuta per la sopravvivenza o dominanza dei mari, lasciando sulla rena sciacquate dalle onde al sole, le sole prospettive scomposte di cozze, corazze o corazzate frantumate tra ossa di seppie spolpate, souvenir scultorei di spettri che non rivedranno mai più la luce delle loro imprese o sconosciute battaglie. Picasso tornerà all’arte figurativa dopo che concluse in Italia il ciclo Parade, nome in codice segreto della prima guerra mondiale.

Chiunque cospira trami la sua tela artistica.
Chi storico sa taccia.